QUALI
RISPOSTE ALL’ATTO D’INDIRIZZO DEL 13.10.2005?
La
Direttiva del 13.10.2005 emanata dalla Funzione Pubblica all’ARAN, per il
rinnovo del C.C.N.L. dei Segretari Comunali e Provinciali relativo al
quadriennio normativo 2002-2005, rappresenta l’ennesimo atto di ostilità nei
riguardi della categoria, oramai sempre più esposta ad attacchi trasversali,
talvolta condotti in maniera subdola, che mirano ad una sua progressiva
delegittimazione ed emarginazione.
Appare chiaro
che in molti dei nostri detrattori l’obiettivo finale da raggiungere è quello
della definitiva eliminazione dei segretari comunali.
Ci
siamo chiesti frequentemente i motivi di questo snervante stillicidio di
attacchi e aggressioni.
Lungi dal voler
essere autoreferenziali, sorge tuttavia il sospetto che la nostra categoria
risulti scomoda poiché considerata ancora troppo legata per formazione
culturale e sensibilità istituzionale, ai valori della legalità, della
trasparenza, dell’imparzialità, della buona amministrazione, che invece
dovrebbero essere, e certamente sono, veri e propri principi fondanti di uno
Stato di diritto e della civile convivenza.
In larghi strati
della classe politica nostrana, ha purtroppo attecchito la subcultura dello
spoyl sistem, della politicizzazione degli apparati, dell’occupazione militare
di ogni posto di potere.
La legittima
esigenza di poter disporre di una classe di dirigenti che attuino lealmente il
programma di governo, è troppo spesso degenerata nella pretesa alla scelta dei
vertici burocratici, non secondo criteri meritocratici, ma esclusivamente
secondo faziose logiche di appartenenza politica, prescindendosi da qualsiasi
valutazione sui titoli di preparazione e competenza professionale.
Il rischio
dell’asservimento della dirigenza alla politica si fa sempre più concreto ed
è sempre meno garantita l’autonomia di chi, rifiutando di allinearsi ed
omologarsi al potere prevalente, cerca di svolgere dignitosamente ed
imparzialmente il proprio ruolo di funzionario pubblico al servizio dei
cittadini.
Troppo
spesso sono promossi in delicati ruoli di responsabilità personaggi di mediocre
qualità, che hanno il solo merito di compiacere in maniera servile i desiderata
dei potenti di turno.
In
questo desolante contesto non solo i Segretari Comunali, ma in generale tutta la
Dirigenza pubblica di ruolo, vive una condizione di frustrazione e di profondo
disagio.
Sarebbe
forse opportuno incominciare a
stringere più proficui rapporti ed alleanze con i dirigenti di altri rami della
Pubblica Amministrazione, per costruire un fronte compatto e unitario a difesa
del ruolo, dell’autonomia e delle prerogative della dirigenza pubblica
dall’invadenza della politica e dalle distorsioni dello spoyl sistem,
riaffermando i principi contenuti negli artt. 97 e 98 della carta
costituzionale.