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Elementi, pure indiziari, ascrivibili allo
schema dell'errore scusabile
Consiglio di Stato, sentenza n. 1346 del 20
marzo 2007 - Idoneità ad attestare o ad escludere la colpevolezza
dell'amministrazione dimostrando l'errore scusabile: esclusa la
correttezza di ogni riferimento, pure in astratto invocabile, al livello
culturale ed alle condizioni psicologiche soggettive del funzionario che
ha adottato l'atto, risulta, accettabile il criterio della comprensibilità
della portata precettiva della disposizione inosservata e della univocità
e chiarezza della sua interpretazione, potendosi ammettere l'esenzione da
colpa solo in presenza di un quadro normativo confuso e privo di
chiarezza; restando, altrimenti, l'amministrazione soggetta
all'inevitabile giudizio di colpevolezza nella violazione di un canone di
condotta agevolmente percepibile nella sua portata vincolante.
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In caso di Ati, la fideiussione provvisoria
deve essere intestata a tutte le partecipanti
Tar Lazio, Roma sentenza n. 2394 del 21
marzo 2007 - La polizza fideiussoria, tramite la quale viene prestata
la cauzione provvisoria da parte di una costituenda associazione
temporanea di imprese, deve essere intestata a tutte le associate, che
sono individualmente responsabili delle dichiarazioni rese per la
partecipazione alla gara, perché diversamente verrebbe a configurarsi una
carenza di garanzia per la stazione appaltante quante volte
l'inadempimento non dipenda dalla capo gruppo mandataria; pertanto il
fideiussore è tenuta a richiamare la natura collettiva della
partecipazione alla gara di più imprese, singolarmente identificate, e
deve dichiarare altresì di garantire con la cauzione provvisoria non solo
la sottoscrizione del contratto, ma anche ogni altro obbligo derivante
dalla partecipazione alla gara.
Giurisprudenza richiamata e correlata:
Consiglio di Stato, sentenza n. 4655 del 25
luglio 2006 - Associazione per cooptazione : nel caso di ipotesi
regolata da 4° comma dell'art. 95 del D.p.r. 554/99 (norma che resta
"viva" anche con il nuovo codice degli appalti a norma
dell'articolo 257) il quale consente alla singola impresa o
all'associazione temporanea da costiture, che abbiano i requisiti
prescritti per partecipare alla gara, di associare altre imprese
qualificate anche per categorie ed importi diversi da quelli richiesti dal
bando, a condizione che i lavori eseguiti da quest'ultime non superiori il
20% dell'importo complessivo dei lavori e che l'ammontrare complessivo
delle qualificazioni posseduto da ciascuna sia almeno pari all'importo dei
lavori che saranno ad essa affidati, la cauzione provvisoria basta sia
intestata alla ditta "capogruppo", diversamente dalle altre
ipotesi, di costituenda associazione temporanea ordinaria (di tipo
verticale od orizzontale) secondo cui la garanzia fideiussoria
provvisoria, deve essere intestata a tutte le associate (senza bisogno
della loro firma), che sono individualmente responsabili delle
dichiarazioni rese per la partecipazione alla gara.
Tar Sicilia Catania, sentenza
n. 1618 del 5 ottobre 2006 - Legittima l'esclusione di un'Ati la cui
cauzione provvisoria risulta intestata ad un singolo contraente senza che
il garante sappia della sua qualità di capogruppo, sebbene la
garanzia sia stata sottoscritta anche dalle mandanti, che, però,
non ne risultano però intestatarie né singolarmente e neppure quali
facenti parte della costituenda A.T.I; inoltre non può nemmeno essere
accettato l'impegno del fideiussore, intestato sempre e solo
all'impresa singola, ad emettere la cauzione della definitiva, in quanto
esclude ogni sua garanzia per l'Amministrazione comunale ove
l'inadempimento dovesse dipendere dalle altre imprese e non solo
dall'unica ditta contraente (obbligata principale)
Consiglio di Stato, sentenza n. 3660 del 19
giugno 2006 - La necessità dell'intestazione della polizza
fideiussoria anche alle imprese mandanti della costituenda ati deriva
dall'esigenza di coprire i rischi attinenti ai casi in cui l'inadempimento
sia ascrivibile a queste ultime e, quindi, di evitare che la stazione
appaltante resti sprovvista di adeguata garanzia nell'ipotesi in cui la
violazione degli obblighi connessi alla partecipazione alla gara (ivi
compresa la sottoscrizione del contratto) risulti addebitabile ad una o più
imprese mandanti.
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Qual è il corretto testo di una polizza
provvisoria in caso di Ati?
Tar Calabria, Catanzaro, sentenza n. 197 del
14 marzo 2007 - E' assolutamente corretta una polizza provvisoria
intestata a entrambe le imprese costituenti l'ATI e contenente
esplicitamente l'impegno del Garante nei confronti della Stazione
appaltante, nei limiti della somma garantita, al pagamento delle somme
dovute dal contraente per il mancato adempimento degli obblighi inerenti
alla partecipazione alla gara di cui alla scheda tecnica e a rilasciare la
garanzia fidejussoria per la cauzione definitiva prevista dall'art. 30
comma 2 della L. n. 109 del 1994, ovvero per il mancato o inesatto
adempimento degli obblighi contrattuali
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Lesioni da incidente stradale di un
dipendente pubblico alla guida della propria autovettura mentre si
reca al lavoro: se c'è colpa grave non è riconosciuta la causa di
servizio
Consiglio di Stato, sentenza n. 1309 del 20
marzo 2007 - Un dipendente di Ente Pubblico non Economico che omette
di fermarsi ad uno stop e subisce gravi lesioni a seguito di un incidente
stradale occorsogli mentre si reca al lavoro con la propria autovettura,
non ha diritto al riconoscimento della dipendenza dell'infortunio da causa
di servizio, in quanto in un tale comportamento possono ravvisarsi gli
estremi della colpa grave, e quindi si è in presenza di un aggravamento
del rischio che comporta la insussistenza di un nesso causale diretto tra
le infermità subite dall'interessato e il servizio (non l'incidente)
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Il datore di lavoro, anche la pa, deve
tutelare l'integrità fisica e la personalità morale dei dipendenti:
competente il giudice civile per responsabilità extracontrattuale se il
luogo è aperto anche al pubblico
Consiglio di Stato, sentenza n. 969 del 22
febbraio 2007 - Nel sistema della tutela risarcitoria di diritto
civile, il nesso causale del danno con l'attività svolta dal lavoratore
consente di ipotizzare, per un fatto che, violi contemporaneamente sia
diritti che spettano alla persona in base al precetto generale del neminem
laedere, sia diritti che scaturiscono dal vincolo giuridico contrattuale,
il concorso dell'azione extracontrattuale di responsabilità ex
art.2043c.c., (spettante alla cognizione del giudice ordinario nel caso di
infortunio occorso a pubblico dipendente), e di quella contrattuale basata
sulla violazione degli obblighi di sicurezza posti a carico del datore di
lavoro, anche pubblico, dall'art 2087 c.c.
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Infortunio in itinere non ricollegabile ad
esigenze o fatti di servizio da alcun nesso di causalità
Consiglio di Stato, sentenza n. 296 del 26
gennaio 2007 - Ai fini della dimostrazione del rapporto di dipendenza
tra evento lesivo e rischio inerente l'attività lavorativa, nell' ipotesi
dell' infortunio in itinere, si rivela essenziale verificare la
sussistenza del comportamento ordinario tenuto dall' agente, con
riferimento a quello inerente la normale attività lavorativa: non
sussiste dipendenza allorchè l'incidente si sia verificato al di fuori
del percorso più breve di collegamento tra la sede di servizio e
l'abitazione in quanto la deviazione operata nel percorso normale è
infatti ricollegabile ad una scelta, per così dire, arbitraria, con l'
esposizione del soggetto ad un evento dannoso derivante da fatto
imputabile alla volontà del dipendente di allontanarsi dall' ordinario
itinerario
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La dichiarazione di essere in regola con la
normativa a tutela del lavoro dei disabili deve essere espressa e non
presunta
Consiglio di Stato, sentenza n. 1319 del 20
marzo 2007 - La dichiarazione di un' impresa relativa all'essere
"in regola con gli adempimenti di legge nei riguardi degli enti
interessati e dei terzi in genere." con la "conferma"
dell'adozione delle prescritte condizioni normative e contributive nei
confronti del personale, non può considerarsi equipollente alla
dichiarazione ex dell'art.17 della legge 12 marzo 1999, n 68, posto che
quest'ultima, in conseguenza del contenuto specifico e tipizzato imposto
dalla norma che la prevede, non può ritenersi assorbita in una diversa
dichiarazione, che non si richiami espressamente alla disciplina e agli
obblighi menzionati dalla previsione speciale dello stesso art.17, a pena
di vanificare la "ratio" protezionistica di peculiari interessi
pubblici di tale disposizione
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I presupposti per sancire la responsabilità
precontrattuale di una Stazione Appaltante
Consiglio di Stato, sentenza n. 1192 del 12
marzo 2007 - La discrezionalità dell'Amministrazione trova limite nel
canone di correttezza e buona fede ex art. 1337 Cod.civ., alla cui
puntuale osservanza anch'essa è tenuta: si che una responsabilità
precontrattuale è configurabile in presenza di una ingiustificata e
arbitraria interruzione delle trattative dirette alla conclusione del
contratto ovvero di un ingiustificato rifiuto a stipulare il contratto
stesso, in modo tale da ledere l'incolpevole affidamento che il privato
abbia riposto nell'osservanza del detto canone.
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Esiste una palese disuguaglianza di partenza,
tra chi ha formulato il programma e chi invece concorre per la sua
attuazione, essendone rimasto totalmente estraneo: il primo pertanto non
può partecipare alla gara per l'esecuzione
Consiglio di Stato, sentenza n. 1302
del 19 marzo 2007 - La parità di trattamento dei concorrenti è
principio indefettibile di ordine generale, che ha come punto di partenza
l'estraneità dei concorrenti alla strategie programmatiche dei soggetti
che indicono la gara: alla generalità del principio non osta la sua
enunciazione in ipotesi tipiche, giacché esso è immanente al sistema
generale della scelta dei contraenti da svolgersi con le garanzie
dell'evidenza pubblica.
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Quali sono le condizioni per dichiarare la
presenza di un errore di fatto revocatorio?
Consiglio di Stato, sentenza n. 1308
del 19 marzo 2007 - L'errore di fatto revocatorio consiste nel c.d.
"abbaglio dei sensi" e, cioè nel travisamento delle
risultanze processuali dovuto a mera svista, che conduce a ritenere
inesistenti circostanze pacificamente esistenti o viceversa: l'errore di
fatto consiste in una divergenza tra la realtà processuale e ciò che
risulta espressamente dalla sentenza
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Non è corretto che un bando contenga
clausole equivoche o, quanto meno, dubbie, non percepibili con
immediatezza dalle imprese partecipanti
Consiglio di Stato, sentenza n. 1186
del 12 marzo 2007 - Ben
può il bando di gara introdurre ulteriori cause di esclusione oltre
quelle richieste dalla legge, purchè tali ulteriori prescrizioni siano
chiare ed inequivoche e tali da non indurre in errore i concorrenti
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La violazione delle norme sulla repressione
della evasione fiscale è causa di esclusione
Consiglio di Stato, sentenza n. 1331 del 20
marzo 2007 - L'incidenza dei reati finanziari, sulla moralità
professionale del soggetto che aspira ad essere parte di un contratto di
appalto di servizi con l'Amministrazione pubblica, non
è rimessa alla valutazione della stazione appaltante, ma è
espressamente definita, a priori, dalla stesso legislatore, che ascrive
alla particolare natura del reato, sotto l'aspetto sostanziale, una tale
lesività degli interessi collettivi, da non consentire che il servizio
sia affidato a coloro che li hanno commessi: è onere dei concorrenti
rendere una dichiarazione veritiera, enunciando anche gli eventuali reati
che non sono iscritti nel casellario giudiziale.
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La valutazione delle offerte anomale prima e
dopo il codice dei contratti
Consiglio di Stato, sentenza n. 1343 del 20
marzo 2007 - E' da ammettere che il comma 2 dell'art. 86 del
"Codice dei contratti pubblici", con riguardo al sistema di
aggiudicazione con il criterio dell'offerta economicamente più
vantaggiosa, rende obbligatorio un metodo di individuazione dell'anomalia,
corrispondente a quello previsto dall'art. 64 del d.P.R. n.554 del 1999,
ma la circostanza suona indiretta conferma del fatto che tale criterio
dovesse considerarsi facoltativo prima dell'entrata in vigore della nuova
normativa che, in sostanza, accoglie la distinzione da operare tra
l'obbligo di procedere alla verifica nei casi di anomalia
individuati dalla legge, e la facoltà riservata all'Amministrazione di
ipotizzare autonomamente, "in base ad elementi specifici", casi
di anomalia diversi da quelli prestabiliti
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Situazione di collegamento fra imprese
individuali
Consiglio di Stato, sentenza n. 1328
del 20 marzo 2007 - Al di fuori di determinate ipotesi (per le quali
opera una presunzione assoluta di collegamento), l'ente aggiudicatore deve
essere vigile nell'accertare che fra i concorrenti non vi siano situazioni
di intreccio, tali da consentire la reciproca conoscibilità delle offerte
e dunque, di interferire sull'andamento della gara: nel caso di imprese
individuali occorre fare applicazione dell'istituto della presunzione
semplice (art. 2729 c.c.), che si fonda su indizi gravi, precisi e
concordanti, che non possono essere ignorati, allorché la loro
compresenza evidenzi (sebbene manchi l'acclarata situazione di controllo),
coincidenze oggettivamente (quanto meno) sospette, sulla base di mere
deduzioni logiche
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