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Sul divieto di
commistione tra requisiti di prequalificazione ed elementi di valutazione:
il ricorso può essere accettato solo se la clausola influisce
sull’esito della gara
Tar Campania, Napoli, sentenza n. 4735 del 5
maggio 2007 - Diventa inammissibile, per carenza di interesse,
una doglianza volta ad appurare la legittimità dell’assunzione delle
esperienze pregresse dei concorrenti come elemento di valutazione del
merito tecnico, qualora la presenza di una tale clausola non sia comunque
decisiva ai fini della gara (lo scarto tra il primo e il secondo è
superiore al punteggio attribuito alla voce di valutazione controversa)
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Sull’interesse
a ricorrere
Tar Campania, Napoli, sentenza n. 4738 del 5
maggio 2007 - Un’impresa esclusa in fase di
prequalificazione non può contestare gli ulteriori atti della procedura
concorsuale, poiché la sua posizione resta assimilata a quella di chi non
ha presentato istanza di partecipazione o, se invitato, non ha presentato
offerta.
Giurisprudenza correlata
Consiglio di
Stato, sentenza n. 4003 del 28 luglio 2005 - I non aggiudicatari sono
estranei alla sequenza procedimentale successiva all’aggiudicazione, se
non risulta dimostrato un legame tra contenuti del contratto (e, in
particolare, la disposta rateizzazione) e pregressi atti di gara, tale da
far ritenere violata, in quella fase, la par condicio.
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Sul carattere
interdittivo della informativa antimafia
Tar Campania, Napoli, sentenza n. 4730 del 5
maggio 2007 - Le informazioni antimafia cc.dd. “tipiche”,
di cui all’art. 4 del d.lgs. n. 490/94, posseggono carattere vincolante
per le stazioni appaltanti, le quali non hanno né il potere, né
l’onere di verificare la portata od i presupposti dell’informativa
prefettizia: ciò vale anche quando l’informativa antimafia
sopraggiunge dopo la stipula del contratto, sebbene l’art. 4, co. 4, del
d.lgs. 490/94 stabilisca in tal caso che “l'amministrazione interessata
può […] recedere dai contratti”.
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Sui rapporti
fra il diritto alla riservatezza e l’accesso agli atti
Tar Lazio, Roma, sentenza n. 3999 del 4 maggio
2007 - Il concorrente ad una gara pubblica vanta un
interesse qualificato all'accesso agli atti della procedura, a fronte del
quale non può essergli opposto il diritto alla riservatezza degli altri
partecipanti, atteso che, con l'ammissione alla gara, la documentazione
prodotta e l'offerta tecnico-progettuale presentata fuoriescono dalla
sfera di dominio riservato della singola impresa per formare oggetto di
valutazione comparativa: alla stregua della nuova disciplina contenuta
nell'art. 24 l. n. 241 del 1990, come sostituito dall'art. 16 l. n. 15 del
2005, l'individuazione dei casi in cui l'accesso può essere escluso per
ragioni di riservatezza deve aver luogo con regolamento governativo,
restando esclusa ogni potestà di intervento in materia alle
amministrazioni.
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Differenza fra
richiedere un fatturato su servizi “analoghi” rispetto a servizi “identici”
Tar Campania, Napoli,
sentenza n. 4733 del 5 maggio 2007 - Appare condivisibile
l’orientamento giurisprudenziale che riconosce la legittimità
dell’operato della stazione appaltante che in sede di lex specialis di
gara richieda ai concorrenti il pregresso svolgimento, per un determinato
importo, di servizi analoghi, e non identici, a quelli posti a gara (si
noti, incidentalmente, che la facoltà dell’amministrazione appaltante
di richiedere, ai fini della verifica della capacità finanziaria ed
economica dei concorrenti, una dichiarazione sull’importo dei servizi
espletati negli ultimi tre esercizi è ora riferito dall’art. 41 d.lgs
163/06 specificamente non già a servizi identici ma a quelli prestati
“nel settore oggetto della gara”).
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Responsabilità
della pa: occorre la prova del danno, nella sua esistenza e nel suo
ammontare
Tar Lombardia, Milano, sentenza n. 1428 del 5
aprile 2007 - In caso di lesione di interessi legittimi, per
avere accesso al risarcimento del danno il privato deve dimostrare non
solo che la sua sfera giuridica abbia subito una diminuzione per
effetto dell'atto illegittimo ma che non si sia accresciuta nella misura
che avrebbe raggiunto se il provvedimento viziato non fosse stato adottato
od eseguito; e, pertanto, l' onere della prova , pur basandosi su
presunzioni semplici, sarà ritualmente assolto solo se il danneggiato
alleghi gli elementi di fatto e gli indizi sulla cui base possono
individuarsi i parametri presuntivi di determinazione del danno
Giurisprudenza correlata:
Consiglio di
Stato, sentenza n. 7402 del 14 dicembre 2006 - Servizio di brokeraggio
assicurativo: qualora il giudice riconosca il diritto ad ottenere il
risarcimento del danno (per equivalente) a favore di una Società di
brokeraggio a cui, illegittimamente, un’amministrazione pubblica non ha
aggiudicato il servizio, l’ammontare del pregiudizio economico sofferto
deve essere calcolato in base all’utile ricavabile dalla stipulazione
delle polizze conseguenti alla attribuzione del servizio in questione in
quanto il compenso del Broker viene corrisposto dalle compagnie
assicuratrici con le quali verranno stipulati i diversi contratti
assicurativi e non direttamente dalla Stazione appaltante.
Consiglio di
Stato, sentenza n. 7194 del 6 dicembre 2006 - La responsabilità
precontrattuale è tuttora ricondotta dal prevalente orientamento
giurisprudenziale al genus della responsabilità aquiliana ex art. 2043
c.c. (ex multis, Cass., sez. I, 29 aprile 1999 n. 4299). Ed invero,
costituisce principio generale che la responsabilità precontrattuale
della Pubblica Amministrazione è configurabile in tutti i casi in cui
l'ente pubblico, nelle trattative e nelle relazioni con i terzi, abbia
compiuto azioni o sia incorso in omissioni contrastanti con i principi
della correttezza e della buona fede, alla cui puntuale osservanza
anch'essa è tenuta, nell'ambito del rispetto dei doveri primari garantiti
dall'art. 2043 cod. civ. (cfr. per una recente applicazione Cass., sez.
III, 10 giugno 2005, n. 12313).
Consiglio di
Stato, sentenza n. 3690 del 21 giugno 2006 - L’ art. 2043 c. c.,
clausola generale della responsabilità civile extracontrattuale, è
applicabile al danno ingiusto prodotto dalle Pubbliche amministrazioni, e
postula, tra l’altro, l’accertamento di un pregiudizio effettivo,
patrimonialmente valutabile, che sia collegato da un nesso di causalità
immediata e diretta con l’illegittimità del provvedimento
amministrativo da cui la lesione sia derivata.
Consiglio di
Stato, sentenza n. 4153 del 5 agosto 2005 - Ai sensi dell’art. 28
della Costituzione i dipendenti dello Stato sono direttamente e
personalmente re-sponsabili soltanto per gli atti compiuti in violazione
di diritti e non anche di interessi legittimi: l’imputazione della
responsabilità non può avvenire sulla base del mero dato obiettivo della
illegittimità del provvedimento, in relazione alla normativa ad esso
applicabile, dovendosi estendere anche alla valutazione della colpa grave,
non del funzionario agente (da riferire ai parametri della negligenza ed
imperizia), ma alla P.A. intesa come apparato, configurabile nel caso in
cui l’adozione e l’esecuzione dell’atto illegittimo siano avvenute
in violazione delle regole di buona amministrazione, di imparzialità e di
correttezza.
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Differenza fra
l’aggiudicazione provvisoria e l’aggiudicazione definitiva
Tar Puglia, Lecce, sentenza n. 1787 del 30
aprile 2007 - L'aggiudicazione provvisoria di una gara di
appalto ha natura di atto endoprocedimentale, inidoneo a produrre la
definitiva lesione dell'interesse della ditta che non è diventata
vincitrice, lesione che si verifica soltanto con l'aggiudicazione
definitiva.
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Sull’ importanza della
presenza dei rappresentanti dell’impresa alle seduta di gara
Consiglio di Stato, sentenza n. 1800 del
19 aprile 2007 - Ai fini del decorso del termine per
l’impugnazione, in tema di contratti della pubblica amministrazione, la
presenza di rappresentanti delle imprese concorrenti alle sedute di gara
integra gli estremi della piena conoscenza in capo alle imprese medesime
degli atti che vengono adottati durante le sedute.
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Offerta
vincolata per un periodo minimo di 180 giorni
Consiglio di Stato, sentenza n. 1786 del 19
aprile 2007 - La previsione nel bando di un termine di
efficacia dell'offerta presentata di durata certa, stabilita
preventivamente, e non più manovrabile per effetto di eventuali accordi
tra partecipanti, come tali ormai individuati, ovvero ad opera della
stessa commissione aggiudicatrice, risponde ad un'evidente esigenza di
trasparenza delle pubbliche gare, idonea, a seconda dei casi, a non
alterare il calcolo delle medie ovvero, come nella specie, la soglia di
anomalia.
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Il parere
della Corte dei Conti
Corte dei Conti, Sezione III
giurisdizionale centrale d'appello, sentenza n. 57 dell’ 1 marzo 2007 - Sul concetto di colpa grave, è insomma risultata vincente la
tendenza che vuole affermato il concetto della colpa in concreto
risultata da un accertamento comparativo del giudice fra
condotta esigibile e quella in concreto osservata dall'agente pubblico.
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