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Curiosando fra gli articoli del codice dei
contratti.......
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Per
il codice dei contratti, il
mancato possesso dei requisiti di ordine morale (che devono essere
posseduti da tutti gli operatori economici, siano essi in ATI o in
Avvalimento) non permette la partecipazione alla procedura, l’affidamento
in subappalto e la sottoscrizione del contratto: quest’ultima affermazione
rende possibile l’escussione della garanzia provvisoria
sull’aggiudicatario provvisorio in caso di mancata comprova del reale
possesso di quanto autodichiarato in sede di partecipazione (era già così
per gli appalti di lavori, ma non per quelli di forniture e servizi) in
quanto “La garanzia copre la mancata sottoscrizione del contratto
per fatto dell'affidatario” (art. 75 comma 6).
Giurisprudenza:
Consiglio di Stato, Sez. V, sentenza
n. 288 del 30 gennaio 2006 - La cauzione prestata a corredo
dell’offerta “copre la mancata sottoscrizione del contratto per volontà
dell’aggiudicatario” ), ritiene il Consiglio di Stato che la norma non
miri tanto, o solo, a garantire l’Amministrazione da inadempimenti
successivi alla aggiudicazione, quanto piuttosto a soddisfare l’esigenza
di definire tempestivamente il vincolo contrattuale.
Consiglio di Stato, sentenza
n. 5843 del 16 novembre 2001 - A differenza della cauzione definitiva i
giudici di Palazzo Spada sottolineano che lo scopo della cauzione
provvisoria risiede nel garantire l'affidabilità dell'offerta, non solo in
vista dell'eventuale aggiudicazione, ma anche, e in primo luogo, a tutela
della serietà e della correttezza del procedimento di gara.
Tar Sardegna, Cagliari, sentenza
n. 155 del 31 gennaio 2006 - La regolarità contributiva
(pagamento Inail) rientra, indiscutibilmente tra i requisiti di natura
formale relativi alla corretta gestione delle imprese sotto il profilo
dell’ordine pubblico anche economico, che come tali devono essere
posseduti da ciascuna delle imprese consorziate designate per lo svolgimento
del servizio (anche per i settori cd esclusi) : risulta peraltro illegittima
l’aggiudicazione con conseguente escussione della garanzia provvisoria,
ove richiesta.
Consiglio di Stato, Sez. V, sentenza
n. 4599 dell’8 agosto 2003 - La certificazione SOA non assolve
ad ogni onere attestativo: solo per i requisiti tecnico-finanziari ma non
anche per quanto attiene alla documentazione dei requisiti di carattere
generale.
Tar Lazio, Roma, sentenza
n. 7484 del 28 luglio 2004 - La mancata comprova dei requisiti generali
comporta l'annullamento dell'aggiudicazione e l'automatica escussione della
provvisoria, in quanto il possesso del certificato Soa non
impedisce, né sostituisce l’accertamento e la valutazione dei requisiti
morali, concernendo piuttosto quello d’ordine tecnico, organizzativo ed
economico dell’impresa.
Nel
codice dei contratti: oltre alle situazione di controllo di cui
all’articolo 2359 cc, le
stazioni appaltanti escludono altresì dalla gara i concorrenti per i quali
accertano che le relative offerte sono imputabili ad un unico centro
decisionale, sulla base di univoci elementi : il Consiglio di Stato (n.
4012 del 23 giugno 2006) li segnala quali l’identità delle
persone fisiche che ricoprono gli organi amministrativi e l’identità di
contenuto delle offerte.
Giurisprudenza:
Consiglio di Stato, sentenza
n. 3100 del 13 giugno 2005
- La norma secondo cui “non possono partecipare alla medesima
gara imprese che si trovino fra di loro in una delle situazioni di controllo
previste dall’articolo 2359 del codice civile” si inquadra nell’ambito
dei divieti normativi di ammissione alla gara di offerte provenienti da
soggetti che, in quanto legati da una stretta comunanza di interessi
caratterizzata da una certa stabilità, non sono ritenuti dal legislatore
capaci di formulare offerte contraddistinte dalla necessaria indipendenza,
serietà ed affidabilità.
Consiglio di Stato, sentenza
n. 923 del 15 febbraio 2002 - La norma civilistica (articolo 2359 del
codice civile) si basa, su di una presunzione e quindi non può escludere
che possano esistere altre ipotesi di collegamento o controllo societario
atti ad alterare le gare di appalto ed è dunque pienamente legittimo che
l’amministrazione appaltante possa introdurre clausole di esclusione dalla
gara in presenza di tali ulteriori ipotesi di fatto.
Tar Lombardia, Milano, sentenza
n. 405 del 28 marzo 2006 -
Il rilascio delle attestazioni SOA, delle polizze fideiussorie e delle
certificazioni di qualità da parte, rispettivamente, della medesima società
di attestazione, della stessa compagnia assicurativa e della stessa società
certificatrice non comprovano di per sè alcun collegamento.
Il
Codice dei contratti (decreto legislativo 163/2006) all’articolo 41 (Capacita'
economica e finanziaria dei fornitori e dei prestatori di servizi) ,
comma 3, prevede la possibilità per le imprese che non sono in grado di
dimostrare il fatturato nei tre anni precedenti la gara, in quanto
costituite dopo, di provare il possesso delle proprie referenze mediante
qualsiasi altro documento considerato idoneo dalla Stazione appaltante:
vengono così salvaguardati i principi della massima partecipazione
possibile, non discriminazione e par condicio.
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L’angolo
delle ultime sentenze del Consiglio di Stato
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Consiglio di Stato, Sezione V, sentenza
n. 4264 del 5 luglio 2006 - Una stazione appaltante indice un appalto
concorso che si trasforma in una trattativa privata a seguito di cambiamenti
legislativi: il Consiglio di Stato non considera del tutto corretto tale
comportamento e quindi segnala la circostanza alla competente sede della
Corte dei Conti per gli accertamenti dell’eventuale danno erariale.
Consiglio di Stato, Sezione V, sentenza
n. 4267 del 5 luglio 2006 - Appalto di servizi: la verifica
dell’offerta anomala , sulla base delle giustificazioni presentate dai
ricorrenti, è compito che spetta alla Commissione giudicatrice e non ad un
ufficio dell’Amministrazione, anche se tale ufficio risulta competente nel
settore al quale attiene l’oggetto della gara: il risarcimento del danno a
carico dell’amministrazione comprende i costi sostenuti per la
partecipazione alla gara, il mancato guadagno che la deducente avrebbe
conseguito con l’adempimento del contratto, pari alla misura del 10%
dell’importo offerto in sede di gara e, in via equitativa, il danno
professionale derivante dall’impossibilità di indicare, in futuro, la
gara in esame tra i requisiti di prequalificazione per la partecipazione a
gare ad evidenza pubblica, oltre ad interessi e rivalutazione monetaria.
Consiglio di Stato, Sezione V, sentenza
n. 4259 del 5 luglio 2006 -
L’art. 25 del D.Lgs. n. 157/95, che disciplina la materia delle
valutazioni delle offerte anormalmente basse, se da un lato prevede che
l’amministrazione debba chiedere per iscritto le “precisazioni in merito
agli elementi costitutivi dell’offerta ritenuti pertinenti“ che dovrà
verificare “tenendo conto di tutte le spiegazioni ricevute”, (e
realizzando, così, una forma specifica di partecipazione al procedimento),
sotto altra angolazione ciò “non esclude affatto, ed anzi presuppone, che
l’amministrazione sia dotata degli ordinari poteri istruttori per
procedere ad un accertamento efficace e condotto secondo canoni di
correttezza ed imparzialità”.
Consiglio di Stato, Sezione V, sentenza
n. 4135 del 27 giugno 2006
- La revoca o il recesso previsti dell'art. 11 del D.P.R. n.
282/98, quando gli elementi relativi a tentativi di infiltrazione
mafiosa siano accertati successivamente alla stipula del contratto, va letta
in armonia con il divieto di stipulare autorizzare o approvare i contratti e
i subcontratti, previsto dall'art. 10, comma 2, del medesimo testo, e
dall’art. 4 del d.lgs. n. 490 del 1994.
Consiglio di Stato, Sezione V, sentenza
n. 4123 del 27 giugno 2006 - A norma
dell’articolo art. 107, comma 3, del T.U.E.L. approvato con d. lgs. 18
agosto 2000, n. 267 non vi è incompatibilità fra la funzione di presidente
della commissione valutatrice e quella di dirigente che approva gli atti del
procedimento ed aggiudica il contratto.
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