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Presupposti
giuridici per dichiarare “incompatibile” un membro di una Commissione
Consiglio di Stato, sentenza
n. 1011 del 3
marzo 2007 - La incompatibilità di un soggetto chiamato a far parte di
una Commissione giudicatrice di un appalto, con la conseguente caducazione
degli atti posti in essere dalla stessa Commissione, non può essere
basata su una mera supposizione, sfornita di un adeguato riscontro
probatorio.
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E’ legittima
l’esclusione in caso di mancata la mancata indicazione delle quote di
partecipazione all’Ati
Consiglio di Stato,
sentenza n. 1001 dell’ 1 marzo 2007 - La legge impone alle
a.t.i., costituite o costituende, di dichiarare le quote di partecipazione
sempre e comunque prima dell’aggiudicazione: l’intento legislativo
è di ammettere alla gara i soli raggruppamenti e consorzi, ancorché
costituendi, che siano e che dimostrino di essere gia in possesso dei
requisiti di capacità economico finanziaria e tecnico-organizzativa
secondo le relative percentuali e prima dell’aggiudicazione.
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L’”insostenibile
leggerezza” della colpa nell’agire della pubblica amministrazione
Consiglio di Stato, sentenza n. 995 del 27
febbraio 2007 - L’accertamento dei presupposti
risarcitori dei danni derivanti da lesione di interessi legittimi
presuppone conclusivamente: a) la ricostruzione del nesso causale tra atto
annullato e danno; b) la ragionevole quantificabilità del danno; c)
l'enucleazione di un e-lemento di colpa che emerge in quanto l'errore
commesso dall'apparato amministrativo non sia scusabile, tenuto anche
conto del contesto in cui si è sviluppata l'azione amministrativa.
Giurisprudenza richiamata e correlata:
Consiglio
di Stato, sentenza n. 6608 del 9 novembre 2006 - In tema di
responsabilità civile extracontrattuale della pa è compito dell
’amministrazione dimostrare che si è trattato di un errore scusabile,
configurabile in caso di contrasti giurisprudenziali
sull’interpretazione di una norma, di formulazione incerta di norme da
poco entrate in vigore, di rilevante complessità del fatto, di influenza
determinante di comportamenti di altri soggetti, di illegittimità
derivante da una successiva dichiarazione di incostituzionalità della
norma applicata: si deve, peraltro, tenere presente che molte delle
questioni rilevanti ai fini della scusabilità dell'errore sono questioni
di interpretazione ed applicazione delle norme giuridiche, inerenti la
difficoltà interpretativa che ha causato la violazione; in simili casi il
profilo probatorio resta in larga parte assorbito dalla questio iuris, che
il giudice risolve autonomamente con i propri strumenti di cognizione in
base al principio iura novit curia.
Consiglio
di Stato, sentenza n. 6393 del 18 novembre 2002
- Il criterio
forfetario di cui al’art.345 della legge n.2248 del 1865,all.F e
all’art.122 del dpr n.544 del 21.12.1999, non è utilizzabile per il
solo fatto che l’aggiudicazione è stata annullata: soccorre in quanto
non si riesca a determinare in modo attendibile un danno per la cui
quantificazione deve comunque essere offerto qualche principio di
prova in ordine alle opportunità alternative alle quali l’impresa i
questione ha dovuto rinunciare.
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La competenza del
giudice amministrativo su tutti gli atti atti amministrativi incidenti su
posizioni di interesse legittimo
Tar Lazio, Roma, sentenza n.
1902 dell’ 1
marzo 2007 - In caso di concessione di servizio
pubblico (e non di appalto di servizio), deve affermarsi la giurisdizione
del giudice amministrativo sulla base dell’art. 33 del decreto
legislativo n. 80 del 1998, come modificato dalla legge n. 205 del 2000,
nel testo risultante dopo la pronuncia della Corte costituzionale n.
204/2004, secondo cui sono devolute al G.A.. le controversie in materia di
pubblici servizi relative a concessioni o affidamenti di pubblici servizi,
escluse quelle concernenti indennità, canoni ed altri corrispettivi:
anche in una trattativa privata gli elementi di specificazione ed
integrazione dei criteri previsti dal bando possono essere introdotti solo
prima dell’apertura dei plichi contenenti le offerte o comunque gli
elementi da valutare ai fini dell’aggiudicazione.
Giurisprudenza richiamata:
Consiglio
di Stato, sentenza n. 3584 del 19 giugno 2006 - Nelle procedure
concorsuali ad evidenza pubblica, mediante le quali si procede
all’effettuazione di valutazioni tecnico-discrezionali, esigenze di
imparzialità trasparenza e buon andamento della P.A. impongono alla
Commissione di gara di procedere (qualora ciò sia necessario) alla
fissazione dei criteri (o sub criteri) di valutazione delle offerte
tecniche prima dell’apertura delle buste contenenti tali offerte: ma
tutto ciò nulla ha a che vedere con l’accertamento dei requisiti di
ammissione alla gara; accertamento che è preliminare rispetto ad ogni
altra fase di gara, giacché si tratta di stabilire quali imprese potranno
partecipare alla selezione.
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Impresa
sospettata di contiguità mafiosa e importanza dell'informazione
prefettizia
Tar Campania, Napoli, sentenza n. 1279 dell’ 1
marzo 2007 - E’ molto ridotta l’ampiezza del potere
discrezionale riconosciuto alla stazione appaltante in presenza di
informative antimafia poichè trattandosi di un potere esercitatile solo
in presenza di situazioni che, pur sussistendo controindicazioni
antimafia, inducano comunque ad instaurare o proseguire il rapporto
contrattuale o concessorio:le ragioni di tale orientamento muovono proprio
dalla natura dell’accertamento antimafia e dall’esigenza di
tutelare in via preferenziale, anche tramite l’operatività di
meccanismi di tipo indiziario, la trasparenza e l’immunità del settore
dei pubblici appalti da fenomeni invasivi, anche interposti, da
parte della criminalità organizzata.
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Bisogna conoscere le norme di legge, anche nel silenzio del bando
Tar Campania, Napoli, sentenza n. 1276 dell’ 1
marzo 2007 - Al di là della discrasia fra il testo del bando
cartaceo e quello pubblicato sul sito internet, assume valore dirimente la
circostanza secondo cui l'art. 17 della legge 12 marzo 1999 n. 68 è norma
autoapplicativa, nel senso che opera indipendentemente da una sua espressa
previsione da parte della lex specialis di gara.
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Il parere della
Corte dei Conti
Sentenza n. 59/2007 del 30 gennaio 2007 –
Sezione giurisdizionale per la regione Calabria - Opere incompiute-
mancata realizzazione di opere di urbanizzazione secondaria –
Danno-Nesso di causalità –Fattispecie – Non sussiste
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