Sentenze sulle problematiche degli appalti 

a cura di Sonia Lazzini


Tar Marche, Ancona, sentenza numero 141 del 18 marzo 2004 - Nell’ aggiudicazione  dei pubblici appalti le Amministrazioni hanno la facoltà di  affidarsi al buon senso, potendo altresì ispirarsi al criterio cosiddetto teleologico piuttosto che a quello meramente formalistico - Esistono solo due limiti all’autotutela decisoria della pa: la prova del possesso di determinati requisiti o capacità deve essere sempre fornita e gli elementi costitutivi dell’offerta non possono subire modifiche


Consiglio di Stato, sentenza n.1427 del 18 marzo 2004 - In quali circostanze l’operato delle Commissioni può comportare violazione del principio di pubblicità delle sedute di gara ad evidenza pubblica???? - Bisogna distinguere  tra sedute riservate per la valutazione delle offerte tecniche e sedute pubbliche per la verifica della documentazione, apertura delle buste contenenti le offerte economiche e lettura dei ribassi offerti, con determinazione dell'offerta economicamente più vantaggiosa sulla base dei criteri prefissati


Consiglio di Stato sentenza n.1664 del 29 marzo 2004 - La  “trattativa privata” risulta essere  meno soggetta alle rigide formalità (tra cui la valutazione della anomalia delle offerte ) cui soggiacciono l’asta pubblica e la licitazione privata come disciplinate dalla Direttiva 93/38/CEE e dalla legge 11 febbraio 1994, n. 109 s.m.i.. - L’Amministrazione non può  richiedere, né prima né tanto meno dopo la ricezione dell’offerta, altri documenti o dichiarazioni non previste dal bando, né può sanzionare l’esclusione dalla gara di un concorrente per la mancata produzione di un documento non previsto dal bando stesso


Consiglio di stato sentenza n.1813 dell’ 1 aprile 2004 - Accortasi della mancanza di convenienza economica a sottoscrivere un contratto di pubblici servizi, peraltro già aggiudicato in via provvisoria (appalto concorso), può un’Amministrazione cambiare idea e decidere piuttosto di aderire ad una Società mista, già costituita, qualificata e attiva nel territorio, al fine di provvedere direttamente all’espletamento del servizio stesso??? - La risposta risulta essere parziale in quanto emergono in tutta evidenza le ragioni di interesse pubblico che giustificano la mancata aggiudicazione definitiva della gara e l’abbandono (più che la revoca) della procedura di gara, nulla decidendo sulla mancanza dell’ espletamento della gara con procedure di evidenza pubblica per la ricerca della società di mista di capitale a cui affidare, successivamente e direttamente il servizio


Tar Toscana, Firenze, sentenza n. 6205 del 23 dicembre 2003 - Legittima l’escussione della provvisoria se l’aggiudicataria non ha dichiarato la pendenza di condanne penali in capo all’amministratore anche se lo stesso, al momento della partecipazione, non ricopriva più tale ruolo - L’esclusione dagli appalti pubblici di lavori è doverosa qualora gli amministratori della ditta partecipante, risultino condannati per reati che indicono sull’affidabilità morale o professionale, anche se i soggetti hanno cessato di rivestire tale carica nel triennio anteriore alla data di pubblicazione del bando


Tar Lombardia, Sez. III Milano, sentenza n. 695 del 13 febbraio 2004 - Per motivi di urgenza, la consegna dei lavori, come da capitolato speciale, dovrà avvenire anche in pendenza di contratto: legittima l’escussione della provvisoria in caso di assenza dei rappresentanti dell’aggiudicataria (mancanza di serietà dell’offerta) - Poiché l’ improvvisa consegna anticipata dei lavori era ben nota ai partecipanti fin dal momento della partecipazione alla gara, la valutazione discrezionale operata dalla stazione appaltante che ha portato alla revoca dell’aggiudicazione e l’incameramento della cauzione, appare scevra dai dedotti profili di incongruità e sproporzionalità


Tar Lombardia, sez III di Milano, sentenza n. 8 del 12 gennaio 2004 - Non esiste un mero automatismo legale tra la mancata presentazione della documentazione a comprova dei requisiti di ordine speciale e l’escussione della provvisoria: esiste infatti la possibilità di dare rilevanza a tutte quelle circostanze che abbiano reso impossibile - o, quanto meno, giustificabile - la mancata tempestiva dimostrazione del possesso dei prescritti requisiti - La natura afflittiva della previsione (di cui all’art. 10 comma 1 quater) ne impone l’interpretazione alla luce dei principi generali del diritto punitivo (in quanto compatibili) e, tra questi, di quello, afferente al profilo soggettivo della condotta, che sancisce la non punibilità di chi sia incorso nella violazione a cagione di un errore scusabile.


Tar Campania, Sez I Napoli, sentenza n.3054 decisa il 18 febbraio 2004 - Non sono soltanto le cauzioni provvisorie, se non consone ai dettami della lex specialis, ad essere legittima fonte di esclusione da una procedura pubblica - In un appalto di servizi, non è risultata idonea una polizza di responsabilità civile terzi a copertura dei rischi relativi ad un’attività non rispecchiante, nell’esatta dicitura, quanto richiesto dall’amministrazione pubblica