Seguo con estremo interesse il dibattito che si sta
sviluppando sulla mia proposta, tuttavia non mi sembre che sia stata
compresa.
Quando si propone un concorso straordinario
per coprire le sedi vacanti, non si intende assolutamente ampliare il numero
degli iscritti all'Albo.
Ripetiamo l'Albo è e deve rimanere chiuso!
ovvero tanti iscritti quante sono le sedi!!!!
La soluzione del concorso straordinario
trova la propria ratio in considerazione che essendo gli ipotetici partecipanti
già operativi come apicali degli enti locali, si presume che abbiano necessità
di un periodo formativo più breve, rispetto al canale ordinario. Non è poi certo
scontato che chi partecipa al concorso lo vinca!!! ma è altrettanto evidente che
chi dovesse vincerlo (essendo le prove identiche a quelle previste dal dpr)
dovrebbe avere tempi di inserimento più rapidi.
E' altrettanto evidente che la proposta è
data dall'emergenza di coprire le sedi vacanti, e come sia di gran lunga
preferibile il sistema ordinario di corso-concorso.
E' vero che formalmente l'Albo conta
iscritti in numero forse sufficiente, ma il numero è gonfiato da coloro che
idonei all'ultimo concorso gestito dal ministero furono subito dopo la riforma
iscritti d'ufficio. Soggetti che in gran parte non hanno mai mostrato interesse
per la professione e quindi perchè non cancellarli e quindi avere la vera
consistenza dell'Albo?
Un esempio e poi concludo. In provincia di
Bergamo, registriamo più di 20 sedi vacanti, cui devono aggiungersi le sedi
dei colleghi prossimi alla pensione; abbiamo poi circa 3 colleghi in
disponibilità impiegati comunque in reggenze, e negli ultimi
tempi si diffondono le convenzioni a 4 comuni.
Fino a quando questa situazione è
tollerabile?
Avete altre soluzioni?
Cordialmente
ANTONIO PURCARO