Notiziario dell'Unione Nazionale Segretari Comunali e Provinciali - 19 ottobre 2012 - numero di prova

(se non visualizza correttamente il messaggio clicchi qui)


 

L'Unione comunica. Un nuovo strumento al servizio dei Segretari

di Alfredo Ricciardi

Care colleghe e cari colleghi,

questo che state leggendo è il primo numero di un notiziario che l’Unione dei Segretari invierà tramite internet a tutti Voi che attualmente state prestando servizio, ai giovani COA3 che stanno per entrare (purtroppo con fatica e con grave ritardo) nel mondo del lavoro negli enti locali, e agli amici che pur in pensione, esprimano il desiderio di mantenere un contatto forte con le vicende della categoria.

Tale strumento si aggiunge a quanto puntualmente offre il sito <www.segretarientilocali.it> nel quale sono contenute tantissime informazioni molto approfondite e affidabili sul mondo della pubblica amministrazione. Ma mentre il sito, per la sua funzione di documentazione a 360 gradi, è a pagamento - seppur con una quota annuale molto contenuta rispetto alla qualità del servizio offerto - invece questo notiziario, persegue una funzione autonoma: informare periodicamente dell’attività dell’Unione e delle novità che attengono alla figura del Segretario, e più in generale al mondo della dirigenza pubblica, al suo ordinamento e quello dell’amministrazione tutta. Ed è quindi un notiziario gratuito.

L’Unione desidera, con questo strumento, rafforzare le forme di contatto con tutto il mondo dei Segretari e le opportunità di scambio che consentono di affrontare le grandi questioni, che non sono “soltanto” quelle della categoria alla quale ci onoriamo di appartenere, ma sono, soprattutto, quelle del sistema delle autonomie locali in Italia, e, più in generale, di tutta la Pubblica Amministrazione.

Naturalmente, il tema della dirigenza pubblica, e del ruolo che nel suo ambito i Segretari hanno come figura principale degli enti locali, è  quello che maggiormente ci appassiona. Nel nostro paese nel quale l’intreccio tra politica e gestione rimane ancora un nodo aperto e per molti aspetti irrisolto, essere Segretari è quanto mai difficile: nel panorama dell’intera dirigenza pubblica italiana, la figura del Segretario è forse il coacervo di contraddizioni più estremo che vi sia. Rimando, per questo aspetto, all’approfondimento contenuto nell’articolo di fondo, pubblicato su questo primo numero del notiziario, concernente lo stato della situazione della nostra speciale categoria di dirigenza pubblica a due anni dalla grande manifestazione a Roma del 6 ottobre 2010.

Con questo strumento intendiamo allora creare un rinnovato senso di appartenenza, una passione del confronto e del dibattito, una capacità di sintesi che aiutino noi tutti a essere Segretari nel modo più unito, incisivo e utile per il Paese. Siamo convinti del valore pubblico della funzione che ricopriamo, e siamo convinti che discuterne assieme può solo aiutarci ad essere ancora più di prima una classe dirigente fondamentale di questo nostro Paese.

Desideriamo quindi che questo semplice notiziario diventi uno strumento rilevante - non l’unico - attraverso il quale aprire un confronto vero, a tutto campo, senza steccati e senza pregiudizi, indipendentemente dalla formale appartenenza ad una sigla sindacale. E’ in gioco molto di più di una pur rilevante storia associativa quale quella dell’Unione: è in gioco il futuro di una storica espressione del modo d’essere della pubblica amministrazione europea, che si concreta nella figura e nel ruolo del Segretario Comunale e Provinciale in Italia. E scusate se è poco.

Buona lettura a tutte e a tutti, dunque, aspettando, di buon grado, commenti, critiche, suggerimenti.

 


 

 

 

A due anni dal 6 ottobre 2010 

una cronaca, una radiografia, una diagnosi

di Antonio Le Donne

 

Il 6 ottobre 2010 era una bellissima giornata di sole a Roma. 

Piazza Navona accolse splendidamente centinaia di segretari comunali e provinciali venuti da tutte le regioni d'Italia a far sentire la propria voce.

La manifestazione fu molto bella, sentita, allegra anche se piena di consapevolezza che ci si giocava un pezzo di futuro. 

Infatti, sul cielo dei segretari incombevano nerissime nubi. 

Due soli dati, tra i molti: l'ARAN non aveva ammesso la delegazione UNSCP al tavolo delle trattative contrattuali e il ministro Brunetta aveva risposto alla Camera a una interrogazione sulla questione sostenendo che i segretari non sono una categoria dirigenziale.

Nel frattempo vari provvedimenti legislativi e gestionali erano passati sulla pelle dei segretari (anche ambivalenti, come l'abolizione dei direttori generali nei comuni fino a centomila abitanti) giustificati variamente con la crisi incombente, con l'eccessivo carico stipendiale gravante sui comuni, ecc ecc. 

Un attacco senza precedenti, pari al famigerato referendum sull'abolizione dei segretari.

L'Unione, peraltro uscita rinnovata e ringiovanita nei suoi quadri dirigenti dal congresso del febbraio, reagì con assoluta durezza in quel 2010, non solo portando tante colleghe e tanto colleghi a manifestare, ma aprendo una vertenza davanti al giudice sulla mancata convocazione al tavolo delle trattative. Vertenza che si chiuse positivamente per l'Unione e per i segretari, riaprendo il tavolo alla presenza dell'unico sindacato totalmente rappresentativo dei segretari comunali e provinciali.

continua

 

Nei prossimi numeri: 

Recenti comunicazioni del Ministro Cancellieri sul ripensamento in senso meritocratico dello spoils system

l'esame del decreto sui nuovi controlli 174/2012 e del disegno di legge anticorruzione

un approfondimento sulla trasmissione di REPORT "Caro segretario"

 


 

Ex Ages, comunicato sull'incontro con il Presidente dell'Unità di missione

Il 19 Settembre si è tenuta presso la sede dell’ex Agenzia autonoma per la gestione dell’Albo dei Segretari Comunali e Provinciali, su iniziativa della nostra sigla sindacale, una riunione tra le OO.SS. di categoria e il Presidente dell’unità di missione.

La discussione si è svolta principalmente sulla sistemazione in servizio dei restanti Coa 3 ( n. 95 unità su 364 idonei) che ad oggi risultano non aver preso servizio.

continua

 


 

Osservazioni dell'Unscp sul ddl 2156-B recante disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione

Si è svolta martedì 18 settembre, presso l'Ufficio di Presidenza congiunto delle Commissioni Affari Costituzionali e Giustizia del Senato, l'audizione dell'Unscp, in rappresentanza dei Segretari Comunali e Provinciali, sul d.d.l. di prevenzione e repressione della corruzione nella pubblica amministrazione.

La sintesi dell'intervento del Segretario Nazionale Alfredo Ricciardi. 

L’Unione Nazionale Segretari Comunali e Provinciali esprime apprezzamento e condivisione per la previsione normativa relativa al ruolo del Segretario negli Enti Locali nel disegno di legge in materia di prevenzione della corruzione nella Pubblica Amministrazione.

A tenore dell’art. 1 comma 7 nella versione approvata dalla Camera dei Deputati:

continua

 

 


 

A due anni dal 6 ottobre 2010 - seguito

Il contratto nazionale si firmò per evitare il peggio, essendo chiaro che ci si trovava davanti alla deflagrazione della più grave crisi economica dal secondo dopoguerra; non un contratto impeccabile, peraltro concordato principalmente dalle sigle sindacali senza l'Unione, ma con un importantissimo riconoscimento della funzione dirigenziale dei segretari che l'Unione impose per acconsentire alla firma.

Fu quello, probabilmente, il momento peggiore ma anche l'inizio di una risalita della china. Infatti, dal contratto in poi, nonostante la drammatica congiuntura internazionale, la posizione dei segretari, pur fra luci e ombre, si è lentamente ma percettibilmente rafforzata.,

Infatti, nel frattempo, finalmente, si riaprivano le assunzioni per i segretari che avevano completato il corso di preparazione, così che i COA3 poterono insediarsi nei Comuni durante il 2011. Certo, non tutti e in alcune Regioni con difficoltà perché per anni non erano stati regolarmente effettuati concorsi per segretari e i comuni avevano sperimentato una modalità organizzativa totalmente contraria a quella di una guida solida al comando gestionale di un Ente. Tuttavia, con fatica ma tenacemente, la gran parte dei giovani colleghi prese servizio vincendo alcune resistenze e dispiegando tutta la professionalità e l'energia di giovani ma già valenti professionisti (in questo Notiziario diamo conto di recenti evoluzioni sulla questione dei COA3). E si riuscì a far portare avanti anche i concorsi COA4.

A fine 2011 venne l'attacco alle modalità di calcolo della maggiorazione della indennità di posizione, giustificato con motivi, ancora un volta, di basso profilo economico- finanziario; e ciò in totale spregio del canone di civiltà giuridica recato dall'articolo 36 della Costituzione sulla giusta remunerazione e del tutto dimentico delle innumerevoli sentenze favorevoli ai segretari sul corretto modo di calcolare la remunerazione di posizione cioè in aggiunta al galleggiamento e non comprensiva dello stesso.  Sentenze che, tuttavia, restano e fanno da riferimento per coloro che si accingono ad andare dal giudice

E ciò mentre si ridiscuteva del ruolo e del numero delle province con le conseguenze del caso.

Tuttavia, al contempo, emerge un nuovo interesse a livello istituzionale verso i segretari e il loro ruolo negli enti locali. Citiamo solo due casi: la normativa che presidia il rispetto del termine di conclusione del procedimento (DL5/2012 convertito in Legge 35/2012), che individua, seppur non esplicitamente, ma diremmo "naturalmente" nel segretario quel soggetto che la legge configura quale risolutore dei casi di empasse; la proposta di legge sul contrasto della corruzione, in corso di dibattito parlamentare in queste ore in cui scriviamo, che vede il segretario coinvolto in prima linea.

Anche qui si rimanda al lucido intervento che il segretario nazionale dell'Unione ha consegnato alla riflessione del legislatore nel corso delle audizioni parlamentari in materia. 

Vogliamo solo ricordare che le funzioni ordinariamente previste dall'art. 97 del TUEL 267/2000 e quelle ulteriori devono sempre essere elementi di arricchimento di una funzione segretariale centrale che è, e deve rimanere, di amministrazione attiva cioè di direzione apicale dell'ente, non di amministrazione di mero controllo.

Dunque, una funzione che possiede per sua natura una molteplicità di sfaccettature che inglobano quelle di  presidio della certezza della conclusione dei procedimenti, quella di contrasto alla prassi corruttiva, ma ciò non già in conseguenza di una  ricollocazione del segretario in un'area di controllo esterna alla decisione manageriale, bensì di un modo in cui si esprime la apicalità del ruolo.

 

Tutto ciò mentre l'Unione chiama le Istituzioni a non indietreggiare di fronte alla necessità di costruire il percorso per il pieno consolidamento della funzione apicale degli enti locali riflettendo in profondità e con coraggio sull’esito di quindici anni di spoils system ( “all’italiana”, verrebbe da dire, se non suonasse offesa al nostro amato Paese). Ma un percorso coraggioso non in astratto, bensì nel concreto della mutata costituzione materiale degli enti locali italiani, già orfani di un federalismo che non ha mai generato, davvero, i nuovi enti locali, salvo non ritenere tali quelli che sorgeranno per effetto della ridislocazione delle funzioni tra stato, regioni, provincie e comuni in fase di realizzazione: che tutto è tranne che federalismo in senso proprio.

Ma questa è un'altra storia, che scriveremo a tempo debito.

 

 


 

(le immagini contenute in questo numero riprendono alcuni momenti della manifestazione dei Segretari a Roma il 6 ottobre 2010)

Ex Ages, comunicato sull'incontro con il Presidente dell'Unità di missione - seguito

L’Unione ha manifestato la necessità di porre in essere ulteriori azioni per consentire di sbloccare tale grave situazione, e ha formulato le seguenti richieste:

  1. debellare il fenomeno delle reggenze di sedi vacanti prolungate o rinnovate “a tempo indefinito”, ovviamente con particolare riferimento alle sedi ove possono essere nominati i COA;

  2. interrompere la scorretta prassi di autorizzare reggenze e/o scavalchi per solo uno/due giorni alla settimana, fenomeno questo che è in aperto contrasto con l’ordinamento, per il quale ogni sede deve essere stabilmente coperta, con un titolare o con un supplente, ed in contrasto con il divieto di part time per i segretari, e con l’obbligatorietà della figura, e che incide in modo dannosissimo sulle possibilità di futura nomina, in tali sedi vacanti, di segretari titolari (COA in primis); infatti la nomina in supplenza per uno/2 giorni comporta una spesa ridicola per l’ente, che proiettata su un periodo lungo comporta che quell’ente predisporrà il proprio bilancio senza prevedere capitoli di spesa adeguati per il segretario; conseguentemente, sulla base dell’opinione della Corte dei Conti per la quale il segretario concorre al monte spesa per il personale, questo di fatto produrrà un aumento del numero di piccoli comuni che addurranno lo sfondamento di tale limite quale motivo per non nominare un Segretario titolare, nemmeno in convenzione;

  3. procedere ad una riassegnazione ai singoli Albi Regionali dei COA3 ad oggi non nominati, unendo - nel confronto fra regioni - al parametro del numero delle sedi vacanti (di classe IV^) anche il parametro della popolazione complessiva ivi residente, così da calcolare in modo maggiormente efficace il fabbisogno effettivo degli Albi Regionali e le effettive capacità di spesa dei comuni.

L’Unione ha espresso la convinzione che l’adozione delle misure innanzi richieste, e l’attivazione reale e incisiva di tutte le azioni necessarie a consentire la nomina degli altri COA ad oggi privi di sede, sia una condizione dirimente anche per il tema della clausola del bando sul vincolo dei 2 anni. In caso contrario la mera abrogazione della clausola sarebbe lesiva dei diritti dei (tanti) COA3 che, attenendosi alle regole a suo tempo definite, hanno accettato anche sedi disagiate, lontane dalla loro residenza, penalizzando di fatto proprio coloro che si sono maggiormente spesi per prendere servizio.

L’Unione ha naturalmente evidenziato che, se le misure richieste non venissero però adottate, o non dovessero rivelarsi efficaci, allora chiederà la libera assegnazione dei COA3 in tutta Italia, senza il limite della clausola del bando.

L’Unione ha preso atto che l’ex Agenzia ha evidenziato che vi è una significativa quota di COA che, allo stato, non produce istanze presso comuni liberi, e ha quindi richiesto che si pongano in essere tutte le misure per contrastare tale fenomeno, fino alla cancellazione dall’Albo stesso, ivi compresi naturalmente gli idonei dei concorsi precedenti che non hanno mai preso servizio.

L’Unione ha preso atto con soddisfazione che il Presidente dell’Unità di Missione ha concordato in larga misura sulle misure richieste dall’Unione, e confida quindi che vi sia presto una accelerazione nella nomina dei COA3.

Sul tema dei corsi Spes e Sefa, l’Unione ha chiesto che siano attivati senza indugio. Abbiamo preso atto che vi è un problema di capienza di fondi per il Sefa, determinato dal numero superiore alla media di aventi diritto (circa 500 colleghi). Pur comprendendo tale difficoltà oggettiva, l’Unione ha richiesto che i corsi siano comunque attivati, secondo modalità da concordare che consentano di superare tale ostacolo e rispondere alle aspettative dei colleghi, evidenziando peraltro la necessità che i corsi si concludano in tempo utile per la prossima tornata elettorale.

La riunione si è aggiornata al mese prossimo per affrontare e definire le soluzioni tecniche necessarie a quanto sopra.

 


 

 

Osservazioni dell'Unscp sul ddl 2156-B recante disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione - seguito

“…(omissis) l'organo di indirizzo politico individua, di norma tra i dirigenti amministrativi di ruolo di prima fascia in servizio, il responsabile della prevenzione della corruzione. Negli enti locali, il responsabile della prevenzione della corruzione è individuato, di norma, nel segretario, salva diversa e motivata determinazione. 

La scelta operata dal Legislatore è di prevedere che in tutte le Amministrazioni Pubbliche sia un dirigente di prima fascia, cioè un dirigente generale, il soggetto cui affidare il ruolo di responsabile della prevenzione della corruzione. Coerentemente con tale impostazione, con riguardo agli enti locali, ove la dirigenza non è articolata su due fasce, si indica nel Segretario, che è la figura apicale, di norma il naturale destinatario del ruolo di responsabile della prevenzione e corruzione.  

Vi è dunque una scelta complessiva per tutta la Pubblica Amministrazione, e cioè che siano le figure dirigenziali apicali, nell’ambito del loro generale compito di alta direzione, ad impegnarsi direttamente nell’efficace contrasto di ogni forma di illegalità e corruzione a danno dei cittadini e della credibilità delle Istituzioni Pubbliche.

La peculiarità dell’organizzazione degli enti locali, ove il Segretario è la figura dirigenziale di vertice, rende tuttavia necessario che l’esercizio di tale funzione si inserisca armonicamente nella generale funzione di sovrintendenza allo svolgimento delle funzioni dei dirigenti e coordinamento complessivo dell’attività gestionale, e di attuazione degli indirizzi politici, mediante le quali il Segretario è in grado di assicurare il complessivo buon andamento dell’amministrazione pubblica locale.

Se nelle Amministrazioni dello Stato di maggiori dimensioni, infatti, può individuarsi un dirigente generale quale deputato esclusivamente a tale attività anche in via esclusiva, mentre altri dirigenti, pure essi generali, possono attendere alle funzioni di direzione effettiva dell’attività amministrativa, nell’ente locale – essendo il Segretario la figura dirigenziale apicale – l’attribuzione di tale responsabilità deve essere disciplinata in modo che questi possa svolgerla senza che ne risulti compromessa la più generale attività di direzione complessiva dell’ente ad esso già assegnata dall’ordinamento.

Questa considerazione spiega alcune preoccupazioni espresse da rappresentanti delle Autonomie, tendenzialmente riferibili ad una condivisibile contrarietà ad un presunto ritorno del Segretario ad una mera e preminente funzione di controllo.

L’assegnazione in questa materia di un ruolo incisivo al Segretario va quindi resa coerente con la generale funzione di direzione complessiva dell’attività amministrativa, e va intesa non come un ritorno ad una funzione di mero controllo da parte del Segretario, ma come l’espressione della scelta di individuare nella funzione di presidio dei piani e delle misure di contrasto alla corruzione una componente dell’attività di direzione generale dell’ente locale in capo al Segretario.

Va interpretata in questo senso, a nostro avviso, la facoltà consentita all’organo di governo di individuare previa “diversa e motivata determinazione” una differente figura. Tale possibilità ci sembra ad esempio riferibile agli enti di maggiore dimensione, ove le funzioni di massima direzione possono essere utilmente articolate, e dove gli enti locali potranno individuare altre figure, quali ad esempio il Vice Segretario Generale.  

Tale previsione potrebbe essere ulteriormente specificata e valorizzata nel senso innanzi indicato, consentendo margini di autonomia nella ripartizione delle funzioni e delle responsabilità fra il Segretario e gli altri dirigenti dell’ente, pur nel rigoroso rispetto dell’obbligo di concreto e puntuale esercizio di tutte le funzioni previste dalla legge. Sede di tale previsione potrebbe essere, se non l’art. 1 comma 7, anche l’art. 15 comma 2 del d.d.l., che disciplina gli adempimenti per il recepimento della norme in parola negli enti locali.

Sulla base di questa convinzione, l’Unione dei Segretari Comunali e Provinciali è persuasa che l’indicazione che proviene dalla legge dovrà condurre ad un rinnovato impegno di collaborazione dei Segretari con le Amministrazioni di appartenenza, affinché l’alta direzione contribuisca anche sotto il versante del contrasto alla corruzione e con rinnovato vigore ad accompagnare le Istituzioni nel perseguimento dello sviluppo della promozione e della crescita delle comunità locali e del territorio.

 

       

 


 

Per messaggi e commenti scrivere all'indirizzo unionecomunica@gmail.com


Nel caso non si desideri ricevere più il notiziario inviare una mail con scritto "cancellami" all'indirizzo unionecomunica@gmail.com