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Giurisprudenza - Rassegna a cura di Sonia Lazzini - 20 marzo 2007

 

 


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Può un’impresa facente parte di un’Ati, proporre ricorso singolarmente?

Tar Lazio, Roma, sentenza n. 2336 del 16 marzo 2007 - Non sussiste nell’ordinamento comunitario una disposizione che esclude la possibilità per le singole imprese di proporre ricorso giurisdizionale o meglio che impone la proposizione di esso solo da parte delle imprese raggruppate ma vige, al contrario, un principio che afferma una vasta possibilità di azione aperta sia alle singole imprese raggruppate o raggruppande sia al raggruppamento nel suo insieme: la mancata impugnativa degli atti di gara da parte delle altre imprese partecipanti alla a.t.i. costituenda non comporta “ex se” lo scioglimento automatico del sottostante rapporto giuridico di mandato esistente tra la stessa Impresa capogruppo e le altre imprese.


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Solo per gli appalti di lavori l’attestazione Soa permette la riduzione della cauzione provvisoria mentre negli appalti di servizi e forniture, la certificazione di qualità deve essere comprovata

Tar Sicilia, Palermo, sentenza n. 614 del 27 febbraio 2007 - Ferma restando la legittimità, in linea di principio, dell’esclusione dalla gara dell’impresa che produca una cauzione autonomamente ridotta senza alcuna giustificazione, tale prescrizione può essere superata e può trovare comunque applicazione il beneficio della cauzione ridotta quale conseguenza del possesso della certificazione di qualità, laddove il possesso del requisito per la fruizione del beneficio stesso sia documentalmente provato attraverso la produzione, in allegato alla domanda, di una certificazione SOA attestante il possesso della certificazione di qualità stessa: l’intervenuta allegazione di tale certificazione, contestualmente all’oggettiva riduzione della cauzione, infatti, non possono che sottendere un’implicita espressione di volontà di avvalersi del beneficio della riduzione stessa. 

Giurisprudenza richiamata e correlata

Tar Campania, Napoli, sentenza n. 8841 del 2005 - La riduzione della cauzione di cui all’art. 8, comma 11 quater, lettera a)  della legge 11.2.1994 n. 109  configura un beneficio riconosciuto ad un’impresa in considerazione di una sua particolare condizione soggettiva -  attestata dal possesso della certificazione di qualità - per cui questa è ritenuta maggiormente affidabile, sia come concorrente che come potenziale affidataria dell’appalto. 

Consiglio di Stato, sentenza n. 6280 del 14 ottobre 2003 - Seppure un bando consenta la dichiarazione sostitutiva dell’attestazione SOA, è da ritenere che tale dichiarazione sostitutiva deve indicare il contenuto completo dell’attestazione, e dunque anche la dichiarazione del possesso della certificazione di qualità aziendale: l’invito alla regolarizzazione può riguardare solo vizi di ordine formale, sicché non viene vulnerata la par condicio dei concorrenti, ma non può avere ad oggetto integrazioni che ne modificano il contenuto sostanziale come una cauzione provvisoria presentata di importo dimezzato. 

Consiglio di Stato, sentenza n. 5843 del 16 novembre 2001  -Il principio ermeneutico da osservare nell’ipotesi che la lex specialis della gara non indichi in modo espresso l’essenzialità di una propria prescrizione e il conseguente effetto esclusivo nei confronti dei concorrenti che non vi ottemperino è, in definitiva, quello teleologico: ne deriva che il metodo esegetico favorevole alla più numerosa partecipazione alla gara per consentire la selezione  tra un più ampio ventaglio di offerte deve considerarsi recessivo tutte le volte che, attraverso quella interpretazione, si determini un obiettivo vulnus dei principi che attengono al rispetto delle condizioni relative alla serietà e correttezza della procedura e alla par condicio dei concorrenti.


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In caso di un’istruttoria eteronoma è legittimo che ci siano differenti assetti organizzativi per uno stesso provvedimento amministrativo

Tar Piemonte, Torino, sentenza n. 1155 del 7 marzo 2007  - Ha carattere chiaramente programmatico la disposizione di cui all’ art. 2, comma 1, lettera d), del d.lgs. 30 marzo 2001, n. 165, secondo il quale le amministrazioni pubbliche ispirano la propria organizzazione, tra l’altro, al criterio dell’attribuzione ad un unico ufficio della responsabilità complessiva di ciascun procedimento.


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Non spetta alla pa verificare assenza violazione da parte dell'aggiudicatario di diritti di terzi

Tar Veneto, sentenza n. 732 del 12  marzo 2007 - Non appare esigibile dalla P.A. la pretesa che questa, oltre alle verifiche doverose sulla base della normativa vigente e della lex specialis, controlli anche se l’impresa aggiudicatrice, nello svolgimento dell’attività oggetto di gara, e avvalendosi di determinate procedure, possa violare eventuali diritti altrui, quali (come nel caso di specie) il diritto di esclusiva derivante da un brevetto.


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Sul potere di revoca della pa è competente il giudice amministrativo

Tar Puglia, Lecce, sentenza n. 830 del 7  marzo 2007 - La revoca è pur sempre un provvedimento amministrativo (la cui disciplina generale è ora scolpita dall’art. 21-quinquies della L. n. 241/1990), che si fonda su presupposti in parte diversi rispetto a quelli che legittimano la risoluzione del contratto secondo il diritto privato: mentre è evidente che le controversie in materia di concessioni – di beni e di servizi – possono concernere o atti e provvedimenti adottati dal concedente (e allora sussiste la giurisdizione esclusiva del G.A.) oppure canoni, indennità o altri corrispettivi (e allora è competente l’A.G.O.).


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L’osservanza delle norme che disciplinano il diritto al lavoro dei disabili è condizione di accesso nelle procedure ad evidenza pubblica espressamente e dettagliatamente disciplinate,  ma non nella trattativa privata

Tar Sicilia, Catania, sentenza n. 409  del 2  marzo 2007 - L’adempimento previsto dall’art. 17 L’art. 17 della l. 12.3.1999, n. 68 si configura come requisito di partecipazione e non come condizione dell’aggiudicazione e pertanto le relative certificazioni vanno presentate all’atto della presentazione delle domande di partecipazione alla gara: la norma ha carattere imperativo e integra il bando che non contiene la specifica clausola di assolvimento dell’obbligo derivante dalla richiamata normativa. 

Giurisprudenza richiamata:

Consiglio di Stato, sentenza n. 6368  del 15 novembre 2005 - In presenza di un sostanziale svolgimento di una trattativa privata  “procedimentalizzata” si ritiene che non possa farsi applicazione della rigorosa interpretazione del L’art. 17 della l. 12.3.1999, n. 68 e che sia , invece, sufficiente che la prescritta dichiarazione sia “preventivamente” prodotta dall’impresa prima della conclusione della procedura, caratterizzata – si ripete – da un minor grado di formalità e che per tale connotato mal si presta ad essere “eterointegrata” dalla citata disposizione di legge.


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Una  busta chiusa e sigillata è sufficiente a garantire la segretezza dell’offerta

Tar Sicilia, Catania, sentenza n. 423  del 9  marzo 2007 - L’irregolarità in cui è incorsa un’impresa nel aver presentato la propria offerta  in una busta chiusa e sigillata in un plico, ma non anche all’interno di un’ulteriore busta.,  non integra alcuna lesione di un interesse pubblico effettivo e rilevante e non può soccombere a fronte dei principio del  favor partecipationis e del corrispondente principio, di derivazione comunitaria, ma rilevante anche nell’ordinamento interno, di sanabilità delle irregolarità formali con conseguente attenuazione del rilievo delle prescrizioni formali della procedura concorsuale. 


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La significativa anomalia di alcune  voci di prezzo contestate è sufficiente per inficiare la serietà ed affidabilità dell'intera offerta

Tar Campania, Napoli, sentenza n. 1782  del 12 marzo 2007 - Offerte anomale: accertata l'incongruità degli elementi giustificativi presentati e di conseguenza delle sottostanti voci di prezzo, è da presumere che quelle voci in***ano sulla serietà ed affidabilità dell'intera offerta e pertanto non è necessaria una verifica di incongruità della globalità dell'offerta: non è pensabile che nel corso della giornata lavorativa il personale non debba affrontare spese di vitto. 


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Doveroso differimento del termine per la presentazione della documentazione.

Tar Emilia Romagna, Bologna, sentenza n. 244 del 6 marzo 2007 - Procedura negoziata: la  mancata presentazione di alcuni documenti per fatto di terzi comporta l’obbligo per l’amministrazione di prorogare i termini di presentazione,specialmente se la fase sia posteriore alla gara fra i concorrenti invitati e preliminare alla stipula del consequenziale contratto con il miglior offerente. 

Giurisprudenza richiamata

Consiglio di Stato, sentenza n. 3908 dell' 11 luglio 2002 - Dopo l’aggiudicazione, termini perentori a discrezionalità della pa : gustificato il ritardo di presentazione della polizza definitiva se dovuto a difficoltà di terzi (ovvero della Compagnia di assicurazioni che ha emesso la provvisoria).

a conferma di Tar Basilicata, Potenza, sentenza n. 655 del 30 luglio 2001 - Difficoltà a emettere la definitiva da parte della Compagnia della provvisoria : dopo l’aggiudicazione, la garanzia  deve essere presentata prima della stipula del contratto.


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È sufficiente una dichiarazione unica per la totalità delle persone fisiche

Tar Emilia Romagna, Parma, sentenza n. 62 del 7 marzo 2007 - E’ legittimo che , nella fase iniziale di ammissione, l’ente pubblico acquisisca una dichiarazione unica dell’impresa per la totalità delle persone fisiche interessate, salva la verifica finale circa la veridicità della dichiarazione medesima e l’eventuale applicazione delle misure conseguenti; anche in considerazione della circostanza che una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà, ai sensi dell’art. 47, comma 2, del d.P.R. n. 445 del 2000, ben può riferirsi a soggetti diversi dal dichiarante. 


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Corte dei Conti: differenza fra fatto-condotta e fatto-evento ai fini della prescrizione

Corte Dei Conti, Sezione Prima Giurisdizionale Centrale, sentenza n. 17  del 6 febbraio 2007 - L'art. 1, c. 4 della legge n. 20/1994  ha attribuito alla Corte dei conti i giudizi di responsabilità amministrativo-contabile degli amministratori e dipendenti pubblici anche quando il danno sia stato cagionato ad amministrazioni o enti pubblici diversi da quelli di appartenenza.