Io sono iscritto alla CGIL ed ho proposto di autosospendermi se entro quindici giorni i "nostri" sindacati non indiranno una giornata di mobilitazione della categoria. Comunque sarebbe sufficiente anche un sit-in davanti alla Camera o al Senato, quando si vota la legge finanziaria.
In questi giorni si sta consumando nell’ambiente dei segretari comunali e provinciali una inutile e dannosa bagarre tra le associazioni di categoria, che spontaneamente si costituiscono. E’ una guerra tra poveri non ci porterà da nessuna parte. La neo – costituita associazione “G.B. Basili” ha prevalentemente finalità culturali e non ha nessuna intenzione di contrastare alcun sindacato, altrimenti tutti gli iscritti sarebbero incompatibili. Perchè gli iscritti dell'Anutel, dell'Anusca, dell'associazione dei vigili urbani e di altre associazioni professionali di dipendenti comunali non vengono presi mira come gli iscritti alla "libera" e sottolineo tre volte "libera" associazione "G.B. Basili"? Chi è iscritto a tale associazione non si contrappone a nessun sindacato, ma vuole essere a loro fianco per portare avanti le nostre rivendicazioni. In occasione delle prossime elezioni dei nuovi consigli di amministrazione è auspicabile che i segretari comunali si presentino uniti e non in contrapposizione.
La spinta propulsiva derivante dalla necessità di costituire una nuova associazione scaturisce anche dall’analisi sull’attuale status del segretario comunale e provinciale, che scaturisce dalla legge 127 del 1997, cosiddetta “Legge Bassanini – bis”.
La riforma normativa che ha interessato i segretari comunali e
provinciali, secondo Liborio Iudicello (nel “Manuale su l’organizzazione,
l’attività, le funzioni”, Capitolo IV dedicato
al Segretario Comunale, edito da Edizioni prime note, A.R.I.A.L. – Livorno),
è frutto di “….un iter
travagliato e difficile, che aveva addirittura condizionato pesantemente i tempi
di approvazione della stessa legge…”, manifestandosi in quegli anni
attraverso una netta contrapposizione “… tra chi sosteneva la sostanziale “abrogazione” della figura …” e
chi voleva utilizzare la “… professionalità
acquisita e consolidata per modificare, ruolo, funzioni e collocazioni…”.
Si tratta quindi di un’accettazione senza appello della nuova figura
del segretario.
La costituzione del rapporto di lavoro con l’Agenzia autonoma per la
gestione dell’Albo dei segretari comunali e provinciali e del rapporto di
servizio con l’Ente derivante dalla nomina del sindaco o del presidente della
provincia determina, per Iudicello, l’interesse primario dello stesso
rappresentante dell’ente di poter disporre nel suo primo collaboratore, un “….soggetto
altamente qualificato professionalmente per assicurare effettività al programma
di governo…”. Ma per dare
effettività al potere di nomina occorreva, secondo Iudicello, “… introdurre
modalità ed accorgimenti….con riferimento alla necessaria qualificazione
professionale…”. Nel presupposto che risulta essere incompatibile -
afferma Iudicello – “…con quanto
dispone la legge, poter reintrodurre, anche solo indirettamente, un nuovo
sistema concorsuale puro e semplice…”, la riforma introduce “….un
meccanismo idoneo ad assicurare una “competizione”, sulla base dei curricula…”
al fine di consentire ai sindaci ed ai
presidenti delle province “…valutazioni delle esperienze professionali…”.
Iudicello, in definitiva afferma che la scelta del segretario deve essere “…improntata
ai criteri di professionalità… ”.
Sappiamo però che nella realtà il procedimento di nomina, non ha funzionato alla perfezione, non solo per le forme di pubblicizzazione, poco efficaci – viene diffusa esclusivamente sul sito internet dell’Agenzia www.agenziasegretari.it – ma perché esclude, ogni valutazione comparativa sulla professionalità che viene certificata da “curricula”.
Il procedimento di nomina che descrive Iudicello è solo una finzione o se vogliamo una chimera.
Il dettato normativo è stato
completamente disatteso, tanto è vero che l’Associazione “G.B. Basili”
nel documento approvato il 27 ottobre
Ora mi rivolgo a qualche dirigente sindacale, se mi legge, non perdiamo ora l'occasione di far sentire la nostra voce.
Sono ormai diversi mesi ormai (febbraio 2006) che un certo sindacalista ci viene a raccontare (rectius a giustificare) i motivi della mancata convocazione da parte dell’ARAN dei sindacati per l’avvio delle trattative sul rinnovo del contratto. E’ una vera vergogna. Lo dico io Basta tre volte. E chiaramente non solo la mancata convocazione, ma la stessa tiritela che ad ogni piè sospinto ci viene riproposta. Io sono stanco di sentire che l’ARAN non convoca i sindacati perché non si ricostituisce l’apposito comitato. Per me è pretesto per nascondere profonde difficoltà o incapacità. Io non ci credo. Lo si vada a raccontare altrove. Basta sono stufo di mangiare sempre la stessa minestra. Ritorno con più convenzione nella mia posizione di richiedere l’immediata convocazione di una giornata di mobilitazione generale della categoria, altrimenti mi autosospendo dal sindacato.
Angelo Capalbo – Segretario direttore generale di Asciano (Siena)