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L’angolo
delle ultime sentenze del Consiglio di Stato
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Consiglio di Stato, Sezione V,
sentenza n. 3690 del 21 giugno
2006 - L’ art. 2043 c. c., clausola generale della responsabilità civile
extracontrattuale, è applicabile al danno ingiusto prodotto dalle
Pubbliche amministrazioni.
Consiglio di Stato, Sezione V, sentenza
n. 3705 del 21 giugno 2006 - Qualora un’espressione usata in
un’offerta non sia del tutto chiara e possa quindi dare adito a diverse
interpretazioni, e di conseguenza “obblighi” l’Amministrazione
inevitabilmente a scegliere, essa stessa, in via interpretativa, tra
le possibili opzioni alternative, quella conforme a legge, esiste un
concreto rischio di violare la par condicio tra i concorrenti.
Consiglio di Stato, Sezione VI,
sentenza n. 3679 del 20 giugno
2006 - Affidamento del servizio di mensa di un numero determinabile del
personale della Polizia di Stato: le partecipanti dovevano tenere conto dei
costi previsti per le ‘aziende per la ristorazione collettiva’, di cui
al capo XIV del titolo XII del medesimo contratto collettivo nazionale.
Consiglio di Stato, Sezione V, sentenza
n. 3703 del 21 giugno 2006 - L’esclusione dalla gara può essere
operata tutte le volte in cui non venga osservata, dal concorrente, una
clausola espressamente posta a pena di esclusione.
Consiglio
di Stato, Sezione V, sentenza n. 3584 del
19 giugno 2006 - Nelle
procedure concorsuali ad evidenza pubblica, mediante le quali si procede
all’effettuazione di valutazioni tecnico-discrezionali, esigenze di
imparzialità trasparenza e buon andamento della P.A. impongono alla
Commissione di gara di procedere (qualora ciò sia necessario) alla
fissazione dei criteri (o sub criteri) di valutazione delle offerte tecniche
prima dell’apertura delle buste contenenti tali offerte.
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L’importo
della cauzione provvisoria
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Tar Lazio, Roma, sentenza n. 4895 del 20
giugno 2006 - Può essere considerato un mero errore
materiale, l’aver indicato, quale importo della cauzione provvisoria la
cifra di L.151.264.758, leggermente inferiore rispetto all’importo
prescritto corrispondente a L.151.264.857, determinato dallo scambio delle
due cifre iniziali e finali (758 anziché 857).
Consiglio di Stato, sentenza n. 2095 del
14 aprile 2006 - Importo della cauzione provvisoria pari al 5% dell’offerta
presentata e non dell’importo dell’appalto specificato nel bando:
legittima l’esclusione se la Commissione non ritiene congrua la garanzia e
quindi annullamento dell’aggiudicazione provvisoria di un’impresa che
mal ha calcolato l’importo da prestare quale fideiussione.
Tar Puglia, Bari sentenza
n. 703 del 7 marzo 2006 - Nell’eventuale incertezza, contraddittorietà
e oscurità delle prescrizioni della lex specialis della gara non può non
assegnarsi prevalenza a quelle principali, intese in via diretta a fissare
le prescrizioni cogenti.
Tar Campania, Salerno, sentenza
n. 1045 del 28 giugno 2001 - Si agli arrotondamenti nelle cauzioni
provvisorie! Sanata una controversia per la differenza di Lire 127
dell’importo di una cauzione provvisoria
Consiglio di Stato, sentenza
n. 5656 del 30 agosto 2004 - Polizza provvisoria di importo inferiore a
quello richiesto nel bando: viene considerato errore scusabile se,
effettivamente il premio risulta conteggiato sul corretto importo.
Consiglio di Stato, sentenza
n. 5676 dell’1 ottobre 2003 - Importo della cauzione provvisoria
rapportata ad un solo anno e non a tutta la durata contrattuale: il favor
partecipationis giustifica l’adeguamento successivo a causa
dell’ambiguità delle disposizioni di gara.
Tar Friuli, Trieste, sentenza
n. 1001 del 12 dicembre 2005 - Appalto di forniture: se è prevista
l’esclusione dalla gara solo per l’ipotesi di mancata presentazione
della documentazione comprovante l’avvenuta costituzione della cauzione e
non per l’irregolarità della medesima, l’amministrazione puo’
ammettere che la garanzia provvisoria venga successivamente integrata.
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Il parere della
Corte dei Conti
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Corte dei Conti, Sezione Giurisdizionale Per Il
Veneto, sentenza n. 589 del 12 giugno
2006 - Accertata
illecita procedura di gara da parte del Tar che segnala i fatti alla Corte
dei Conti: condannato un dirigente generale di una USL che con grave
detrimento dell'efficienza, economicità, legittimità dell'attività
amministrativa pubblica, ha causato un danno erariale suddiviso fra un
danno indiretto cagionato all'Azienda ospedaliera di Verona, in forza del
rapporto di servizio, per il contenzioso avanti il TAR Veneto, e indiretto
per il maggior prezzo versato nell’acquisire un bene in trattativa privata
(meccanismo residuale ed eccezionale) anziché provvedere alla scelta del
miglior contraente possibile attraverso un procedimento ad evidenza
pubblica.
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