Abolizione della figura del Segretario Comunale e
Provinciale
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(lettera aperta al Presidente del Consiglio dei
Ministri)
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Le
scriviamo questa lettera - in forma “aperta” per favorire il
più ampio confronto democratico all’interno della Pubblica
Amministrazione – al fine di acquisire le motivazioni che
l’hanno determinata ad annunciare “tout court” al punto
13) della Sua lettera ai dipendenti pubblici “l’abolizione
della figura del segretario comunale” tra le misure concrete
per dar corpo alla prima delle tre linee guida “il cambiamento
comincia dalle persone”.
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Ma
come è possibile – Signor Presidente – che il cambiamento
cominci dalla persone... se si abolisce il loro profilo
professionale già riformato due volte negli ultimi venti anni?
Questa in italiano non si chiama volontà di
“cambiamento”... ma volontà di soppressione!
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Eppure
avevamo iniziato a leggere con grande emozione il Suo incipit
sul “metodo”:
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“...
non si fanno le riforme della Pubblica Amministrazione
insultando i lavoratori pubblici. Che nel pubblico ci siano
anche i fannulloni è fatto noto. Meno nota è la presenza di
tantissime persone di qualità che fino ad oggi non sono mai
state coinvolte nei processi di riforma. Persone orgogliose di
servire la comunità e che fanno bene il proprio lavoro...”
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E’
proprio di questo che la Categoria dei Segretari Comunali e
Provinciali è orgogliosa: .. di servire la propria comunità
locale, facendo bene il proprio lavoro e aiutando i
rappresentanti elettivi a far bene il loro!
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Perché
allora – Signor Presidente – abolire un profilo
professionale così specializzato?
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Siamo
andati a rileggere le “innovazioni strutturali” in cui
dovrebbe sostanziarsi il “cambiamento”... ma anche qui non
abbiamo trovato risposte:
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programmazione
strategica dei fabbisogni: a
parte i pochissimi Comuni in cui ancora c’è un Direttore
Generale esterno, sono i Segretari Comunali che elaborano, o
sovraintendono all’elaborazione, delle più svariate
programmazioni strategiche... dalla predisposizione delle linee
programmatiche di mandato alla proposta di piano di sviluppo,
dai
piani esecutivi di gestione ai controlli interni, dalla
programmazione finanziaria ai piani delle assunzioni, dalla
programmazione dei servizi sociali ai piani della rete
commerciale, dalle discipline regolamentari al piano
anticorruzione ecc.
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ricambio
generazionale: ... ma lo ha chiesto prima al Ministero
dell’Interno quanti giovani Segretari sono stati assegnati ai
Comuni negli ultimi dieci anni? e quanti ancora sono in attesa
di assegnazione? e quanti quarantenni ci sono oggi al vertice
degli Enti di maggiori dimensioni? Le forniamo noi un dato
sintetico: .. il ricambio generazionale dei Segretari
nell’ultimo decennio supera di gran lunga quello delle altre
categorie professionali dell’Amministrazione Locale... per non
parlare di quella Centrale!
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maggiore
mobilità e mercato del lavoro della dirigenza: .. qui
addirittura rappresentiamo il “modello” da Lei ipotizzato!
La carriera del Segretario è legata da sempre a spostamenti in
Province e Regioni diverse da nord a sud del Paese,
caratteristica che si è accentuata con la riforma
“Bassanini” del “mercato” dei Segretari Comunali e
Provinciali, mentre tutta l’altra dirigenza locale è una
dirigenza stanziale. Ci sono moltissimi Colleghi che ogni fine
settimana macinano centinaia e centinaia di chilometri per
ritornare (.. quando possono) alla propria famiglia e ai propri
affetti
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misurazione
reale dei risultati: ... questo lo dica pure ai nostri Sindaci e
ai tanti Colleghi (giovani e meno giovani) che hanno subito
pressioni, ricatti ed angherie per vedersi riconosciuto un
minimo di produttività!
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conciliazione
dei tempi di vita/lavoro e asili nido nelle amministrazioni:
soprattutto le nostre Colleghe, che da tempo rappresentano la
maggioranza di genere della Categoria, saranno ben liete di
fornirle tutto il proprio appoggio per la concretizzazione di
tale obiettivo!
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Come
vede – Signor Presidente – neppure nelle annunciate
innovazioni strutturali del “cambiamento” siamo riusciti a
trovare motivazioni del... perché abolire la figura del
Segretario Comunale.
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Allora
siamo andati a rileggere la altre 14 misure concrete per
l’attuazione del “cambiamento” sperando di trovare qualche
risposta al nostro “perché”... ma anche qui non abbiamo
trovato alcuna motivazione, anzi.... abbiamo trovato qualche
elemento che – a differenza di altri profili della dirigenza
locale - già si applica ai Segretari Comunali e Provinciali:
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carriera
basata su incarichi a termine:
vorremmo sommessamente ricordare (... perché lo facciamo
verso un ex Sindaco che già sa queste cose) che i Segretari
Comunali e Provinciali, tra tutti i dirigenti locali a tempo
indeterminato, sono gli unici già soggetti allo spoils system
introdotto dalla Riforma Bassanini del 1997 e che il loro
incarico, già per legge, cessa automaticamente con la
cessazione del mandato del Capo dell’Amministrazione che ha
conferito l’incarico;
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possibilità
di licenziamento per il dirigente che rimane privo di incarico,
oltre un termine: anche
questa è una innovazione già prevista per i Segretari fin
dalla riforma del 1997 e che non trova riscontro in alcun altro
profilo della dirigenza locale: le norme legislative già
disciplinano disponibilità, mobilità e cessazione del rapporto
di lavoro del Segretario.
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Allora
perché - Signor Presidente – abolire un profilo professionale
che è già avanti rispetto agli altri dirigenti e per il quale,
a differenza degli altri, già si applicano quei provvedimenti
concreti che Lei ritiene necessari per l’attuazione del
“cambiamento”?
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Nei
giorni successivi alla diffusione della citata lettera ai
dipendenti pubblici abbiamo seguito con molta attenzione le
esternazioni del Governo per trovare “ex post” motivazioni
dell’annunciata “abolizione della figura del segretario
comunale” e abbiamo registrato che in una intervista
rilasciata al Sole 24 Ore del 3 maggio u.s. la Ministra Madia si
è espressa testualmente come segue:
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...chi
accede alla dirigenza con un concorso entra nel ruolo unico e
inizia a percepire la parte fissa di stipendio. Verifica tutti
gli interpelli aperti oppure può trovare un posto nel privato
mantenendo il diritto acquisito nella forma di aspettativa non
retribuita. Solo dopo un certo tempo
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congruo
di tutela …, si può arrivare al licenziamento per mancanza di
incarico. Lo stesso vale per il dirigente che perde invece
l’incarico che già ricopre dopo, per esempio, uno spoils
system…”.
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La
preghiamo di voler considerare – Signor Presidente - come la
proposta di riforma esternata a grandi linee dalla titolare del
dicastero sia quasi esattamente la disciplina vigente per i
Segretari Comunali e Provinciali ormai da venti anni (...
Riforma Bassanini).
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Ma
allora – Signor Presidente – perché abolire l’unico
profilo professionale della Pubblica Amministrazione Locale (..
i Segretari Comunali e Provinciali) per il quale (.. e solo per
il quale) già si applicano da quasi venti anni quelle regole
che oggi Lei annuncia voler estendere a tutti i dirigenti
pubblici?
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Ci
aiuti – .. è un sincero appello, Signor Presidente – a
trovare le motivazioni di tale annuncio... perché la Categoria,
conscia di tali riflessioni, è profondamente disorientata,
proprio in un momento in cui occorre la massima lucidità al
vertice gestionale dei nostri Enti Locali.
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Un
Suo intervento chiarificatore, fondato su dettagli organizzativi
e non su annunci sintetici, risulta – alla luce di quanto
sopra esposto – estremamente opportuno per smorzare illazioni
ed interpretazioni aberranti che stanno montando non solo nella
Categoria, ma anche presso i tanti Amministratori e Dirigenti
locali con cui lavoriamo fianco a fianco ogni giorno per
superare grovigli normativi come nodi gordiani, per assicurare
equilibri finanziari sempre più compromessi, per rispettare
assurdi patti di stabilità e per riuscire a salvare i servizi
ai cittadini con risorse ridotte all’osso.
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L’idea
più pericolosa che in questi giorni sta serpeggiando nelle
Autonomie Locali è che allo smantellamento dell’elezione
diretta degli Amministratori provinciali si aggiunga ora
l’eliminazione dal vertice gestionale degli Enti Locali di una
figura professionale (il Segretario Comunale e Provinciale),
cui si accede per pubblico concorso (... come richiesto
dall’art. 97 della Costituzione) e la cui carriera è
condizionata dal superamento di successivi corsi di
specializzazione gestiti da Scuole nazionali, per sostituirlo
con un diverso soggetto “nominato”,
senza requisiti predeterminati e certificati di professionalità
specifica, alla stregua di un mero capo di gabinetto del
Sindaco.
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Noi
– Signor Presidente – non crediamo a queste illazioni, perché
siamo da tanto tempo servitori leali delle Pubbliche Istituzioni
e sappiamo che tali prospettive non solo non corrispondono agli
interessi delle Autonomie Locali, ma non corrispondono neppure
agli interessi dei nostri compagni di viaggio, Amministratori e
Dirigenti Locali, ... e soprattutto non corrispondono agli
interessi dei Cittadini e del Paese.
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Noi
non vogliamo crederci, ma è necessario – Signor Presidente
– che Lei ci dica la verità... non fosse altro che per il
semplice fatto.... che solo Lei può dirla!
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La
invitiamo, con molta pragmatica umiltà, a non ascoltare
soltanto gli umori di Sindaci ed ex Sindaci di grandi città che
più strettamente collaborano con lei, ma ad ascoltare anche le
esperienze di “tutti” i Sindaci d’Italia
con cui si lavora ogni giorno, fianco a fianco, e vedrà
che avrà una prospettiva più reale del nostro ruolo e del
nostro contributo professionale.
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Nelle
numerose Assemblee Regionali e Provinciali che si sono svolte in
questi giorni la Categoria ha usato quasi le Sue stesse parole:
“... che nel pubblico tra
i Segretari ci siano anche i fannulloni è fatto noto. Meno nota
è la presenza di tantissime persone di qualità che fino ad
oggi non sono mai state coinvolte nei processi di riforma.
Persone orgogliose di servire la comunità e che fanno bene il
proprio lavoro...”.
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L’Unione
Nazionale Segretari Comunali e Provinciali, che detiene la
rappresentanza largamente maggioritaria degli interessi diffusi
della Categoria, sottoscrive integralmente questa voce che si è
levata unanime da migliaia di Segretari in servizio e da
centinaia di giovani vincitori di procedure concorsuali...
ancora in attesa di assegnazione di sedi vacanti.
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Se
invece il Suo lancio “... abolizione della figura del
segretario comunale” significa necessità di una profonda
riforma della figura del vertice gestionale delle Autonomie
Locali... sappia che siamo subito con Lei, per il semplice fatto
che... sono decenni che lo diciamo (!), soprattutto per smontare
le tante ambiguità connesse al nostro ruolo professionale... a
partire dal “golpe” del ritorno sotto la gestione del
Ministero dell’Interno.
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Pensi
che non siamo neppure affezionati alla nostra denominazione di
“Segretari Comunali” che nella storia della Categoria ci ha
recato più danni che favori!
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Sappiamo
bene – Signor Presidente – che tra i tantissimi impegni Lei
ha poco tempo, ma sarebbe bene che almeno qualcuno tra i Suoi più
stretti collaboratori vada ad approfondire i numerosi e nutriti
documenti che abbiamo pubblicato negli ultimi anni
sull’opportunità di riforma del nostro profilo professionale
e che sono tutti consultabili sul nostro sito web
www.segretarientilocali.it .
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In
estrema sintesi i citati documenti prospettano i seguenti
capisaldi:
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-
laddove esiste
un centro di poteri pubblici locali, lì occorre una figura di
vertice dirigenziale che sappia assicurare lo snodo, e al tempo
stesso il raccordo, tra la dirigenza politica e la dirigenza
gestionale;
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-
tale funzione
di vertice non può che essere sviluppata attraverso una
direzione complessiva dell’ente, senza più alcuna
anacronistica dicotomia tra presidio di legalità e presidio di
efficienza;
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-
questa
direzione complessiva – nell’interesse stesso delle
Istituzioni e dei Cittadini – non può essere affidata al
primo che passa per strada solo perché amico di chi ha vinto
l’ultima competizione elettorale, ma occorre una seria
selezione all’interno di una platea dirigenziale
specificamente reclutata per tale funzione, allenata attraverso
progressivi passaggi in enti di dimensioni crescenti e
verificata attraverso il superamento di appositi corsi di
specializzazione ad ogni giro di boa della carriera.
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Occorre
dunque – Signor Presidente – non un’abolizione, ma un
investimento sul vertice dirigenziale delle Autonomie Locali,
per il quale... i Segretari Comunali (... e solo essi!) sono da
quasi venti anni i “pionieri”... proprio sulla scorta di
quei principi riformistici che oggi Lei esterna a tutti i
dipendenti pubblici.
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Se
poi non le piace la denominazione, o se vuole essere più severo
per l’accesso, o se vuole introdurre certificazioni di
professionalità, saremo con Lei.... ma ci dica prima perché
nella sua lettera fa riferimento... all’abolizione della
figura del segretario comunale.
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Faccia,
invece, che questa sia veramente la volta buona, anzi - ... come
direbbe Lei - la “svolta buona”: chiami, una volta per
tutte, i Segretari ad un ruolo chiaro, all’unico che serve
veramente agli Enti Locali, quello di un vero nuovo moderno
dirigente apicale! Chiami finalmente questa Categoria a dare il
meglio di sé, senza più ambiguità, perché è solo dando
missioni chiare che si può misurare il valore delle persone.
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Infine
ci lasci dire un’ultima cosa... più di forma che di
sostanza... ma non per ciò meno importante nel clima
complessivo che lei ha generato con la sua iniziativa.
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Abbiamo
letto nell’intervista da Lei rilasciata al Corriere della Sera
domenica 5 maggio u.s. le seguenti Sue testuali parole:
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“”Mi
ha molto colpito scoprire che esiste... pure un’associazione
dei segretari comunali: la sindacalizzazione ha portato anche a
questo. Ma non può passare la logica del “cambiate tutto,
purché non si inizi da me”; oppure “vai avanti tu, che a me
scappa da ridere”...””
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Ora,
in verità non abbiamo capito bene se Lei si riferiva ad un club
professionale autoreferenziale che pure è stato ospitato in
importanti trasmissioni televisive e che continua a vantarsi di
avere la paternità di quel “golpe” di cui prima si
scriveva, oppure se si riferiva all’Unione Nazionale Segretari
Comunali e Provinciali (UNSCP).
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Per
la prima ipotesi (.. nonostante i danni prodotti alla Categoria
da certi colleghi) sentiamo il dovere di ricordarle che, -
almeno fino a quando ci sarà l’art. 2 della nostra
Costituzione Repubblicana -, Lei è tenuto (.. persino Lei!) a
rispettare le associazioni di qualsiasi cittadino e tutte “le
formazioni sociali ove si svolge la sua personalità” ; se
invece si riferiva all’Unione Nazionale Segretari Comunali e
Provinciali, ci tocca ricordarle (... e non ci scappa affatto da
ridere... come ha detto Lei!) che l’UNSCP non è semplicemente
un’associazione di Segretari, ma è l’organizzazione
sindacale che (secondo i dati in possesso del suo Ministero
della Pubblica Amministrazione) detiene la maggioranza assoluta
della rappresentanza sindacale della Categoria per la stipula
dell’autonomo contratto collettivo previsto dalla legge.
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Se
il Suo pensiero fosse veramente il secondo... allora – Signor
Presidente – saremmo noi ad essere stupiti..., perché Lei può
anche decidere di cambiare questa legge e tornare indietro di
oltre mezzo secolo per disciplinare il rapporto di pubblico
impiego con una legge, anziché con un CCNL, .... ma non può
non conoscere l’UNSCP per il semplice fatto che quando Lei era
Presidente della Provincia di Firenze ha scelto come Segretario
Generale uno dei più autorevoli dirigenti del nostro Sindacato
e quando ci riunivamo presso il “Suo” Palazzo... era proprio
Lei che ci concedeva l’uso delle sale ed una volta è pure
venuto cortesemente a porgerci il Suo saluto!
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E
neppure si ricorda che per due anni e mezzo è stato Presidente
dell’Agenzia Regionale Toscana per la gestione dell’Albo dei
Segretari e che nel Consiglio di Amministrazione approvava
delibere sedendo fianco a fianco con 2 rappresentanti dell’UNSCP...?
E che nei successivi sei mesi è stato pure componente del
C.d.A. nazionale, dove la maggioranza assoluta della
rappresentanza elettiva (!) dei Segretari era costituita proprio
da rappresentanti dell’UNSCP...?
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Neppure
ci sta bene l’uso del motto virgolettato “... cambiate
tutto, purché non si inizi da me”, perché – come le
abbiamo già ricordato – le regole che Lei oggi vuole
applicare a tutti i dirigenti pubblici... sono già applicate ai
Segretari da quasi venti anni... e pertanto proprio da noi
(invece) si è già iniziato!
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Eppure
– Signor Presidente – noi vogliamo ancora credere
all’incipit della Sua lettera sul “metodo” (“... non si
fanno le riforme della Pubblica Amministrazione insultando i
lavoratori pubblici...” ) e restiamo in rispettosa attesa
delle Sue risposte al nostro “Presidente... perché?”.
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Cordiali
saluti e buon lavoro anche a Lei.
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CONVOCAZIONE
DEL
CONSIGLIO NAZIONALE DELL’UNIONE NAZIONALE SEGRETARI COMUNALI E
PROVINCIALI
Care/i
colleghe/i,
il
Consiglio Nazionale è convocato in Roma, sabato 31 Maggio,
nell’Aula Consiliare “Giorgio Fregosi” della Provincia di Roma,
Palazzo Valentini, dalle ore 09.00 e fino alle 15.00,
per esaminare, discutere e decidere tutte le proposte e le azioni utili
e necessarie a sostenere
IL NO ALLA ABOLIZIONE DEL SEGRETARIO
IL SI’ AD UNA GIUSTA RIFORMA
L’assoluta
delicatezza e importanza del momento, che vede in discussione il futuro
stesso della categoria, rendono indispensabile la massima condivisione e
capacità di confronto, e in quest’ottica potranno
partecipare anche i Segretari Comunali e Provinciali non componenti del
Consiglio.
Nota
bene:
La prima ora dei lavori sarà riservata ai soli Consiglieri Nazionali e
dedicata all’adozione degli adempimenti previsti per la prima seduta
del Consiglio ed indicati all’art. 13 comma 6 dello Statuto (nomina
del Vice Presidente, Collegio dei Probiviri e dei Revisori).
IL
SEGRETARIO NAZIONALE
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO NAZIONALE
Alfredo Ricciardi
Andrea Matarazzo
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