Sono contrario alla proposta formulata da Antonio
Purcaro (anche se ispirata dalla volontà di risolvere un grave problema
esistente) per le ragioni già ampiamente illustrate dai colleghi D'Angelo,
Salvemini, Napoletani e Schiraldi.
Ritengo che il problema delle 528 sedi libere
(quasi tutti sono Comuni piccolissimi) possa essere in gran parte risolto
consentendo a chi ha vinto gli ultimi 2 concorsi (pare ci siano anche
ex COA 1 che non hanno potuto prendere servizio) di poter lavorare e
utilizzando, specie per i Comuni sopra i 3.000 abitanti, i 234 colleghi in
disponibilità. Considerando le dimensioni dei comuni interessati e la
possibilità di convenzionarsi (senza esagerare...), penso che le potenziali sedi
scoperte siano effettivamente circa 250.
In analogia a quanto previsto in tema di mobilità
nell'ultima finanziaria, potrebbe essere opportuno prevedere anche
l'obbligo, per chi inizia la carriera, di rimanere nelle sedi sotto i 3.000
abitanti per 5 anni questo al fine di garantire, con una certa stabilità, la
copertura delle stesse.
E' necessario inoltre bandire un nuovo concorso e
ridurre il tempo del corso a mio giudizio sproporzionato (basterebbero 6
mesi).
Il non bandire nuovi concorsi e il non stipulare il
nuovo Ccnl già scaduto (a proposito, a che punto siamo? e lo sciopero?) non
induce certo all'ottimismo. Senza parlare di tutti gli altri problemi a tutti
noi noti.
Cosmo Sciancalepore
Segretario dei Comuni di Poggiridenti, Caiolo e
Cedrasco (SO)