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Notiziario dell'Unione Nazionale Segretari Comunali e Provinciali - 12 novembre 2012 - edizione straordinaria (se non visualizza correttamente il messaggio clicchi qui) |
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Non vogliamo credere che il Presidente Delrio voglia sovvertire tutto questo, e auspichi che il Segretario divenga una figura di mero controllo, mentre altra figura non meglio identificata avrebbe la funzione di capo degli uffici, di dirigente apicale dell’ente. Così fosse, una riforma che intende rafforzare la capacità degli enti locali di amministrare secondo i principi della buona amministrazione, nel rispetto delle regole e dei vincoli di spesa, diventerebbe una riforma di facciata, per far fare al Segretario un po’ di “audit interno”, mettendo per la prima volta nella storia degli enti locali la figura del Segretario FUORI dalla direzione dell’attività, e lasciando nella totale indeterminatezza (l’autonomia organizzativa..?) la scelta della figura deputata a dirigere l’apparato burocratico e organizzativo dell’ente. Non vi è chi non veda che questo sarebbe non un passo avanti, ma un enorme passo indietro nel rafforzamento e nell’autorevolezza del sistema amministrativo degli enti locali.
Nessuno pensi di trasformare i Segretari in paraventi o parafulmini che dir si voglia, certificatori che mettono bollini di regolarità privi di ogni peso reale, inutile foglia di fico per coprire il bisogno di legalità! Non ci pare che sia questa l’intenzione del Parlamento e del Governo, e soprattutto non è questo che occorre agli enti locali.
Parlamento e Governo sono impegnati a discutere del Segretario non per farne un distributore di controlli meramente formali, ma perché ne riconoscono il ruolo di massima espressione della dirigenza degli enti locali, e intendono assicurare che lo eserciti con rinnovata autorevolezza e imparzialità a garanzia del buon andamento degli enti locali, e a garanzia della stessa Istituzione Locale!
E l’autonomia della politica (che non è sempre l’espressione più valida dell’autonomia organizzativa) di nominarsi sopra i 100.000 abitanti un Direttore Generale non può contrastare con questi obiettivi. Essa non deve impedire al SISTEMA COMPLESSIVO di fare il passo in avanti che occorre. Anzi, c’è da chiedersi se in un contesto che chiede legalità e trasparenza, e valorizzazione della dirigenza pubblica, non sia il caso di cancellare definitivamente tale figura, che non ha portato francamente nulla all’autorevolezza del sistema delle Autonomie, e che a differenza tanto del Segretario quanto degli altri dirigenti è nominato senza concorso, talvolta senza laurea, senza altri requisiti che la fiducia del Capo dell’Amministrazione.
L’Unione ha per anni, e di nuovo recentissimamente, posto il problema del superamento del modello dualistico Segretari e Direttori, dando anche la disponibilità a nuove soluzioni, nell’interesse dell’autorevolezza del sistema delle Autonomie! Ma se non si vuole fare questo passo, per lo meno si cessi di perpetuare i guasti più grandi che questa facoltà della politica ha prodotto: l’indeterminatezza e la confusione nella funzione di presidio complessivo del buon andamento degli enti, con i danni a cui questo Decreto cerca di rimediare.
Si intenda allora il Direttore nell’unico modo oggi possibile: un Direttore Operativo che supporti e non sostituisca le funzioni e competenze del Segretario e degli altri dirigenti dell’ente. Solo così un Direttore non rischia di essere un impoverimento delle garanzie di buon andamento dell’ente. Lo si coinvolga, laddove c’è, nei controlli strategici, ma assieme al Segretario e non in suo luogo, e si chiarisca che resta in ogni caso ferma la funzione di garanzia complessiva del buon andamento posto in capo al Segretario stesso, senza più in alcun modo perpetuare inutili dualismi e confusioni.
Perciò l’Unione chiede ancora una volta al Presidente dell’Anci di riconsiderare la propria posizione, e al Parlamento e al Governo di confermare una disposizione che assicura in modo chiaro, nell’interesse del sistema intero delle Autonomie, una funzione unitaria di presidio e garanzia complessiva della buona amministrazione locale. Il Segretario Nazionale Alfredo Ricciardi
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