La discussione che si è aperta con gli interventi dei colleghi Purcaro e Nobile è stimolante e positiva, e rende l’idea di una situazione di attesa troppo lunga rispetto all’ordinamento complessivo della nuova  figura del Segretario Comunale e Provinciale che è cominciata ad emergere con le riforme degli anni novanta.

Questione normativa, “ordinamentale” per così dire, e questione economica sono ovviamente intrecciate ed inscindibili: un trattamento economico di alto livello si giustifica soltanto per figure professionali che mantengono una centralità all’interno delle organizzazioni in cui si trovano.

Allora la questione che si pone, a quasi dieci anni dalla famosa/famigerata riforma Bassanini (legge 127 del 1997-dpr 465 del 1997-Istituzione della Sspal) è ancora purtroppo, quella: che cosa deve essere il nuovo segretario comunale ?

Propongo in questo senso alcune brevi riflessioni a partire dalle prime pagine della piattaforma contrattuale dell’UNSCP, che correttamente campeggia in alto a destra quando si entra nel forum sul contratto. Le prime pagine sono quelle di impostazione generale, quelle che dovrebbero sorreggere poi i singoli istituti contrattuali che si propone di integrare, modificare, rafforzare, sia per la parte normativa che per quella economica. La piattaforma porta la data dell’11 ottobre 2003: quello che mi chiedo è se a distanza di due anni lo scenario sul quale si basano le sue analisi sia ancora valido.

Il quadro normativo parte dall’assunto che la legge “La Loggia” (131 del 2003) avrebbe dato attuazione alla riforma del Titolo V della Costituzione, “secondo linee di ulteriore potenziamento della sistema amministrativo territoriale”. In questo quadro, si “ripropone l’indefettibile esigenza non solo del mantenimento, ma della più utile caratterizzazione della figura del Segretario”.

E’ un classico esempio di “ottimismo della volontà”, che è peraltro a mio avviso uno dei compiti essenziali di un  Sindacato che voglia anche influenzare le linee di politica legislativa sulla categoria, e non limitarsi soltanto alla rivendicazione economica, o alla difesa corporativa.

Purtroppo le vicende seguenti non mi sembra abbiano seguito la strada prefigurata in quelle frasi: la bozza di riforma del testo unico ne è un esempio eclatante. Infatti, per ragioni che sarebbe piacevole comprendere, soprattutto per chi come me non riesce, per propria difficoltà di tempo, a seguire le vicende sindacali dall’interno, la questione relativa alla riforma della figura del Segretario Comunale è stata accantonata completamente.

Che ne è quindi della proposta di unificazione Segretario-Direttore Generale, linea portante, che io condivido in pieno,  delle proposte sindacali di questi anni ? E che ne è dello scontro sotterraneo con la visione sempre risorgente del Ministero dell’Interno, di riportare il segretario ad un ruolo di controllo, che emergeva dalla dicitura contenuta nella delega, e tanto enfatizzata dal Ministro per gli Affari regionali La Loggia  ? Parlo, per esplicitare meglio il ragionamento, dell’art.2, comma 4, lett.m) della legge 131 del 2003, che contiene il richiamo alle “disposizioni volte ad assicurare la conformità dell’attività amministrativa alla legge, allo statuto ed ai regolamenti”, passaggio che è stato presentato come l’ancora di salvezza  contro la possibile “regionalizzazione “ della categoria. Un passaggio però che ha anche suscitato qualche apprensione per un ritorno a funzioni ormai superate dall’evoluzione del diritto amministrativo, soprattutto negli enti locali, in ordine al sistema dei controlli, con una possibile, ulteriore marginalizzazione della categoria.

Insomma, quello che non si comprende è quale idea di segretario abbia vinto nel confronto delle tesi diverse che viene così correttamente riportato nella bozza di relazione alla riforma del Testo Unico, depositata dalla Commissione incaricata della redazione. C’è stato un armistizio ?  E’ tutto di nuovo rinviato ? A quando ?

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A ben guardare, anche la stessa riforma del titolo V non sembra tanto in buona salute. Sta lì, in attesa di una ulteriore modifica che pure non sembra molto amata da tanti, e che probabilmente sarà sottoposta a referendum confermativo dopo la sua approvazione.

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E che ne sarà del sistema Agenzie/Scuola ? Quello che io vedo è che l’offerta di formazione è paurosamente diminuita in questi anni, e siccome è soltanto con la formazione e l’aggiornamento che si può costruire una nuova figura professionale, tutto ciò non mi sembra un buon segno.

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E’ per tutti questi motivi, che ovviamente sono qui solo accennati e meriterebbero ben altro approfondimento che la piattaforma contrattuale mi sembra poggi su un’analisi da aggiornare. Comunque la diatriba parte normativa-parte economica mi sembra un po’ sbiadisca rispetto alle possibilità effettive di intervento del contratto che si va a rinnovare. La parte normativa perché siamo ancora ampiamente “in mezzo al guado” di una nuova definizione della figura del segretario Comunale. La parte economica invece per i ben noti problemi dei conti pubblici nazionali, che non sembrano permettere dei voli pindarici.

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Forse sarà un contratto di transizione, come qualche altro intervento ha accennato. Però sarebbe anche interessante capire dove ci sta portando, questa transizione infinita. E’ vero che bisogna convivere con il cambiamento, che le identità professionali si ridefiniscono continuamente, e tutte queste belle cose che ci ripetono gli “esperti” nei corsi. Ma quello che non è chiaro è se questa figura, con queste caratteristiche ( o almeno con la maggioranza di esse) servirà ancora davvero negli enti locali, o se si andrà verso il direttore generale scelto dall’esterno in tutti gli enti, non iscritto in nessun albo, senza nessuna reale verifica sulla sua competenza professionale, come spesso accade adesso. Anche questo è previsto nella riforma del testo unico, mi pare.

Forse saperlo potrebbe essere utile, almeno per capire ognuno di noi cosa vorrà fare da grande. Che so, magari proprio il Direttore generale, libero professionista. Con relativa battaglia per istituire un nuovo albo, tra i tanti che ce ne sono in giro.

 

Moreschini Dr.Ivano

Segretario Comunale di Vicovaro-Mandela (Rm)