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E' illegittima l'esclusione di un'impresa la
cui cauzione provvisoria è risultata priva dell'autentica notarile non
dei poteri di firma del garante, ma del contraente
Tar Puglia, Lecce, sentenza n. 2688 del 5
luglio 2007 - La clausola di un bando che impone l'obbligo
dell'autentica notarile della firma apposta dal contraente (id est,
l'impresa partecipante) sulla polizza fideiussoria da allegare all'offerta
è da considerarsi illegittima, in quanto sproporzionata rispetto ai
fini di garanzia che la stazione appaltante intende riconnettervi.
Giurisprudenza richiamata e correlata
Consiglio di Stato, sentenza n. 8265 del
30 dicembre 2006 - E' legittimo richiedere che la cauzione
provvisoria sia accompagnata dall'autenticazione notarile della firma del
funzionario fideiussore: anche l'allegato alla polizza deve essere
autenticato.
Consiglio di Stato, adunanza Plenaria del
4 ottobre 2005 n. 8 - La cauzione provvisoria, con la possibilità
del suo incameramento da parte della stazione appaltante, può assolvere
una duplice funzione: da un lato, una funzione indennitaria in caso di
mancata sottoscrizione del contratto per fatto dell'aggiudicatario,
dall'altro una funzione più strettamente sanzionatoria in caso di altri
inadempimenti procedimentali del concorrente
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Il rilascio di una richiesta di
autorizzazione amministrativa (apertura degli esercizi di somministrazione
al pubblico di alimenti e bevande) , deve avvenire in base a specifiche e
dettagliate istruttorie che tengano conto di ogni mutamento avvenuto nella
zona interessata (centro storico di Roma), compreso l'eventuale sviluppo
commerciale o turistico
Tar Lazio, Roma, sentenza n, 6355 del 13
luglio 2007 - La libertà di commercio, nel cui contesto è
inquadrabile quella di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande,
in quanto espressione del più generale principio della libertà di
iniziativa economica garantita dall'art. 41 della Costituzione, esige
infatti che, pur nell'esercizio della potestà ad essi riconosciuta
dalla legge 25 agosto 1991 n. 287 e dalle altre fonti normative in
materia, i sindaci offrano rigorosa motivazione delle concrete e puntuali
ragioni ostative al rilascio delle autorizzazioni, che non possono
consistere nel mero, apodittico, richiamo al mancato mutamento di
parametri numerici ottimali calcolati con riferimento a periodi pregressi,
senza alcuna altra concreta specificazione: ogni provvedimento che incide
sulla sfera giuridica del privato deve essere adeguatamente assistito da
idonea istruttoria e motivato in relazione alla posizione di diritto
soggettivo pienamente ed interamente protetta ad esso riferibile
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Applicazione del codice dei contratti
pubblici: l'esclusione automatica dalla gara delle offerte che presentano
una percentuale di ribasso pari o superiore alla soglia di anomalia
individuata ai sensi dell'articolo 86 (del decreto legislativo 163/2006
smi), deve essere prevista dal bando (art 124, 8 comma)
Tar Campania, Napoli, sentenza n. 6643 del
13 luglio 2007 - La facoltà di procedere all'esclusione automatica
delle offerte con una percentuale di ribasso pari o superiore alla soglia
di anomalia, senza dover prendere in considerazione le giustificazioni
presentate (siano coeve o successive alla offerta), è subordinata ad una
previsione espressa nel bando (art. 124, co. 8, d.lgs. 163/06)
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Sussiste la giurisdizione del giudice civile
relativamente alla risoluzione del rapporto contrattuale ed alla relativa
escussione della garanzia definitiva, mentre resiste il giudizio
amministrativo avverso la determinazione dell'amministrazione di escludere
l'originaria ricorrente dagli appalti di lavori pubblici indetti dalla
medesima P.A.
Consiglio di Stato, sentenza n. 3850 del 6
luglio 2007 - Sono
devolute alla cognizione del giudice ordinario le controversie sugli atti
con i quali l'amministrazione, successivamente alla definizione della
procedura di aggiudicazione ed alla stipula del contratto di appalto,
provveda unilateralmente alla risoluzione del rapporto : si tratta,
infatti, di atti privi di natura provvedimentale che investono posizioni
di diritto soggettivo concernenti la fase paritetica di esecuzione del
contratto, sicché, ai sensi dell'art. 6 della legge 21 luglio 2000, n.
205, il contenzioso sorto nella fase di esecuzione del contratto è
devoluto alla giurisdizione del giudice ordinario.
Giurisprudenza richiamata e correlata
Consiglio di Stato, sentenza n. 3228 del 29
maggio 2006 - Esiste la giurisdizione del giudice ordinario in caso di
risoluzione del contratto per inadempimento dell'impresa appaltatrice ad
una precisa obbligazione stabilita nel capitolato speciale (Consiglio di
Stato con la decisione numero 515 del 30 gennaio 2002 file CDS 515
2002.doc) Viene confermata la giurisdizione del giudice amministrativo
qualora oggetto del gravame sia la dichiarazione di decadenza
dall'aggiudicazione dal servizio di raccolta e trasporto rifiuti solidi e
non già il contratto conseguente a tale aggiudicazione.
Consiglio di Stato, sentenza
n. 5617 del 25 settembre 2006 - Sono devolute al Giudice
ordinario le controversie sugli atti con i quali l'Amministrazione, dopo
la definizione della procedura di affidamento del servizio o della
fornitura, provvede unilateralmente alla risoluzione del rapporto
avvalendosi dei propri poteri negoziali di diritto comune mentre tutte le
controversie relative alle <<procedure di affidamento di lavori,
servizi o forniture>> che si riferiscono alla sola fase
pubblicistica dell'appalto (compresi i provvedimenti di non ammissione o
di esclusione dalla gara), sono di competenza del giudice amministrativo.
Consiglio di Stato, sentenza
n. 4295 del 6 luglio 2006 - Anche nei casi in cui non si applica una
dettagliata disciplina di derivazione comunitaria (quale quella in tema di
appalti pubblici soprasoglia di lavori, di forniture o di servizi), il
provvedimento di aggiudicazione, ancorché sia collocato all'interno del
procedimento (civilistico) preordinato alla conclusione del contratto, ha
natura amministrativa per quanto concerne l'individuazione del contraente:
infatti, nel caso in cui si sia svolta una gara officiosa, si ravvisano
tutte le condizioni del momento procedimentale pubblicistico che può
essere controllato in giurisdizione generale di legittimità dal giudice
amministrativo.
Consiglio di Stato, sentenza
n. 1764 del 5 aprile 2006 - Mancata stipulazione di un contratto
di appalto: la giurisdizione del giudice amministrativo non si esaurisce
con il provvedimento di definitiva aggiudicazione, residuando in capo
all'Amministrazione appaltante anche nella fase successiva al predetto
provvedimento una serie di poteri autoritativi dei quali la revoca
dell'aggiudicazione stessa è l'esempio paradigmatico: per effetto
dell'intervenuta innovazione normativa il giudice amministrativo è
competente a conoscere in sede di (giurisdizione esclusiva) di tutte le
controversie che insorgano nella fase precedente alla stipulazione del
contratto di appalto, investano esse la tutela di interessi legittimi come
di diritti soggettivi. Sarà dopo la Corte dei Conti a decidere delle
responsabilità personali dei singoli dipendenti coinvolti.
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Verifica delle offerte anomale: esistono
valutazioni latamente discrezionali insuscettibili di sindacato da
parte del giudice amministrativo, salvo che la soluzione prescelta non
appaia all'evidenza illogica o irrazionale
Consiglio di Stato, sentenza
n. 3886 del 10 luglio 2007 - Ben può una Commissione, in sede di
verifica di un'offerta anomala (con apprezzamenti di opportunità e di
convenienza), considerare il radicamento nel territorio di uomini e mezzi
sufficiente a giustificare un abbattimento dei costi indicati nell'offerta
per le trasferte da una sede all'altra.
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Ai fini della verifica di un fatturato
minimo prescritto in un bando, è certamente più rilevante determinare
l'epoca in cui il soggetto abbia prestato la propria attività, senza
fermarsi al diverso dato del perfezionamento del relativo atto finanziario
Consiglio di Stato, sentenza n. 3840 del 6
luglio 2007 - Per accertare un requisito tecnico di fatturato
prescritto da un bando, assume rilievo determinante la data di
espletamento dei servizi, nel quinquennio precedente la pubblicazione del
bando stesso, piuttosto che l'epoca di emissione delle fatture,
eventualmente successiva.
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Le giurisdizioni nazionali di ultima istanza
sono tenute a rivolgersi alla Corte di giustizia per le questioni
pregiudiziali d'interpretazione del diritto comunitario (nel senso che è
fatto loro divieto di risolverle esse stesse)
Consiglio di Stato, sentenza n. 3844 del 6
luglio 2007 - Il Consiglio di Stato, relativamente alla questione se ,
quando più imprenditori abbiano presentato un'unica offerta per una gara
d'appalto per opere o servizi pubblici con impegno di costituirsi in
associazione temporanea di imprese in caso di aggiudicazione e l'offerta
sia stata esclusa, l'esclusione debba essere impugnata da tutti
gl'imprenditori del gruppo o possa essere impugnata dal singolo
imprenditore, non si pronuncia e resta in attesa di quanto deciderà la
Corte di giustizia per le questioni pregiudiziali d'interpretazione del
diritto comunitario.
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Per il rispetto della par condicio, le
documentazioni non complete non possono essere integrate
Consiglio di Stato, sentenza n. 3842 del 6
luglio 2007 - Va esclusa una ditta, senza alcuna possibilità di
integrazione documentale, il cui certificato della Camera di Commercio
risulta privo di alcun riferimento al quinquennio precedente per la
posizione fallimentare, così come richiesto dal disciplinare di
gara.
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Davanti al Consiglio di Stato, la riforma
della sentenza di primo grado deve essere chiesta precisando puntuali
censure e specifiche critiche ai singoli capi della stessa
Consiglio di Stato, sentenza n. 3997 del 12
luglio 2007 - Nel processo amministrativo, l'appellante non è
esonerato dall'obbligo di specificare le ragioni, per le quali ritenga non
condivisibili le argomentazioni espresse nella sentenza impugnata, avendo
l'appello carattere impugnatorio, onde è inammissibile la mera
riproposizione, da parte dell’ Amministrazione risultata soccombente in
primo grado, delle difese ivi svolte oppure della motivazione posta a base
degli atti oggetto del giudizio prive, d'ogni specifico e concreto
riferimento ai relativi capi della sentenza appellata.
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E' nella discrezionalità della stazione
appaltante stabilire che le offerte(sia i prezzi unitari che gli importi
complessivi) siano formulate con due cifre decimali: sussiste la
violazione della lex specialis il fatto di presentare un'offerta con tre
cifre decimali
Tar Puglia, Lecce, sentenza n. 2716 del 10
luglio 2007 - La lex specialis risulta costituita non solo dalle
espresse previsioni nel bando di gara, lettera d'invito e capitolato, ma
anche dal complesso normativo presupposto e richiamato da questi ultimi,
oltre che dalle regole ermeneutiche che la stazione appaltante ha posto in
essere nel momento antecedente la valutazione delle offerte..
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