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Notiziario dell'Unione Nazionale Segretari Comunali e Provinciali - 8 marzo 2013 - numero 5 (se non visualizza correttamente il messaggio clicchi qui) |
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Semplice
(semplice?) la risposta: la rincorsa a trovare una sede in altre
Regioni. Ma anche qui un problema: una volta trovata la sede in altra
regione ecco giungere il diniego del Ministero: sì proprio il diniego
(il perché lo vedremo tra poco e rinviamo altresì alla scheda
predisposta in questo numero); risultato? Un fiume di ricorsi al Giudice
del Lavoro. Ebbene, è cosa nota ormai che le ordinanze di assegnazione
sono state tutte accolte e condannato senza tema il Ministero. Un altro
dato non trascurabile: ancora esborso di denaro pubblico (Ministero
condannato a pagare, oltre che le proprie spese, anche quelle dei
neocolleghi vincitori. A questo punto non sarebbe meglio rivedere i criteri di assegnazione? Come vengono calcolati i contingenti che ogni Prefettura territoriale deve comunicare al Ministero al fine di definire le iscrizioni nei vari albi regionali? E’ ancora possibile sottacere la convenzioni, gli scavalchi, le reggenze a cinque, a sei, a sette, a dieci comuni?? Tutto
ciò per i COA 3. E
ritorniamo al punto di partenza: quale futuro per
i COA 4? Subito
la domanda che sorge spontanea: verranno assegnati con i criteri
precedenti o sarà cura del Ministero rivedere gli errori commessi sulla
base soprattutto dei numerosi ricorsi presentati? Alla
luce delle nuove disposizioni normative su anticorruzione e controlli
interni che vedono il segretario attore principale non sarebbe il caso
di garantire l’immissione in servizio dei colleghi nell’interesse
soprattutto del Comune affinché possa attuare con serietà e
trasparenza le nuove norme? La
domanda, ovviamente, è retorica.
A proposito di domande, ne abbiamo poste alcune proprio ai protagonisti di questo numero de l’Unionecomunica. Ecco quello che è venuto fuori.
Interviste ai COA a
cura di Antonella Criaco Cinque domande ai COA 3 1.
Come
mai hai fatto questa scelta lavorativa? 2.
dopo il
corso-concorso e lo stage, che percezione hai avuto del ruolo del
segretario? 3.
quali
problematiche hai riscontrato nella ricerca della sede? (Dopo quanto
tempo hai assunto servizio; sei stato assunto nella Regione di prima
assegnazione; come è stato il comportamento degli amministratori che
hai incontrato nella ricerca della sede) 4.
come
valuteresti le istituzioni e gli enti proposti a governare il tuo
inserimento lavorativo? 5.
(per
chi ha assunto servizio) quali sono state le tue prime esperienza e il
tuo impatto con il lavoro ed il comune? COA 3 (Calabria) 1)
Quando ho
inviato la domanda di partecipazione al corso- concorso (COA 3), in
realtà, non avevo piena contezza di quali fossero “gli oneri e gli
onori” connessi allo svolgimento di questa professione. Ho partecipato
a questo concorso come ho partecipato a tanti altri… ma questo l’ho
vinto e mi sono ritrovata ad essere un segretario comunale. 2)
Il corso è
stata una bellissima esperienza dal punto di vista umana ma un po’
deludente sotto il profilo della preparazione alla professione. Lo
stage, che ho atteso con tanta ansia per cercare di capire
effettivamente quale fosse il ruolo del segretario comunale
all’interno di un ente, è stato organizzato un periodo morto (quello
estivo) ed è stato troppo breve. Insomma…mi sono ritrovata iscritta
all’albo con ancora un gran punto interrogativo: cosa fa un segretario
comunale? Come accade per ogni
professione l’ho capito solo dopo la nomina, quando mi sono trovata in
prima linea! 3)
Rispetto a
molti miei colleghi che sono stati assegnati alle regioni del nord
Italia non ho avuto alcuna
difficoltà a trovare un Comune presso cui lavorare. Per questo, devo
anche ringraziare i colleghi calabresi, che già lavoravano in questa
regione , e che mi hanno saputo dare utili indicazioni ed ottimi
consigli. Siamo stati iscritti all’albo a luglio ed a settembre
lavoravo in Comune, sapendo già che sarebbe stata stipulata, in tempi
rapidissimi,una convenzione di segreteria con un altro Comune limitrofo.
I sindaci si sono dimostrati molto disponibili ed ho percepito subito il
bisogno che avevano di avere un segretario comunale che prestasse
regolarmente servizio presso i loro enti per l’ importanza che questa
figura riveste. 4)
Non posso
esprimere un giudizio in merito in quanto non mi sono rivolta all’ex
Ages, avendo preso contatti diretti con i Sindaci ed essendo stata
nominata quasi subito dopo l’iscrizione all’albo. 5)
Il lavoro
del segretario è impegnativo ma molto stimolante. Ovviamente la prima
sensazione è stata quella di inadeguatezza; le difficoltà maggiori le
ho incontrate nella gestione
del personale. Oggi, dopo un
anno posso dire di aver acquisito
maggiore sicurezza …… ma ancora ho tantissimo da imparare!
Coa 3 ( Lombardia) 1)
conoscevo
la figura del Segretario comunale e mi sembrava svolgesse un ruolo
interessante nell'ambito della PA, alla prima occasione ho partecipato
al concorso ed è andata bene, fortunatamente. 2)
Lavoro
impegnativo e di responsabilità, ma anche in linea con i miei studi per
gli aspetti che concernono la cosulenza guiridico-amministrativa,
maggiori difficoltà per quel che riguarda la direzione dell'Ente, tema
a me poco conosciuto ed al contempo poco approfondito al corso. 3)
Ho
preso servizio quasi subito, ho avuto la fortuna (a differenza della
maggior parte dei miei colleghi) di incontrare due sindaci pronti a
scommettere su un segretario giovane, anche nel tentativo di avere una
figura maggiormente presente presso il Comune (entrambi i miei comuni
venivano da 10 anni di segretario a scavalco) 4)
Potrebbero
fare di più e meglio, io sono stata fortunata, ma molti miei colleghi
aspettano ancora. Personalmente ho contatto i Sindaci direttamente senza
chiedere intermediazione di ex Ages o affini. 5)
Un
pò traumatica, il lavoro è molto impegnativo e mi ha da subito
assorbito al 100%. La difficoltà credo sia dovuta anche al tentativo di
apportare cambiamenti ed un nuovo modo di lavorare in Enti che non
vedevano la figura del Segretario (ed il suo contributo sia in termini
di direzione che giuridici) da tempi epici. Gli scavalchi selvaggi sono
un danno non solo per la categoria,ma anche e soprattutto per i
Comuni!!!! Coa 3 (Lombardia) 1)
Ho fatto questa scelta lavorativa perchè, oltre ad
aver partecipato e vinto il relativo concorso e non volendo dunque
sprecare questa opportunità, ritengo che fare il segretario comunale
sia molto interessante perchè ci si occupa di tantissimi aspetti
diversi nell'ambito del diritto mentre al contempo è un lavoro
prestigioso che ti permette di crescere professionalmente e di fare
carriera. 2)
Il ruolo del segretario da me percepito in quel
determinato momento è stato quello di un dirigente/consulente
giuridico che si occupa di tradurre in pratica gli indirizzi e le idee
degli amministratori, dando agli uffici le istruzioni necessarie ad
attuare gli obiettivi dell'amministrazione comunale ed aiutando i
funzionari a risolvere i problemi che insorgono quotidianamente
nell'ambito lavorativo. 3)
I sindaci erano spesso diffidenti e restii a
spendere le risorse disponibili per pagare il segretario soprattutto
perché di prima nomina; 4)
In Lombardia l'ex Ages si è data molto da fare per
superare le diffidenze dei sindaci e cercare di aiutarci
nell'inserimento lavorativo, anche se non sempre il risultato è stato
raggiunto. Occorrerebbero maggiori poteri da attribuire all'ex Ages per
l'inserimento dei nuovi segretari. 5)
Ottime impressioni ricavate dalle prime esperienze
in comune, anche se gli enti dove ho lavorato abbisognavano di una
forte spinta per adeguarsi alle nuove normative e procedure di legge,
che spesso erano state trascurate negli anni passati a causa
dell'assenza del segretario o della presenza solo marginale del
segretario comunale a scavalco. Tre domande ai Coa 4 1.
Come mai hai fatto questa scelta lavorativa? 2.
dopo il corso-concorso e lo stage, che percezione
hai avuto del ruolo del segretario? 3.
Cosa ti aspetti dalle
istituzioni e dagli enti proposti a governare il tuo inserimento
lavorativo? COA
4 1. Come mai hai fatto questa scelta lavorativa? Penso che il ruolo del segretario, se svolto con
serietà e se tutelato con le dovute garanzie di indipendenza dal potere
politico, sia un valore aggiunto per qualsiasi amministrazione comunale.
Ho scelto di intraprendere questa strada perchè penso che dia
l'occasione di avere notevoli soddisfazioni professionali e che consenta
di avere una buona retribuzione. Sicuramente nella mia scelta ha
influito aver fatto diretta esperienza del funzionamento di un comune,
dapprima come dipendente a tempo determinato (partecipando ad una
selezione quasi per caso), e in un secondo momento come dipendente di
ruolo. 2. Dopo il corso ed il tirocinio, che percezione hai avuto del ruolo del
segretario? Da ciò che ho osservato in generale,
il ruolo del segretario in un comune può essere interpretato in
molteplici modi, essendo molte le variabili, sia personali, che
ambientali, che influiscono sulla configurazione delle competenze di
ciascun segretario. Ritengo che un segretario comunale, per svolgere
seriamente il proprio lavoro, non possa gestire più di due, massimo
tre, enti: durante il tirocinio ho avuto modo di apprezzare la serietà
e la preparazione del mio "tutor", che interpreta in maniera
molto rigorosa il proprio ruolo, cercando di avere un controllo
effettivo di ciò che succede all'interno dell'ente. Mi è parso che
questo tipo di atteggiamento, unito alla necessaria umiltà, gli abbia
fatto guadagnare autorevolezza e rispetto presso gli amministratori e
presso gli altri dipendenti. 3. Cosa ti aspetti dalle istituzioni e dagli enti preposti a governare
il tuo inserimento lavorativo? Sperando di non sembrare disfattista,
non nutro grandi aspettative al riguardo. La SSPAL ha svolto un corso
ben organizzato e con una buona qualità di contenuti, ma riguardo alla
gestione della procedura di iscrizione e di inserimento lavorativo mi
sembra che non ci sia un interlocutore sicuro, vista la totale
schizofrenia dei governanti di turno. Mi sembra che a livello centrale
sia i soggetti politici, sia le strutture amministrative, fatichino a
comprendere le dinamiche e le esigenze - molto concrete, anche se
apparentemente talvolta "terra-terra" - delle amministrazioni
comunali. Per non parlare della diffusa ignoranza riguardo al ruolo del
segretario comunale, alimentata anche da una voluta ambiguità a livello
normativo. COA
4 1. Come mai hai fatto questa scelta lavorativa? E' un ruolo che conosco da sempre poiché mio padre
lavorava in un comune. Lo considero un concorso di livello elevato e
ritengo che rispetto ad altri ruoli "dirigenziali" della p.a.
abbia una maggiore capacità di incidere sui problemi della comunità. 2. Dopo il corso ed il tirocinio, che percezione hai avuto del ruolo del
segretario? Un mediatore tra uno stato centrale
impazzito che pretende salti mortali dai comuni e una burocrazia
comunale vecchia ed inadeguata rispetto ai compiti che si pretende che
svolga. 3. Cosa ti aspetti dalle istituzioni e dagli enti preposti a governare
il tuo inserimento lavorativo? Rispetto per dei giovani (e anche dei
meno giovani) che hanno studiato molto più di loro, che hanno faticato
molto più di loro, che hanno avuto molta meno fortuna di loro. Rispetto
che si traduca in provvedimenti di ammissione al lavoro pressoché
istantanei e nella coraggiosa lotta a
favoritismi e posizioni di privilegio, quali scavalchi dei segretari già
in servizio, limiti di popolazione per il primo incarico irragionevoli
in ragione degli obblighi associativi e delle condizioni finanziarie dei
comuni interessati, ecc. COA
4 1. Come mai hai fatto questa scelta lavorativa? La figura del segretario comunale sicuramente
costituisce uno dei ruoli più rilevanti e di prestigio in seno alla
Pubblica amministrazione, pertanto il concorso costituisce secondo me
uno degli sbocchi principali per chi possiede una laurea in
giurisprudenza, come il sottoscritto, ed ha l'ambizione di svolgere
un'importante carriera nella P.A. piuttosto che dedicarsi alla libera
professione. 2. Dopo il corso ed il tirocinio, che percezione hai avuto del ruolo del
segretario? Ho avuto la conferma che il ruolo del segretario è
molto dinamico, in quanto si affrontano frequentemente questioni molto
diverse fra loro, la cui risoluzione richiede una preparazione molto
ampia e variegata, come d'altronde ci era stato anticipato al corso di
preparazione. Ho inoltre potuto notare la necessità per il segretario
di un costante aggiornamento in merito alle novità normative,
soprattutto di settore, e la delicatezza del ruolo connessa alla
posizione verticistica del segretario, trait d'union tra l'appartato
burocratico e gli organi politici. 3. Cosa ti aspetti dalle istituzioni e dagli enti preposti a governare
il tuo inserimento lavorativo? Ritengo che il sistema della prima nomina debba
essere rivisto: al sindaco al quale chiedo il colloquio per il primo
incarico che curriculum presento? Indico il voto finale del corso?
Pertanto il sistema della nomina di carattere fiduciario rende
particolarmente importante la rete di conoscenze e di sponsorizzazioni
che un giovane segretario riesce a garantirsi. Sarebbe più equo che la
nomina presso il primo comune fosse agevolata dalle istituzioni dalle
quali oggi dipende la figura, ovvero dal Ministero dell'interno e dalle
prefetture; nel sistema attuale, le stesse istituzioni oggi potrebbero
intervenire per ridurre il numero degli scavalchi nelle sedi più
piccole e favorire la presa di servizio di ex giovani (perché a trenta
e passa anni non si è più giovani in ambito lavorativo: magari lo si
era nel marzo 2008 quando è stato
pubblicato il bando del COA4)
COA
4 1. Come mai hai fatto questa scelta lavorativa? La mia scelta è stata effettuata dopo aver visto
ed esaminato il bando di concorso sulla gazzetta Ufficiale, anche se
devo ammettere che all'inizio sapevo poco di questa figura
professionale! 2. Dopo il corso ed il tirocinio, che percezione hai avuto del ruolo del
segretario? Più che dopo il corso, dopo i tre mesi di stage ho
avuto la possibilità di toccare con mano ed apprezzare il ruolo e la
versatilità che questo tipo di lavoro richiede. 3. Cosa ti aspetti dalle istituzioni e dagli enti preposti a governare
il tuo inserimento lavorativo? Visto il calvario a cui hanno sottoposto prima i
COA III ed ora noi, la fiducia nelle "Istituzioni ed enti
preposti" è ai minimi storici, ma spero comunque che venga
sollecitata una nostra rapida iscrizione all'albo, magari spingendo al
contempo verso un razionale adeguamento della normativa, e se,
necessario, ci aiutino nello "sponsorizzarci" presso i comuni
che cercano un nuovo segretario. Il
commento di Antonella Criaco Ecco cosa dicono i nostri
nuovi colleghi. E noi che lavoriamo da anni cosa diciamo? E’ ora che
si dia ascolto a queste voci; è ora che giovani professionisti dopo un
lungo e impervio percorso tra concorso, corso, stage e esame finale
trovino la giusta collocazione. Questo diciamo. Ognuno di noi, spesso nel
Comune dove lavora si sente un po’ solo per tanti e mille motivi: ma
perché dobbiamo sentirci SOLI tra Segretari, tra coloro che hanno
condiviso gli stessi sacrifici, le stesse rinunce e lotte quotidiane? E’ venuto il tempo, forse
oggi ve ne sono le condizioni, per concertare con il Ministero criteri
certi e trasparenti sulla base, Regione per Regione, delle effettive
esigenze dei singoli comuni, non fermandosi solo sullo stato degli atti,
ma coinvolgendo le OO.SS. a livello regionale per conoscere
l’effettivo dato. E dobbiamo dire BASTA con gli
iscritti all’Albo nelle sue articolazioni regionali che non prendono
servizio da ventenni. La domanda è d’obbligo: qual è l’utilità
della loro permanenza nell’albo?? Ai nostri nuovi colleghi non mi resta che dire: AD MAIORA!
Alcuni punti fermi delle varie pronunce giurisprudenziali sui ricorsi contro il diniego opposto dl Ministero dell’Interno all’assunzione in servizio in regioni diverse da quelle di prima
assegnazione A
cura di Tomasina Manconi Premessa. L'art.
5, comma 6, del bando di concorso COA III, prevede "La permanenza nella Sezione regionale di prima assegnazione per un
biennio a decorrere dalla prima nomina quale titolare". La
disposizione contenuta in detto bando prevede che l'obbligo di
permanenza nella sezione regionale di prima applicazione decorra
"dalla prima nomina quale titolare". Il Ministero si è
opposto ma il Giudice ha sempre sostenuto che, fino a quando il COA non
viene nominato, tale impedimento non sussiste. Vediamo
i punti più interessanti delle pronunce. 1.
L'obbligo
di permanenza in ambito regionale non può che sussistere per il
segretario già in carica, avendo esso lo scopo di tutelare l'interesse
pubblico alla stabilità e continuità del servizio. Tale obbligo non
sussiste, invece, per i segretari in attesa di prima nomina. Si tenga
conto che l'art. 11, comma 1, del D.P.R. n. 465/97 prevede che il
segretario comunale che non presta servizio sia di regola iscritto alla
sezione di residenza; vi sono ovviamente esigenze di servizio, tant'è
che i commi 1 e 3 di tale disposizione prevedono che già prima della
prima assegnazione gli iscritti siano assegnati ad una sezione
regionale, della quale si determina il contingente in base alle necessità
delle amministrazioni interessate, effettuando una graduatoria nel caso
di eccedenze. Inoltre, lo stesso art. 11, comma 4, del D.P.R. n. 465/97
prevede che il Sindaco sia tenuto solo prioritariamente ad
attingere alla sezione regionale dell'Albo di propria afferenza e che
qualora non individui un segretario della predetta sezione regionale
possa nominare un segretario iscritto ad altra sezione. 2.
Non è
possibile interpretare detta disposizione (art. 11, comma 4, del DPR n.
465/97) come prevista per i soli segretari comunali già in
servizio e non anche per i nuovi iscritti in attesa di nomina Quelli che
l'Amministrazione chiama "meri iscritti" sono soggetti che
sono stati iscritti all'albo nazionale dei segretari comunali, e quindi
sono segretari comunali a tutti gli effetti, benché provvisoriamente
inattivi in quanto in attesa di nomina. 3.
La
pretesa dell'Amministrazione (del Ministero dell’Interno ndr) di rifiutare assegnazioni fuori regione a costo di impedire ai
sindaci che mostrano interesse di assolvere all'obbligo legale di
dotarsi di un segretario comunale appare illegittima (oltre che in
contrasto con il principio di buon andamento e di efficienza delle
amministrazioni interessate). 4.
Sussiste
infine anche il requisito del periculum,
poiché, a tacer d'altro, l'illegittimo rifiuto dell'incarico lavorativo
in favore del ricorrente priva quest'ultimo, non solo e non tanto, del
diritto alla retribuzione, ma soprattutto di quello ad un'esistenza
libera e dignitosa, bene quest'ultimo di rilievo costituzionale e non
risarcibile per equivalente. 5.
La
pretesa del Ministero ex Ages di rifiutare assegnazioni fuori regione a
costo di impedire ai sindaci che ne mostrano interesse di assolvere
all’obbligo legale di munirsi di un segretario comunale deve apparire,
oltre che illegittima, francamente assurda, siccome priva di ogni
plausibile ragionevolezza, prima che di coerenza con gli stessi
interessi ed il buon andamento e l’efficienza delle amministrazioni
interessate. 6.
La
normativa nazionale non contiene alcuna formalistica (e artificiosa)
distinzione tra “segretari comunali” e “iscritti all’Albo” 7.
Il
rifiuto opposto all’assegnazione del reclamato ad un comune fuori
dalla sezione regionale di appartenenza non trova alcuna giustificazione
normativa, apparendo, altresì in contrasto con i criteri di efficienza
e buona amministrazione, oltre che con il diritto al lavoro, qui
azionato. 8.
Condanna
del ministero dell’interno alla refusione delle spese di lite, che
oscillano tra i € 1.200,00 e 1.500,00. Particolarmente
importante un aspetto evidenziato dal Tribunale di Cagliari – Sezione
Lavoro con ordinanza del 14 Novembre 2012: “l'art. 5, comma 6,
del bando, è dettato a tutela dell’amministrazione, cioè impedisce
al segretario comunale in servizio presso un comune di iscriversi
all’albo di un’altra regione, trasferendosi così presso un altro
ente locale; in questo senso come dedotto dal ministero, la
disposizione in esame viene incontro al problema della carenza
cronica nell’Italia Settentrionale (ammesso che tale problema
sussista, del che è dato dubitare, considerando che la ricorrente, pur
iscritta alla sezione regionale del Piemonte fin dal 12/07/2011, a
distanza di oltre un anno non ha ricevuta alcuna proposta di nomina)”…OMISSIS….Sussiste
anche il pericolo nel
ritardo dal momento che nel tempo occorrente per la trattazione della
controversia con il rito ordinario, il Comune di XXXX potrebbe
risolversi a nominare un
altro segretario, com’è suo diritto-dovere, determinando così la
perdita definitiva di tale occasione lavorativa per la ricorrente,a
fronte dell’incertezza di una futura nomina da parte di un sindaco del
Piemonte”. (CFR: Tribunale di Roma, ordinanza collegiale del 4 aprile 2012; Tribunale di Ancona, ordinanza del 25 maggio 2012; Tribunale di Roma, ordinanza del 27 giugno 2012; Tribunale di Ancona, ordinanza collegiale del 25 luglio 2012; Tribunale di Roma, ordinanza del 21 agosto 2012; Tribunale di Roma, ordinanza del 9 agosto 2012; Tribunale di Catanzaro, ordinanza del 11 settembre 2012; Tribunale di Firenze, ordinanza del 12 ottobre 2012; Tribunale dell’Aquila , ordinanza del 7 ottobre 2012).
Estratto sul tema “COA” del comunicato ufficiale dell’Unione
nazionale Segretari (UNSCP) a seguito dell’incontro al Ministero
dell’Interno il 15 febbraio 2013 “Le
iniziative idonee a completare il processo di assorbimento e pieno
utilizzo dei Segretari vincitori del COA3 tuttora iscritti all’Albo ma
privi di sede di titolarità, e a garantire l’iscrizione all’Albo di
tutti i Segretari vincitori del COA4. Il Ministero ha fornito dati che quantificano in un numero
relativamente ridotto i COA3 non ancora titolari di sede, sul
presupposto che un certo numero degli iscritti abbiano manifestato
“esplicitamente” la volontà di non essere nominati titolari di
sede. L’Unione ha richiesto che questi dati vengano formalizzati.
Sulla cancellazione dall’Albo di coloro che non intendono essere
nominati il Ministero ha fatto presente che non vi è ad oggi una
disposizione di legge che sorregga tale provvedimento. In merito ai
COA4, L’Unione ha preso atto con estremo favore dell’intendimento
del Ministero, seppure espresso con riserva e in via non ancora
definitiva, di procedere all’iscrizione all’Albo di tutti i
vincitori. Appare quindi condivisa la valutazione espressa dall’Unione
con la nota citata che il limite dell’80% dei cessati non fosse
ostativo di tale decisione”. Il testo intero del comunicato è reperibile sul
sitoweb www.segretarientilocali.it
(clicca
qui)
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