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Aggiornamenti
14 ottobre 2014
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10/11/2014
Relazioni
sindacali
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Una
Ipotesi di contratto integrativo viene trasmessa al collegio dei
revisori per il prescritto parere. Poiché dopo due mesi dalla
trasmissione e, quindi, al di là dei termini a tal fine previsti dalla disciplina
contrattuale (art.4, comma 3, del CCNL del 22.1.2004), il Collegio non ha
espresso alcun parere, è possibile sottoscrivere ugualmente, in via
definitiva, il contratto integrativo oppure il predetto parere rappresenta
un elemento assolutamente necessario?
Orario
di lavoro
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Il
credito orario di 10 minuti giornalieri maturato dal personale turnista a
cui è stata accordata la riduzione di orario a 35 ore settimanali che,
tuttavia, effettua prestazioni lavorative di 6 ore giornaliere anziché 5
ore e 50 minuti può dare luogo a riposo compensativo da fruire anche in
maniera cumulata?
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Un
dipendente con rapporto di lavoro a tempo parziale di tipo orizzontale al
50% può essere inserito in una organizzazione del lavoro per turni?
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Ad
un dipendente inserito in organizzazione del lavoro per turni compete la
relativa indennità, ai sensi dell’art. 22, comma 5, del CCNL del
14.9.2000 per un periodo in cui lo stesso è impegnato in un corso di
aggiornamento professionale?
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Se
un lavoratore si ammala nel giorno della settimana preventivamente stabilito
per il recupero compensativo della giornata di riposo settimanale a suo
tempo non goduta, ai sensi dell’art.24, comma 1, del CCNL del 14.9.2000,
lo stesso ha diritto ad un ulteriore spostamento della giornata di riposo da
recuperare o questa viene assorbita, come normalmente accade per i riposi
settimanali, dalla malattia?
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Può
essere riconosciuto più di un giorno di riposo compensativo ad un
lavoratore che abbia reso una prestazione lavorativa di 12 ore nel giorno
del riposo settimanale?
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Può
un ente organizzare lo svolgimento di attività formative per il personale
nella giornata del sabato, in presenza di una settimana lavorativa
articolata su cinque giorni (dal lunedì al venerdì)?
Permessi
- Congedi
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Un
dipendente può chiedere di fruire del permesso per matrimonio con alcuni
giorni di anticipo rispetto all’evento stesso del matrimonio?
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Un
dipendente chiede un giorno di permesso retribuito per visita medico
specialistica, ai sensi dell’art.19 del CCNL del 6.7.1995, presentando
successivamente un certificato medico attestante che la visita ha avuto la
durata di tre ore nella mattina del giorno richiesto. Poiché in quella
giornata l’orario ordinario di lavoro, comprensivo del rientro
pomeridiano, è di 10 ore si chiede un parere circa la concessione o meno
del permesso retribuito per l’intera giornata.
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Per
presenziare ad un’udienza per una causa di lavoro promossa da un
lavoratore nei confronti dell’amministrazione di appartenenza, lo stesso
dipendente può avvalersi dei permessi per particolari motivi personali o
familiari, di cui all’art.19, comma 2, del CCNL del 6.7.1995?
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Un
dipendente, con orario di lavoro 9,00-13,00 e 13,30-16,30, fruisce del
diritto allo studio (le 150 ore, ai sensi dell’art.15 del CCNL del
14.9.2000), entrando alle ore 11,18 (quindi dalle 9 alle 11,18) e lavora
fino alle 16,59. Ha diritto di vedersi riconosciuto 59 minuti di lavoro
straordinario (dalle 16 alle 16,59)?
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E’
possibile cumulare le ore presenti nella “banca delle ore” con i riposi
giornalieri, di cui all’art.39 del D.Lgs.n.151/2001, con conseguente
astensione dell’attività lavorativa per l’intera giornata?
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Se
tra due periodi di congedo parentale non c’è almeno un giorno di lavoro
effettivo, si devono computare come congedo parentale anche i sabati, le
domeniche e i giorni festivi cadenti tra loro? Si può applicare il
messaggio INPS n.19772/2011 oppure prevale quanto espressamente stabilito
dall’art.17, comma 7, del CCNL del 14.9.2000? Il datore di lavoro, per
esigenze di funzionalità degli uffici, ha la facoltà di non accogliere una
richiesta di congedo parentale frazionato?
Malattia
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In
applicazione dell’art. 22 del CCNL del 6.7.1995, in caso di malattia
per causa di servizio, come deve essere correttamente calcolato il periodo
di comporto?
Ferie
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Un
dipendente di un ente, assunto da un altro comune, si è avvalso della
previsione dell’art.14-bis, del CCNL del 6.7.1995, rientrando presso
l’ente di originaria appartenenza. Il dipendente ha diritto a fruire delle
ferie maturate e non godute presso l’ente di originaria appartenenza alla
data di cessazione del precedente rapporto di lavoro? E’ possibile,
eventualmente, procedere alla monetizzazione delle ferie di cui si tratta?
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E’
obbligatorio fruire di almeno due settimane di ferie durante l’anno di
maturazione? I residui giorni possono essere fruiti entro i diciotto messi
successivi all’anno di maturazione?
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Nell’ambito
di un servizio associato di polizia municipale relativo a tre comuni,
l’unico dipendente di polizia municipale, titolare di posizione
organizzativa, ha diritto in occasione della festività del santo patrono ad
usufruire della giornata di recupero su ogni singolo comune visto che i
dipendenti degli altri uffici nell’occasione della festività usufruiscono
della giornata non lavorativa in quanto “festiva”?
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Un
dipendente assente per malattia, alla fine del predetto periodo, deve
necessariamente rientrare in servizio o può, senza che vi sia ripresa
dell’attività lavorativa, fruire immediatamente delle ferie subito dopo
il termine del periodo di malattia?
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Se
dal calcolo delle ferie maturate risulta un numero non intero, come devono
essere arrotondate le frazioni?
Trattamento
economico accessorio
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Con
nota del 29 aprile 2014 l’ARAN ha precisato che, anche in caso di
consultazioni amministrative, i comuni possono integrare il fondo per il
lavoro straordinario, di cui all’art.14 del CCNL dell’1.4.1999, a
determinate condizioni debitamente motivate, al fine di assicurare il
regolare svolgimento delle consultazioni elettorali. E’ possibile
sostenere che tale interpretazione si estende anche alle modalità di
applicazione dell’art.39, comma 2, del CCNL del 14.9.2000 e che, pertanto,
è possibile liquidare i compensi per lavoro straordinario al personale
titolare di posizione organizzativa impegnato nelle consultazioni elettorali
per l’elezione del sindaco e del consiglio comunale (finanziati con
risorse di bilancio) in aggiunta alla retribuzione di risultato?
RAL_1688
Con
gli orientamenti applicativi RAL 1624 e RAL 1559, l’ARAN, sulla base della
disciplina dell’art.39, comma 2, del CCNL del 14.9.2000, ha evidenziato
che i compensi per lavoro straordinario elettorale possono essere erogati ai
titolari di posizione organizzativa corrisposti “a consuntivo” in
analogia con quanto previsto per la disciplina della retribuzione di
risultato (richiamata dallo stesso art.39) e in coincidenza con la relativa
attribuzione, anche se non è richiesto il momento della valutazione. In
sostanza viene escluso che, in questa ipotesi, tali compensi possano essere
erogati con le medesime modalità, anche temporali, previste per la
generalità degli altri dipendenti. In materia tuttavia, occorre considerare
anche che l’art.15, comma 3, del D.L.n.8/1993, nel testo risultante dalle
modifiche recate dall’art.1 della legge 27
dicembre 2013, n. 147, ha fissato, perentoriamente, allo scadere
del quarto mese successivo al giorno delle elezioni il termine entro il
quale l’ente deve presentare la richiesta delle spese elettorali,
allegando, relativamente agli straordinari, la copia degli atti di
liquidazione e i mandati di pagamento. In tale ambito regolativo, quale
comportamento l’ente deve correttamente adottare in materia?
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Quali
sono gli istituti del trattamento economico accessorio del personale che
devono essere necessariamente finanziati con le risorse aventi carattere di
certezza, stabilità e continuità, ai sensi dell’art.31, comma 2, del
CCNL del 22.1.2004?
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A
suo tempo, un ente, con decorrenza dal 31.12.2005 ed a valere per l'anno
2006, ha incrementato le risorse decentrate stabili, ai sensi dell'art.4,
comma 1, del CCNL del 9.5.2006, secondo la percentuale ivi prevista, in
quanto in possesso del richiesto presupposto di un rapporto tra spesa del
personale ed entrate correnti non superiore al 39%, calcolato con
riferimento ai dati del bilancio consuntivo stesso relativo-all'anno 2005. Ai
fini del mantenimento di tale incremento, anche negli anni successivi è
necessario verificare la ulteriore persistenza del requisito contrattuale,
volta per volta, anche per ciascuno di tali anni?
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L’art.
4, comma 4 del D.L. n. 95/2012, convertito con modificazioni dalla legge n.
135/2012 prevede che “i dipendenti dell'amministrazione titolare della
partecipazione o di poteri di indirizzo e vigilanza, ferme le disposizioni
vigenti in materia di onnicomprensività del trattamento economico, ovvero i
dipendenti della società controllante hanno obbligo di riversare i relativi
compensi assembleari all'amministrazione, ove riassegnabili, in base alle
vigenti disposizioni, al fondo per il finanziamento del trattamento
economico accessorio, e alla società di appartenenza.” In vigenza della
citata norma, è possibile riassegnare i suddetti compensi assembleari alla
Risorse decentrate di cui al CCNL Regioni-autonomie locali? E inoltre, in
caso affermativo, attraverso quale istituto contrattuale è possibile
utilizzare tali somme?
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Ai
lavoratori assunti con contratto di formazione e lavoro, durante il periodo
di formazione e lavoro, poteva essere corrisposta l’indennità di
vigilanza di cui all’art. 37, comma 1, lett.b), secondo periodo, del CCNL
del 6.7.1995, anche se, dopo la loro assunzione a tempo indeterminato ed il
riconoscimento delle funzioni di cui all’art. 5 della legge n.65/1986,
agli stessi è stata comunque attribuita, successivamente, la diversa
indennità prevista dall’art. 37, comma 1, lett.b), primo periodo, del
medesimo CCNL del 6.7.1995?
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E’
possibile riconoscere l’indennità dell’art.17, comma 2, lett.i) del
CCNL dell’1.4.1999, nell’importo massimo di € 300, ai dipendenti del
servizio tributi nominati con decreto dirigenziale “messo notificatore
atti tributari”, ai sensi dell’art.1, commi 158-161, della legge
n.296/2006?
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In
relazione alla dichiarazione congiunta n.14 allegata al CCNL del 22.1.2004,
i maggiori incrementi stipendiali riconosciuti dall’art.29, comma 2, del
medesimo CCNL del 22.1.2004 al personale già in godimento di progressione
economica orizzontale devono essere finanziati con oneri a carico del
bilancio? E da quale data (dal 22.1.2004 data di stipulazione del CCNL di
cui si tratta o dall’l’1.1.2001)? Quali sono le corrette modalità di
quantificazione e di applicazione di tale particolare disciplina
contrattuale?
Ricostituzione
rapporto lavoro
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Un
ente ha trasferito, in via definitiva, ad una società in house providing
risorse umane, strumentali e beni immobili relativamente ad alcuni rami
d’azienda, sottoscrivendo un protocollo sindacale, con la previsione anche
del reintegro presso l’ente del personale a suo tempo trasferito, per le
ipotesi di scioglimento della società o di parziale retrocessione
all’ente dei servizi pubblici, purchè adibito senza soluzione di
continuità ai servizi oggetto della cessione. I dipendenti dei quali è
stato ceduto il contratto possono chiedere la riammissione in servizio, ai
sensi dell’art.26 del CCNL del 14.9.2000?
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