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AVVALIMENTO: è
legittimo affermare che l’istituto dell’ avvilimento di cui all’art.
49 del D. Lgs. 12 aprile 2006 n. 163 smi è di immediata operatività, pur
in mancanza di espresse previsioni di richiamo nel bando di gara, al quale
si riconosce soltanto una portata eventualmente restrittiva della modalità
di operatività di tale innovativo istituto.?gli eventuali limiti devono
sempre essere esplicitati nella lex specialis di gara? Ci si può avvalere
dell’attestazione SOA, del certificato di qualità aziendale e delle
attrezzature di un’altra impresa?
Tar Campania, Napoli, sentenza
n. 10271 del 30 ottobre 2007 - La Corte di Giustizia delle Comunità
Europee, quantomeno ha enunciato quello che sinteticamente viene designato
come principio dell'avvalimento, dichiarando che la direttiva del
Consiglio 18 giugno 1992, 92/50 CEE, che coordina le procedure di
aggiudicazione degli appalti pubblici di servizi, e in particolare gli
artt. 31 e 32, va interpretata nel senso che consente ad un concorrente,
per comprovare il possesso dei requisiti economici, finanziari e tecnici
di partecipazione ad una gara d'appalto ai fini dell'aggiudicazione di un
appalto pubblico di servizi, di far riferimento alle capacità di altri
soggetti, qualunque sia la natura giuridica dei vincoli che ha con essi, a
condizione che sia in grado di provare di disporre effettivamente dei
mezzi di tali soggetti necessari all'esecuzione dell'appalto; . Inoltre,
come si è affermato in giurisprudenza "la potestà di avvalimento
costituisce un principio di fonte comunitaria non limitato al solo settore
degli appalti di servizi, ma di portata generale", il che, con
specifico riguardo alla presente controversia, consente di trarre, come
significativi corollari,:che, da un lato, l'assenza nel bando di gara di
una disposizione che ammette l'utilizzazione di requisiti di terzi è
irrilevante, poiché il fondamento comunitario del principio in parola e
la sua estensione generale impone l'integrazione ex lege del bando stesso;
e che, per altro verso, dall'ambito di applicazione del principio di
avvalimento, in ragione della sua generale portata, non sono esclusi gli
appalti per i quali la lex specialis di gara compiutamente definisca le
modalità di formulazione dell’offerta
Giurisprudenza
correlata
Consiglio di Stato, sentenza
n. 435 del 14 febbraio 2005 - Differenza fra requisiti tecnici
oggettivi e soggettivi ai fini dell’avvalimento: il sistema comunitario
degli appalti di servizi (quale ricostruibile attraverso le norme
contenute nella direttiva 92\50 e i principi enucleati dalla
giurisprudenza comunitaria): a) consente all’impresa concorrente di far
valere le capacità tecniche ed economiche di soggetti terzi; b) richiede,
a garanzia della serietà dell’offerta e della tutela della par condicio,
che si dia la prova certa dell’effettiva disponibilità delle altrui
capacità tecniche; c) affida alla stazione appaltante in prima battuta
- ed al giudice in sede di controllo giurisdizionale - il compito di
valutare la congruità della prova
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Condanna
dell’amministratore unico e direttore tecnico di un’impresa per
violazione delle norme sulla prevenzione degli infortuni sul lavoro: è’
corretto affermare che la certificazione S.O.A. assolverebbe ad ogni
onere di attestazione del possesso dei requisiti, sia di ordine generale
che di ordine speciale?
Consiglio di Stato, sentenza
n. 5470 del 19 ottobre 2007 - L’art. 1 del D.P.R. 25 gennaio 2000, n. 34
prevede che quanto attestato dalla S.O.A. è necessario e sufficiente a
certificare la capacità economico-finanziaria; ma per quanto concerne gli
altri requisiti di cui all’art. 17 dello stesso decreto, compete alla
Stazione appaltante la verifica, in concreto, della sussistenza degli
stessi, e ciò indipendentemente dall’attestazione S.O.A., che vale solo
ai detti fini (cfr. comma 3: “... l’attestazione di qualifica
rilasciata a norma del presente regolamento costituisce condizione
necessaria e sufficiente per la dimostrazione dell’esistenza dei
requisiti di capacità tecnica e finanziaria ai fini dell’affidamento di
lavori pubblici”)..
Giurisprudenza
segnalata e correlata
Consiglio di Stato, sentenza
n. 5009 del 28 agosto 2006 - I requisiti di carattere generale possono
essere verificati dalla stazione appaltante sia nella fase iniziale della
gara, sia in un momento successivo, sia, se del caso, in sede di controllo
a campione, congiuntamente alla verifica del possesso dei requisiti di
carattere speciale:la dichiarazione dei redditi va presentata nel rispetto
dei termini per essa prescritti, sicché in sede di gara di appalto non si
può esigere che venga presentata, a pena di esclusione, in un momento
anteriore a quello per essa prescritta
Consiglio di Stato, sentenza
n. 1896 del 18 aprile 2006 - L’amministrazione ha la facoltà di
verificare il possesso dei requisiti soggettivi di tutti i concorrenti: in
tutti i casi in cui si accertino irregolarità nella ammissione di un
concorrente ad una procedura concorsuale pubblica, la Stazione appaltante
deve procedere alla sua eliminazione dalla gara dal momento iniziale per
evitare che l’offerta presentata da un soggetto non idoneo, anche se
escluso dalla gara per altra ragione, contribuisca tuttavia a determinarne
l’esito finale.
Consiglio di Stato, sentenza
n. 2933 del 7 giugno 2005 - Il possesso della attestazione Soa in capo
ad una impresa non impedisce né sostituisce l’accertamento e la
valutazione dei requisiti morali, concernendo piuttosto il profilo di
ordine tecnico, organizzativo ed economico della impresa: in sede di gara
pubblica, quindi, la sanzione dell’incameramento della cauzione prevista
dall’art. 10, comma 1, L.109/1994 è applicabile per il dato formale
dell’inadempimento rispetto ai doveri di lealtà nelle trattative
Consiglio di Stato, sentenza
n. 4599 dell’ 8 agosto 2003 - La certificazione SOA non assolve ad
ogni onere attestativo: solo per i requisiti tecnico-finanziari ma non
anche per quanto attiene alla documentazione dei requisiti di carattere
generale : è la stazione appaltante che deve verificare la sussistenza
concreta della capacità della ditta partecipante a sottoscrivere il
contratto con la pa
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Come devono
essere composte le Commissioni di gara? Possono essere tollerati
l’avvicendarsi di componenti diversi di seduta in seduta e la presenza
di supplenti?
Consiglio di Stato, sentenza
n. 5502 del 22 ottobre 2007 - I collegi amministrativi, nel cui novero vanno
considerate le commissioni giudicatrici dei contratti di appalto devono
essere composti da un numero dispari di membri onde assicurare la
funzionalità del principio maggioritario per la formazione del quorum
strutturale, ai fini del calcolo della maggioranza assoluta dei componenti
(la metà più uno ai fini del "quorum" strutturale, è data dal
numero che, raddoppiato, supera il totale dei componenti almeno per
un'unità rispetto ai membri del collegio).
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Appalto di
forniture, suddiviso in più “posizioni”: è giuridicamente possibile
(nonché logico) che l’importo della cauzione venga calcolato
sull’offerta presentata e non sull’importo dell’intero appalto?
Tar Piemonte, Torino, sentenza
n. 3359 del 31 ottobre 2007 - Ove il il capitolato consenta di
presentare offerta anche per singole “posizioni”, cioè, in sostanza,
per uno o più lotti, si può supporre che anche l’importo della
cauzione provvisoria debba essere commisurato al valore dell’offerta
effettivamente presentata : tale scelta interpretativa - oltre ad evitare
l’illogico effetto di richiedere una cauzione provvisoria d’importo
del tutto slegato e sproporzionato rispetto a quello dell’offerta, in
evidente contrasto con la funzione stessa della cauzione - si fonda sul
principio di massima partecipazione, che impone, in presenza di clausole
di gara oggettivamente dubbie o contraddittorie, di adottarne
l’interpretazione più favorevole alle imprese concorrenti
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Svincolo di una
“cauzione” : esiste l’obbligo di adottare un provvedimento
amministrativo a norma dell’art. 2 della L. n. 241/1990?
l’Amministrazione può addurre a giustificazione del proprio obbligo di
provvedere rimasto inadempiuto un fatto interno alla sua organizzazione
interna?
Tar Campania, Napoli, sentenza
n. 10329 del 31 ottobre 2007 - L’art. 2 della L. n. 241/1990 ha
fissato un principio generale secondo cui ove il procedimento consegue
obbligatoriamente ad un’istanza del privato ovvero debba essere iniziato
d’ufficio, la P.A. ha il dovere di concluderlo mediante l’adozione di
un provvedimento espresso; in particolare, giusta la previsione di cui
all’art. 2, comma 3, della suddetta disposizione, la P.A. è tenuta
a definire i procedimenti attivati dai privati entro il termine di 90
giorni dal deposito della relativa istanza: sussiste senz’altro
l’obbligo di adottare un provvedimento espresso in ordine alla richiesta
di svincolo delle somme versate presso la Tesoreria Provinciale a titolo
deposito cauzionale relativamente al periodo in cui questi ultimi non
erano coperti da polizza fideiussoria.
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A norma
dell’articolo 84 del Decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 s..m.i.,
in quale momento della procedura di gara devono essere nominati i membri
della Commissione in caso di gara da aggiudicarsi con il metodo
dell’offerta economicamente più vantaggiosa? Quali sono i rischi che
comporterebbe la conoscenza dei membri della Commissione prima della
partecipazione delle imprese alla procedura?
Tar Veneto, Venezia, sentenza
n. 3483 del 31 ottobre 2007 - Astraendo dalla materia degli appalti
pubblici, cui inerisce il campo di applicazione dell’articolo 84 del
Decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 s..m.i , l’obbligo di
nominare la commissione in data successiva alla scadenza del termine
per la presentazione delle offerte deve ritenersi espressione di un
principio generale che travalica la materia delle gare a evidenza
pubblica, per abbracciare l’intero ambito dei procedimenti concorsuali
(ivi compresi, ad es., i concorsi per l’assunzione di personale alle
dipendente della P.A.).
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Quali sono gli
oneri per un Comune nel caso si volesse annullare una concessione edilizia
i cui interventi sono già conclusi?
Tar Lazio, Roma, sentenza
n. 10834 del 31 ottobre 2007 - Annullamento di concessioni edilizie: in
presenza di un intervento edilizio ormai completato l’Amministrazione
deve adeguatamente motivare sull’interesse pubblico alla rimozione
dell’atto: Occorre perciò, una particolare motivazione a supporto del
provvedimento impugnato, in ordine alla sussistenza di un interesse
pubblico concreto ed attuale all’annullamento dell’atto, ove del caso,
ritenuto prevalente rispetto all’interesse di cui era portatrice la
ditta ricorrente anche perché il provvedimento di annullamento
d’ufficio di un atto deve essere motivato con riferimento
all’interesse pubblico attuale quando, in relazione al tempo trascorso
dall’adozione dell’atto viziato, si siano consolidate, in concreto,
situazioni soggettive che al fine della loro rimozione necessitano
dell’esistenza e dell’esternazione di ragioni di pubblico interesse
diverse dal mero ripristino della legalità.
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Che cosa può
fare il privato nel caso di decadenza dei vincoli, determinando una
situazione di inedificabilità pressoché assoluta? Che cosa deve invece
fare l’amministrazione comunale?
Tar Lazio, Roma, sentenza
n. 10838 del 31 ottobre 2007 - La previsione negli strumenti urbanistici
dell’utilizzazione di quota parte del terreno per la realizzazione di
una strada, comporta l’esistenza su detta parte del terreno di un
vincolo di inedificabilità : la mancata attuazione della previsione del
piano entro il termine previsto dalla legge (art. 2 L. 1187/68, legge
1150/42), comporta la decadenza del vincolo di inedificabilità connesso
alla realizzazione della sede viaria; non vi è dubbio che a fronte di una
richiesta di ripianificazione di un’area soggetta a vincolo di
inedificabilità ormai decaduto, il Comune fosse tenuto ad adottare un
provvedimento decisorio dovendo comunque concludere – ai sensi
degli artt. 2 e 3 della L. 241/90 – il procedimento ad istanza di parte
con l’adozione di un provvedimento espresso
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In quali
circostanze si può essere il rischio di una illegittima commistione tra
requisiti soggettivi di partecipazione e criteri oggettivi di
aggiudicazione? i requisiti soggettivi di capacità tecnica possono essere
inseriti tra gli elementi di valutazione dell’offerta se attengono
direttamente all’oggetto dell’appalto?
Tar Lazio, Roma, sentenza
n. 10530 del 27 ottobre 2007 - Appare evidente come “le referenze attive sul
tipo di servizio” attengano ai requisiti soggettivi del partecipante ad
una gara, che hanno una loro legittima valutazione in sede di selezione
dei partecipanti, ma che non possono, anche per evidenti ragioni di
trasparenza, venire in considerazione per il punteggio da attribuire
all’offerta, essendo spesso già noti: peraltro in giurisprudenza si
rintracciano numerosi casi in cui le esperienze pregresse della ditta
partecipante sono state considerate non valutabili ai fini
dell’attribuzione del punteggio all’offerta tecnica
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