Quale giudizio dare al nuovo codice delle
autonomie relativamente alla figura del segretario comunale?
A questa domanda si potrebbe rispondere affermando che la ripresa della normazione con il
“Codice delle autonomie” ,licenziato il 16 marzo u.s. ad opera del min. degli affari regionali
Lanzillotta, dopo la precedente normativa del 2000, non è sufficiente per completare il processo
di definizione del nuovo status del segretario ( “un Codice non basta “) , perché rincorrono in
generale , è inutile ricordarlo, due opzioni che si scontrano sul faticoso processo riformatore :
l’una è quella che riflette la scelta di riconoscere “l’esistenza in vita “ del segretario comunale ,
mentre l’altra lo disconosce e vede il segretario comunale come una “compressione
dell’autonomia degli eell. ”
Vediamo di documentare queste due posizioni in due lettere che ora passiamo ad esaminare.
Per prima , la scelta che riconosce la figura del segretario , la ritroviamo nella lettera
scritta dal segretario nazionale dell’Unione Iudicello , redatta nel 2005 ( il cui testo è visionabile
sul sito on line dell’Unione ) in occasione della udienza concessa dal Capo dello Stato ai segretari
comunali. In quella circostanza il segretario nazionale ebbe parole altisonanti ma aderenti alla realtà
degli enti ove opera il segretario , figura imparziale e di riferimento, patrimonio di civiltà e
legalità , che ha sfidato la riforma del ’97 per l’efficienza ed il buon funzionamento dei comuni.
L’altra posizione critica la ritroviamo , invece, nella lettera che il sindaco di Torino Chiamparino
( o del sindaco di Cesena a cui ha risposto autorevolmente il Presidente dell’Anci e vedi il testo sul
sito on line di Andigel ) ha rivolto al min. delle riforme Nicolais in occasione dell’approvazione
dell’emendamento in sede di conferenza unificata delle Regioni l’ 08 marzo u.s. che diede il parere
fav.le sul ddl del nuovo progetto di riforma delle autonomie : cd. Codice delle autonomie, poi
licenziato nel Consiglio dei Ministri del 16 marzo. In quella lettera si critica come “compressioni
delle autonomia gestionale ” degli enti l’avere previsto : “una funzione apicale che garantisca la distinzione e il raccordo tra gli organi politici e l’amministrazione, nonché il coordinamento unitario dell’azione amministrativa per assicurare il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione, in attuazione dell’art. 97 della Costituzione” ( testo dell’emendamento in commento al DDL ) .
Ora , questa tesi dell’inutilità del segretario ,che accomuna una minoranza dell’anci, si trova
palesemente contraddetta dalle positive dichiarazioni del presidente dell’Anci Domenici a
proposito del nuovo Codice delle autonomie, nonché dal parere fav.le della conferenza unificata
Stato-Regioni al DDL sull’ argomento e
del min. Lanzillotta ( cfr .Ages news
n.3/07).
Speriamo che prevalga la prima posizione sulla querelle del rinnovo contrattuale dopo ben sei
anni di inspiegabile ritardo e , se può essere di auspicio, speriamo che porti fortuna alla categoria
il “santo dei miracoli”, oggi 13 giugno, dal momento che proprio il 14 giugno risulta al sindacato
una convocazione della Funzione Pubblica per dipanare la matassa del contratto .
Pètrina Antonio
Segr. Prov.le dell’Unione di Brescia
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