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Procedura di
selezione per l’individuazione di un consulente amministrativo e di
assistenza per il riordino a
titolo gratuito di tutte le posizioni assicurative: è legittimo che la
Stazione appaltante scelga il contraente sulla base di un’ offerta che
preveda sponsorizzazioni per
9 milioni di lire annue per eventuali attività socio-culturali?
Tar Campania, Napoli, sentenza n.
13728 del 16 novembre
2007 - E’ del tutto
illegittima la scelta compiuta dalla Commissione che si è determinata in
favore dell’aggiudicatario in
modo del tutto indipendente rispetto ai requisiti di selezione richiesti
dalla lettera di invito (dichiarazione di disponibilità indicando
come requisiti il numero dei clienti di pubblica amministrazione,
l’ammontare dei premi intermediati negli ultimi tre anni, i ricavi
conseguiti negli ultimi tre anni e le risorse organizzative e di strutture
che s’intendeva mettere a disposizione per l’incarico.) che
pure avrebbe dovuto costituire unico ed indefettibile punto di riferimento
in tal senso: la scelta si è infatti determinata in favore della prima
classificata avendo questa offerto di mettere a disposizione fondi per la
sponsorizzazione di attività socioculturali, elemento in alcun modo
evincibile dalla legge speciale del procedimento che si fondava invece, più
propriamente, su specifiche caratteristiche delle imprese e comunque del
tutto inerenti il solo servizio da affidare
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La
salvaguardia dei valori della concorrenza deve essere garantita in tutte
le procedure ad evidenza pubblica attraverso l’osservanza delle norme
sul Trattato relative alla libera circolazione delle merci (articoli 28 -
ex 30 - e seguenti), alla libertà di stabilimento (articoli 43 - ex 52 -
e seguenti), ed alla libera prestazione di servizi (articoli 49 - ex 59 -
e seguenti)
Consiglio di Stato, sentenza
n. 2332 del 5 maggio 2003
- Una cospicua
fetta di prescrizioni in tema di procedure di evidenza, specie di
derivazione comunitaria, esprimono, nell’ottica della tutela
dell’interesse generale e della sfera giuridica dei soggetti
partecipanti alla procedura, i principi fondamentali della concorrenza e
del mercato e danno sfogo ai valori dell’imparzialità e del buon
andamento enunciati dalla Costituzione in stretto collegamento con canoni
fondamentali di ordine pubblico: tale prospettiva è decisivamente
irrobustita dalle regole comunitarie, per tali intendendo sia le
disposizioni specifiche che reggono le procedure soprasoglia che i
principi del Trattato in materia di concorrenza estesi anche alle
fattispecie sottosoglia (Corte Giustizia, Ordinanza 3 dicembre 2001, in
C-59/00; Circolare Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per
le Politiche Comunitarie 6
giugno 2002, in GU 31 luglio 2002, n. 178), finalizzate non certo
alla tutela dell’interesse egoistico del paciscente pubblico ma
alla salvaguardia dei valori della concorrenza
e, quindi, della libertà competitiva delle singole imprese di giocare
le proprie chances in seno ad una procedura all’uopo calibrata...
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Dimostrazione
dell’iscrizione all'Albo delle imprese che effettuano la gestione dei
rifiuti: in sede di presentazione dell’offerta, è sufficiente che
l’impresa presenti uno nota della Sezione Regionale dell’Albo
Nazionale delle Imprese che comunichi
di aver deliberato l’accoglimento della domanda presentata? l’aver
prodotto la relativa polizza fideiussoria può essere prova del possesso
dei requisiti ad ottenere l’autorizzazione all’attività? In che
termini può essere considerato legittimo l’avvalimento? Come deve
essere fornita la prova circa l'effettiva disponibilità dei mezzi
dell'impresa avvalsa?
Tar Lazio, Roma, sentenza
n. 11322 del 16 novembre 2007
- Se è vero che, come ribadito in giurisprudenza, la natura di
accertamento costitutivo, di carattere pressoché vincolato, propria
dell'atto di iscrizione non è sufficiente ad attribuire natura
equivalente alla mera domanda di iscrizione, giacché soltanto
l'iscrizione nel registro, effettuata la presupposta verifica, attesta
legalmente il possesso dei requisiti necessari che abilitano all'esercizio
della relativa attività (non essendovi automatismo tra presentazione
della domanda e iscrizione al perché la vincolatività dell'azione
amministrativa presuppone comunque un momento di verifica dell'esistenza
in capo al soggetto richiedente dei requisiti previsti dalla legge),
tuttavia, qualora a) si sia in presenza non già di mera istanza di
iscrizione, ma di avvenuta comunicazione di accoglimento della richiesta
ad opera dell’organismo competente a disporre l’iscrizione stessa; b)
la relativa documentazione sia stata tempestivamente prodotta nei
confronti della Stazione appaltante, la prodotta documentazione appieno
soddisfa l’esigenza di
comprovare il possesso del requisito di cui trattasi
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Sorteggio dei
requisiti di ordine speciale di cui all’articolo 48 del codice dei
contratti: è legittima la produzione di fatture controfirmate dal
partecipante, a cui viene allegatala dichiarazione, corredata da copia dei
loro documenti di riconoscimento (carte d’identità) e redatta a’sensi
degli artt. 46 e 47 del DPR 445/2000, circa la conformità di tutte le
fatture stesse agli originali?
Tar Lazio, Roma, sentenza
n. 11251 del 15 novembre 2007
- Siffatta modalità alternativa d’autenticazione di copie, oltre ad
esser conforme all’art. 19 del DPR 445/2000, è pure coerente con la lex
specialis di gara, la cui disposizione, inerente alla necessaria
produzione dei documenti in originale o in copia conforme, dev’essere
interpretata in coerenza con le norme testé citate e, soprattutto, con il
successivo art. 77-bis , il quale estende le predette regole
d’autenticazione anche alle procedure ad evidenza pubblica: viene
pertanto annullata la richiesta di cauzione provvisoria.
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E’ legittimo
che l’aggiudicazione provvisoria sia sottoposta alla verifica della
documentazione tecnica? In caso di discordanze, può la Stazione
appaltante sia annullare l’aggiudicazione che richiedere l’escussione
della cauzione provvisoria?
Tar Lazio, Roma, sentenza
n. 11057 del 9 novembre 2007 - Resta sempre effettuabile tale verifica (e in
caso negativo l’escussione della cauzione provvisoria per mancata
sottoscrizione del contratto) in
quanto non può , nel corso di un procedimento di scelta attraverso una
gara pubblica, mai preclusa, sino alla aggiudicazione definitiva ad un
determinato soggetto partecipante (e salva sempre la possibilità
dell’annullamento anche della stessa definitiva aggiudicazione in sede
di autotutela) la possibilità di escludere dall’affidamento
dell’appalto, anche dopo l’aggiudicazione provvisoria,una ditta che
abbia presentato l’offerta per un progetto che sia poi risultato diverso
da quello per il quale era stata indetta la gara, per difformità nelle
specifiche che facciano ritenere, nelle ipotesi in cui trattasi di
apparecchiature o sistemi di elevate e specifiche particolarità in
relazione ai particolari impieghi delle stesse ed al soddisfacimento delle
altrettanto particolari esigenze per le quali la Amministrazione ha inteso
dotarsi degli stessi complessi apparati, progettato ed esibito dal
concorrente un sistema non identificabile con quello richiesto: il sistema
della scelta del contraente, da effettuarsi sulla base della offerta dallo
stesso proposta, trova la ragione della sua disciplina mediante la
osservanza di norme di diritto pubblico (prima della stipulazione del
relativo contratto)nella salvaguardia dell’interesse pubblico alla
realizzazione di un’opera che sia perfettamente corrispondente a quella
posta in gara sicché la salvaguardia di tale primario pubblico interesse
viene a trovare luogo di tutela in ogni fase del procedimento di scelta.
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La stazione
appaltante deve escludere l’impresa le cui schede di offerta dalle
stesse presentate non risultano corredate dalla fotocopia del documento di
identità dei sottoscrittori, la cui allegazione era prescritta a pena di
esclusione dalla lettera d’invito? Una tale omissione può essere in
qualche modo sanata successivamente?.
Consiglio di Stato, sentenza
n. 5761 del 7 novembre 2007
- Qualora una lettera di invito preveda che < All’offerta deve
essere allegata, a pena di esclusione, la fotocopia del documento
d’identità del/i sottoscrittore/i e –se procuratore/i-
l’originale o la copia autenticata notarile della relativa
procura.”> è legittima l’esclusione dell’impresa alla cui
offerta non è allegato il documento di identità in quanto tale
allegazione assolve alla specifica funzione di rendere riferibile la
sottoscrizione della scheda dell’offerta alla persona identificata nel
documento d’identità, ponendo al riparo l’Amministrazione da ogni
possibile contestazione successiva.
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A quale
giudice deve rivolgersi un’impresa alla quale un Comune intende
rescindere il contratto di appalto pubblico di lavori a seguito di un
verbale, redatto dal Coordinatore della sicurezza in corso d’opera,
nella quale si accerta,, in
sede di verifica in situ dello stato dei lavori, la presenza sul cantiere
di maestranze, dipendenti non della ditta aggiudicataria ma di altra e
diversa ditta non autorizzata dalla stazione appaltante
ad eseguire lavori di alcuna natura.?
Tar Campania, Napoli, sentenza
n. 10956 del 10 novembre 2007 -
Il giudice competente è il giudice civile in quanto la controversia
nasce e si esaurisce nell’area privatistica
attinente alla vita del rapporto contrattuale: . essa involge invero non
la fase di l’aggiudicazione e
scelta del contraente, ricadente ex
lege nell’ambito della
giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo, bensì la fase di
esecuzione del rapporto contrattuale ed è strettamente connessa
alla emersione, nel corso di esecuzione di detto rapporto, di
un’anomalia funzionale riconducibile alla tipologia delle
anomalie previste nel contratto
come causa della sua risoluzione, pertanto la questione non attiene al
momento genetico dell’appalto ma a paritetiche posizioni contrattuali in
relazione alle quali la giurisdizione deve ritenersi appunto appartenente al giudice ordinario
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Nel caso in
cui la lettera d' invito ad una gara d' appalto contenga espressa clausola
di esclusione per incompletezza o irregolarità di qualcuno dei documenti
richiesti, è legittima l' esclusione dell' impresa la cui documentazione
sia incompleta? Quali
sono gli effetti
dell’annullamento dell’aggiudicazione sul contratto stipulato con l’aggiudicataria.?
A quanto ammonta il risarcimento del danno da riconoscere
all’affettiva legittima aggiudicataria,considerato che una parte del
servizio è già stato eseguito?
Tar Liguria, Genova, sentenza
n. 1925 del 9 novembre 2007
- Nel caso in cui il bando di gara commina espressamente l' esclusione
obbligatoria in conseguenza di determinate violazioni, anche soltanto
formali, l' Amministrazione è tenuta a dare precisa ed incondizionata
esecuzione a tali previsioni, senza alcuna possibilità di valutazione
discrezionale circa la rilevanza dell' inadempimento, l' incidenza di
questo sulla regolarità della procedura selettiva e la congruità della
sanzione contemplata nella lex specialis, alla cui osservanza la stessa
Amministrazione si è autovincolata al momento dell' adozione del bando;
l'annullamento dell'aggiudicazione fa venire meno retroattivamente un
presupposto condizionante del contratto determinandone, con automatico
effetto caducante, la perdita di efficacia
Giurisprudenza correlata
Consiglio di Stato, sentenza
n. 5500 del 10 agosto 2004
- Omessa dichiarazione iniziale di disponibilità di attrezzature:
legittima esclusione; la previsione di uso di beni locati da terzi ai fini
dell’esecuzione dell’appalto (in sé legittima) impone all’impresa
concorrente di dichiarare ed attestare tale opzione organizzativa nella
fase iniziale della procedura, al fine di consentire all’amministrazione
di apprezzare compiutamente la capacità produttiva dell’impresa.
Consiglio di Stato, sentenza
n. 1049 dell’ 8 marzo 2007
- La prova della colpa della pa: Anche con riferimento alla giurisprudenza
comunitaria (Corte giustizia C.E. 5 marzo 1996, cause riunite nn. 46 e 48
del 1993; 23 maggio 1996, causa C5 del 1994) è bene evidenziare che in
sede di accertamento della responsabilità della Pubblica amministrazione
per danno a privati il giudice (amministrativo) può affermare la
responsabilità quando la violazione risulti grave e commessa in un
contesto di circostanze di fatto e in un quadro di riferimenti normativi e
giuridici tali da palesare la negligenza e l'imperizia dell'organo
nell'assunzione del provvedimento viziato e negandola quando l'indagine
presupposta conduce al riconoscimento dell'errore scusabile
Tar Sicilia, Catania, sentenza
n. 306 del 17 febbraio 2007 - Responsabilità della pubblica
amministrazione: per il
requisito della colpa è
indispensabile accedere ad una nozione di tipo oggettivo che tenga conto,
tra l’altro, dei vizi che inficiano il provvedimento, della gravità
della violazione commessa dall'amministrazione, anche alla luce
dell'ampiezza delle valutazioni discrezionali rimesse all'organo, dei
precedenti della giurisprudenza e delle condizioni concrete..
Consiglio di Stato, sentenza
n. 3981 del 23 giugno 2006 - Il concetto di errore scusabile; l’
errore scusabile è configurabile,
in caso di contrasti giurisprudenziali sull’interpretazione di una
norma, di formulazione incerta di norme da poco entrate in vigore, di
rilevante complessità del fatto, di influenza determinante di
comportamenti di altri soggetti, di illegittimità derivante da una
successiva dichiarazione di incostituzionalità della norma applicata: si
deve, peraltro, tenere presente che molte delle questioni rilevanti ai
fini della scusabilità dell'errore sono questioni di interpretazione ed
applicazione delle norme giuridiche, inerenti la difficoltà
interpretativa che ha causato la violazione.
Consiglio di Stato, sentenza
n. 6302 del 27 settembre 2004
- La giurisprudenza riconosce la spettanza nella sua interezza
dell’utile di impresa nella misura del 10% qualora l’impresa possa
documentare di non aver potuto utilizzare le maestranze ed i mezzi,
lasciati disponibili, per l’espletamento di altri servizi: ove tale
dimostrazione non sia stata
offerta è da ritenere che l’impresa possa aver ragionevolmente
riutilizzato mezzi e manodopera per lo svolgimento di altri analoghi
lavori o di servizi o di forniture (anche per servizi e forniture essendo
ritenuti estensibili i criteri ora detti), così vedendo in parte ridotta
la propria perdita di utilità; in tale ipotesi il risarcimento può
essere ridotto in via equitativa, in misura pari al 5% dell’offerta
dell’impresa
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A quale
giudice bisogna rivolgersi per ottenere da parte dell’amministrazione
beneficiaria lo svincolo delle cauzioni prestate a a garanzia del corretto
adempimento delle obbligazioni assunte in regime di anticipata occupazione
del sedime aeroportuale (cauzioni assimilabili a quelle prestate a fronte
di concessioni statali o comunali o comunque a quelle a garanzie degli
obblighi contrattuali negli appalti)?
Tar Lazio, Roma, sentenza
n. 11205 del 14 novembre 2007
- La domanda di svincolo
del deposito cauzionale (pari a complessivi euro 2.424.091,42) corrisposto
ex art. 17, III comma, del d.l. n. 67/97 concerne una pretesa creditoria,
che ha consistenza di diritto soggettivo, la cui cognizione è devoluta,
salve le ipotesi di giurisdizione esclusiva, al giudice ordinario.
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