Caro Antonio,
  non ho il piacere di conoscerti personalmente,  ma le tue preoccupazioni , che non sono
  solo le tue, mi danno l'opportunita' di conoscerti e di risponderti. Pur facendo parte dei
  quadri dell' Unione , mi sento un semplice segretario e vivo le tue stesse preoccupazioni.
  Pero' sono ottimista. Vedo infatti con quanto impegno ed anche intelligenza si sta portan-
  do avanti la definizione del nuovo Contratto e seppure con ritardo vi sono le premesse
  per un recupero , non solo temporale, quanto qualitativo. Il galleggiamento, cosi' come
  altre rivendicazioni hanno il fine di  affermare il senso di una professionalita'. Si e'
  parlato e' vero dell'allineamento retributivo, che comunque ha un valore nella misura in
  cui afferma la primazia del ruolo nel contesto dell'Ente, ma si e' parlato di unificazione
  del tabellare, dell'incentivazione per la mobilita', del valore previdenziale della retribuzione
  di direttore e di quella per le funzioni aggiuntive, di retroattivita' di tutti gli istituti per il recu-
  pero degli anni di ritardo ( e cio' anche in termini sostanziali), della limitazione delle convenzioni,
  delle pari opportunita' , della formazione adeguata al ruolo, della unificazione della figura rispet-
  to all'attuale dualismo segretario-direttore, alla rivitalizzazione del ruolo dell' Ages.
  Sono tutti argomenti seri e meritevoli di attenzione. Ma e' anche vero che sono tanti e richiedono
  tempo e pazienza. Quello che deve renderci ottimisti e' la constatazione del mutato interesse
  per la funzione del Segretario. Quelli che un giorno volevano l'abrogazione della categoria, oggi
  ne riconoscono il valore imprescindibile in un contesto di rinnovazione e di garanzia. Credimi
  vale la pena di avere fiducia.     Luigi De Cristofaro
 
P.S.  Sulle riforme in corso e sul codice delle autonomie vi e' l'impegno del governo a sentire la Categoria e l ' Unscp