IL SURPLUS CHE FA LA DIFFERENZA.

Segretari-Direttori, Apicali o Dirigenti?

Il dibattito che si è sviluppato su uno dei problemi più gravi, ancora irrisolti della copertura delle sedi vacanti e, che ci pone in uno stato di disagio irreversibile, apre spazi a frontiere inesplorate, con gravi ripercussioni, ove non siano immessi adeguati paletti, nella professionalità concorrenziale, che diventerà spietata.

In un mondo in cui continua ad esserci un irragionevole egoismo e, non si pensa ad altro che ad esercitare la propria voglia di emergere, nelle vulnerabilità possibili, l’esercito degli apicali dei Comuni ci spazzerà via se non riusciamo a convincere le Autonomie Locali che il percorso valido, duro e puro, è nel credito della formazione integrata permanente, verso cui i SS.CC. per primi, hanno dato un significato univoco.

Soltanto i più capaci e meritevoli, ossia i migliori, per principio costituzionale, possono essere oggetto di attenzioni pubbliche, anche nelle scelte per fronteggiare le emergenze e, le selezioni non possono disconoscere i principi che regolano il reclutamento nei passaggi obbligati che tutte le pubbliche amministrazioni, sono tenute a compiere.

L’iscrizione all’Albo dei 90 giovani COA del secondo corso-concorso, che ci toglierebbe tantissime castagne dal fuoco, non può ritenersi scontato.

Ognuno di loro sa che per affrontare seriamente la professione di Segretario comunale, con meno rischi possibili, deve avere in mano un mestiere, alla fine dell’impegno promozionale di giuramento alla fede pubblica e, non un pezzo di carta.

Il semplice fatto di essere iscritti ad un Albo o ad un Ordine, che non è un Elenco di nomi, ma una certificazione di abilitazione alla professione, garantisce in ogni caso alle parti una corretta consapevolezza che si può scegliere, ed essere scelti, con cognizione di causa.

Ad ogni modo, quando gli iscritti sono tanti, se da una parte sarà più difficile trovare i migliori, è più probabile che si troveranno con più facilità professionalità diverse su cui puntare ai propri obiettivi.

Il senso dell’iscrizione all’Albo, potrà essere scevro da scetticismi se evitiamo di dare illusioni a chi investe la propria vita su alcune scelte, anziché altre, ed un ““surplus calibrato”” da parametri obiettivi di programmazione delle assunzioni, che non deve sviluppare stagnazioni, è necessario alla stessa sopravvivenza del sistema.

Analizzando ad esempio, le modalità di scelta del contraente negli appalti di servizi, esse sono variegate, ma non può essere trascurata sicuramente l’evidenza pubblica e, se nell’equazione servizi alla collettività/servizio alla nazione che lega gli uomini alle cose, ma che per fortuna li distingue, non diamo il giusto peso e significato, si rischia di portare all’esasperazione lo Spoil System casereccio che ci siamo costruiti, con gravi conseguenze agli apparati delle Autonomie Locali e alle debolezze strutturali delle garanzie, non ultima la legalità sostanziale verso i cittadini.

Nelle attività di pianificazione, occorre comprendere oltremodo le reali esigenze delle amministrazioni e i carichi di lavoro attribuibili ad una figura in movimento, da non usare come una trottola da far girare in ragione alle convenienze economiche od altro, ma una risorsa da investire e, che in territori anche ampi, può dare contributi importanti di crescita, nell’innovazione.
In questo quadro d’insieme, l’attività formativa essenziale all’ingresso in carriera potrebbe conciliarsi ed adattarsi con degli stages in campo, prima di ogni esame importante, ove l’esperienza e la consapevolezza della conoscenza si integrerebbero nella causa comune di ritenersi ed essere utili al paese.

Vincenzo Angelo Grasso

Segretario Provinciale UNSCP Roma