Ho letto con attenzione l'intervento del collega
Moscara sulla direttiva.Voglio intervenire sulla direttiva sperando che si apra
un ampio dibattito che possa poi servire ai vertici sindacali per cogliere le
aspettative e le preoccupazioni della categoria.Voglio innanzitutto premettere
che penso che sia finito il tempo di far finta di niente, la situazione già
critica sta peggiorando(come categoria )giorno dopo giorno.Ad oggi molti di noi
a fronte di una situazione di disagio generale hanno contrapposto reazioni
individuali per esempio contro lo spoil system si sono ampliate le convenzioni
potendo contare su più comuni oppure per i medi-grandi comuni si è
,nell'imminenza delle elezioni ,"traslocati"in altri comuni non interessati alle
elezioni.La direttiva invece pone un problema generale che è quello di capire
quale sia la filosofia di fondo della stessa e come i nostri sindacati devono
reagire.Le disposizioni contenute nella direttiva fanno emergere a mio parere
una filosofia che è quella di prefigurare la categoria come AD ESAURIMENTO(basti
pensare al blocco delle assunzioni,alle cancellazioni d'ufficio,all'assenza di
principi sui limiti alle convenzioni,alla disciplina della disponibilità,a frasi
contenute nella direttiva quali ostruzionismo),se è questa la filosofia allora è
compito dei nostri sindacati ottenere le massime garanzie per tutti e compito di
ogni segretario quello di coinvolgere e interessare più colleghi alle
problematiche scaturenti dalla direttiva. La direttiva non pone un problema di
dicotomia segretario-direttore,di galleggiamento e simili ma un problema di
esistenza (e delle condizioni di esistenza)della stessa categoria.
D'Angelo dott. Francesco segretario convenzione
Valle Lomellina-Frascarolo-Torreberetti e
Castellaro-Semiana.