Notiziario dell'Unione Nazionale Segretari Comunali e Provinciali - 8 marzo 2013 - numero 5

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COA e 8 marzo

di Antonio Le Donne

Questo numero de l’Unionecomunica si caratterizza per lo speciale sui COA, sui nostri nuovi colleghi. Ma soprattutto colleghe, dato che ormai le donne sono in maggioranza tra le vincitrici dei concorsi per segretario comunale. E questo dato antropologico, sociologico, culturale collega lo speciale alla ricorrenza dell’8 marzo.

Anche, ma non solo, per questo le protagoniste dello speciale sono due nostre colleghe, Antonella Criaco e Tomasina Manconi. Hanno fatto tutto loro, l’articolo, le interviste, i commenti, la scheda tecnica. Io ero ammesso a coordinare solo in virtù…. del mio cognome.

A parte le battute, il tema, i temi di questo numero, di questa storica data sono importantissimi. Toccano non solo e non tanto il futuro della categoria, ma la garanzia di diritti su questioni fondamentali:

·         quello del lavoro, oggi drammaticamente emergente come non mai, e dimostra quanto sia difficile per un giovane segretario prendere servizio in un Comune e forse ancor di più se si tratta di una giovane donna;

·         quello della corretta applicazione delle disposizioni (dunque quello della certezza del diritto?) affinché interpretazioni effettuate con scadente tecnica ermeneutica possano trarre norme sbagliate da disposizioni giuste (si veda la scheda sulla regola della biennalità di permanenza regionale inclusa nel bando di concorso dei COA3 e le interviste a proposito)

·         quello della funzionalità degli enti locali in questo difficile passaggio epocale richiedendo al sistema uno scatto di visione generale, di garanzia collettiva e dunque saper cogliere l’opportunità dell’esistenza di dirigenti pubblici di altissimo profilo professionale e percorso formativo peculiare e perciò fare di tutto per insediare in comuni e province (e nelle unioni e nelle città metropolitane) i Segretari (cioè quelli che oltre a tutto quello che facevano prima oggi fanno anche l’anticorruzione, i controlli interni, i poteri sostitutivi, e tra poco anche la trasparenza e cento, mille altre cose….).

Le istituzioni del nostro Paese, anche a livello locale, devono dare prova di potercela fare, soprattutto oggi, in un momento così complesso e di difficile decifrazione politica (e dunque anche sindacale: si pensi ai contratti e ai nuovi interlocutori).

E proprio a proposito dei rapporti istituzionali, in questo numero troviamo anche un estratto sul tema COA del più complesso comunicato che l’Unione ha diffuso sull’incontro tenutosi al Ministero dell’Interno il 15 febbraio scorso, dove proprio l’Unione ha fatto sentire tutto il peso della propria capacità di rappresentare gli interessi vitali della categoria.

L’Unione è l’erede di una tradizione professionale che valorizza il passato mentre guarda al futuro: ne sono prova i convegni che abbiamo realizzato in giro per l’Italia in questi mesi, ma anche le scelte interne che hanno saputo produrre le necessarie cesure. E dunque, anche per questo, l’’Unione è accanto ai COA. Lo è sempre stata da quando questa “formula” è nata.

Ma ci auguriamo con tutto il cuore che i nuovi nati non siano solo figli di questo tempo, ma sappiano essere anche genitori di un tempo migliore.


 

 

 

COA  - QUALE PASSATO? QUALE FUTURO?

di Antonella Criaco e Tomasina Manconi

 

A fine Gennaio si è concluso il Corso - Concorso “COA 4”,  la graduatoria definitiva è stata già approvata e ora si attende la successiva iscrizione negli albi regionali.

Per il principio dei corsi e ricorsi storici, la storia si ripete: ancora una volta le voci che circolano all’interno del gruppo dei vincitori sono le più disparate, ma tutte caratterizzate dalla viva preoccupazione “dopo tanti sacrifici, riusciremo a fare i Segretari Comunali e se sì, QUANDO???”

Allora il susseguirsi delle risposte carpite tra le varie sedi più o meno istituzionali diventa frenetico!!! Sino a quando arriva la risposta “giusta”, quella degli ultimi giorni, ancora una volta in via informale (ma ora ufficializzata) dell’intendimento del Ministero di procedere all’iscrizione all’albo di tutti i vincitori, superando di fatto la riserva dell’80% dei cessati che tanto preoccupa la categoria. La notizia sarebbe di per sé una vittoria, ma…Pare (perché si ragiona sul “si dice”, “mi è stato riferito che”, etc.) che i nuovi COA4 prenderanno servizio solo quando avranno preso servizio i COA3….E allora: nuovamente il panico!

Necessario, quindi, un passo indietro… I COA 3? A che punto siamo arrivati?

Bene, a luglio del 2011 vengono iscritti nei vari albi regionali tutti i corsisti COA 3 (esattamente 365 ) in base all’ordine della graduatoria ed alle preferenze espresse.

La maggior parte dei colleghi, utilizzando un minimo di ragionamento logico, chiede ed ottiene l’iscrizione in Piemonte, regione “maggiormente appetibile” per la presenza massiccia di sedi vacanti di classe IV , con l’ovvio convincimento di poter prendere servizio in tempi brevi e iniziare così la carriera del Segretario Comunale, che li ha visti impegnati in un duro percorso di studio, di rinunce e di sacrifici.  

La speranza si rivela subito vana.

Una serie di criticità (?) hanno di fatto impedito a molti di prendere servizio.

Qualche numero può essere utile; facciamo riferimento proprio alla Regione Piemonte: a Luglio 2011 gli iscritti alla sezione regionale risultavano 86; a Maggio 2012 30 Segretari COA 3 sono certamente assunti in servizio.

In prima battuta il numero di 30 segretari appare ragionevole e comunque non necessariamente negativo. Peccato però che manchi un dettaglio di non poco conto: dei trenta giovani colleghi, alcuni, dopo poche settimane, ed altri, solo dopo pochi giorni, dopo aver constatato la crescente difficoltà di assumere servizio, vengono assegnati ad altri albi regionali sulla base di titoli preferenziali previsti dalla legge. Gli altri, invece, rimangono in buona parte in attesa o meglio, si danno da fare, girano per i tanti piccoli Comuni, ma trovano molte, troppe porte chiuse.

Ad oggi sulla base di verifiche “sul campo” la situazione rimane critica sia in Piemonte che in Lombardia, dove si registrano numerosi sedi vacanti di classe IV non coperte; e dove, il dato allarmante è proprio questo, le reggenze e/o scavalchi sono ormai cristallizzati da lungo periodo ed ben oltre i canonici 120 giorni. Questo fa riflettere!

A fronte di ciò si registrano Regioni, come ad es. la Calabria, nelle quali i colleghi COA 3 hanno  tutti assunto servizio e nelle quali si registra una richiesta massiccia di segretari per ricoprire le numerosi sedi vacanti. E’ degli ultimi giorni un protocollo di intesa tra Prefettura di Catanzaro ed U.N.S.C.P. Regionale per regolamentare l’assegnazione degli scavalchi e sensibilizzare i sindaci a nominare i giovani colleghi Coa. Nella Regione Sardegna, a fronte di una sinergia encomiabile tra Anci regionale, Ex Ages e segretari di vecchio corso, quattordici dei diciannove   colleghi, assegnati all’albo regionale, hanno preso subito servizio  (cinque non lo hanno fatto per ragioni personali) e la necessità di avere un nuovo contingente diventa sempre più impellente (54 sedi vacanti). Anche in Toscana coloro tra i COA III che hanno voluto prendere servizio hanno trovato la sede. Rimangono comunque molte, troppe criticità. Quali?

Innanzitutto un evidente errore di calcolo del contingente da parte dell’ex Agenzia sulla base di situazioni non assolutamente corrispondenti al vero.

Un’inerzia delle Istituzioni preposte al controllo (Prefetture, Ministero, Unità di missione) a proposito di certi fenomeni molto discutibili:

sulla continua autorizzazione di scavalchi che in alcuni casi e per alcuni colleghi sono arrivati fino a 10;

sulla continua autorizzazione di convenzioni che vedono segretari impegnati nei Comuni convenzionati per il 5%, 10% dell’orario di servizio (facile, ma triste, sapere l’ammontare delle ore trascorse in un Comune se l’orario settimanale, per contratto, è di trentasei ore. Ma anche a farne quaranta e più di ore, come è usuale per i segretari, tuttavia ognuno tragga le debite conclusioni da certe percentuali!)

sulla continua autorizzazione di convenzioni, scavalchi, reggenze tra Comuni che distano l’un altro 120 Km, 155 Km e 297 Km.!!!

Ci poniamo, deontologicamente, la domanda: siamo sicuri che questi colleghi fanno i segretari comunali? Fanno l’interesse del Comune oppure solo i loro interessi? Il Comune può acconsentire a tutto ciò difendendosi dietro la scure del limite della spesa del personale, ma, viste le distanze citate, i risparmi sulla retribuzione del Segretario sono effettivi? A quanto ammontano i rimborsi delle spese di viaggio? E poi si dice che occorre amministrare con scienza e coscienza…

A fronte delle suddette “vicende”, quali conseguenze, quali alternative per i COA 3?


Semplice (semplice?) la risposta: la rincorsa a trovare una sede in altre Regioni. Ma anche qui un problema: una volta trovata la sede in altra regione ecco giungere il diniego del Ministero: sì proprio il diniego (il perché lo vedremo tra poco e rinviamo altresì alla scheda predisposta in questo numero); risultato? Un fiume di ricorsi al Giudice del Lavoro. Ebbene, è cosa nota ormai che le ordinanze di assegnazione sono state tutte accolte e condannato senza tema il Ministero. Un altro dato non trascurabile: ancora esborso di denaro pubblico (Ministero condannato a pagare, oltre che le proprie spese, anche quelle dei neocolleghi vincitori.

A questo punto non sarebbe meglio rivedere i criteri di assegnazione? Come vengono calcolati i contingenti che ogni Prefettura territoriale deve comunicare al Ministero al fine di definire le iscrizioni nei vari albi regionali? E’ ancora possibile sottacere la convenzioni, gli scavalchi, le reggenze a cinque, a sei, a sette, a dieci comuni??   

Tutto ciò per i COA 3.

E ritorniamo al punto di partenza: quale futuro  per i COA 4?

Subito la domanda che sorge spontanea: verranno assegnati con i criteri precedenti o sarà cura del Ministero rivedere gli errori commessi sulla base soprattutto dei numerosi ricorsi presentati?

Alla luce delle nuove disposizioni normative su anticorruzione e controlli interni che vedono il segretario attore principale non sarebbe il caso di garantire l’immissione in servizio dei colleghi nell’interesse soprattutto del Comune affinché possa attuare con serietà e trasparenza le nuove norme?

La domanda, ovviamente, è retorica.  

A proposito di domande, ne abbiamo poste alcune proprio ai protagonisti di questo numero de l’Unionecomunica. Ecco quello che è venuto fuori.

 


 

  Interviste ai COA

a cura di Antonella Criaco

 

Cinque domande ai COA 3

 

1.       Come mai hai fatto questa scelta lavorativa?

2.       dopo il corso-concorso e lo stage, che percezione hai avuto del ruolo del segretario?

3.       quali problematiche hai riscontrato nella ricerca della sede? (Dopo quanto tempo hai assunto servizio; sei stato assunto nella Regione di prima assegnazione; come è stato il comportamento degli amministratori che hai incontrato nella ricerca della sede)

4.       come valuteresti le istituzioni e gli enti proposti a governare il tuo inserimento lavorativo?

5.        (per chi ha assunto servizio) quali sono state le tue prime esperienza e il tuo impatto con il lavoro ed il comune?

 

COA 3 (Calabria)

1)      Quando ho inviato la domanda di partecipazione al corso- concorso (COA 3), in realtà, non avevo piena contezza di quali fossero “gli oneri e gli onori” connessi allo svolgimento di questa professione. Ho partecipato a questo concorso come ho partecipato a tanti altri… ma questo l’ho vinto e mi sono ritrovata ad essere un segretario comunale.

2)      Il corso è stata una bellissima esperienza dal punto di vista umana ma un po’ deludente sotto il profilo della preparazione alla professione. Lo stage, che ho atteso con tanta ansia per cercare di capire effettivamente quale fosse il ruolo del segretario comunale all’interno di un ente, è stato organizzato un periodo morto (quello estivo) ed è stato troppo breve. Insomma…mi sono ritrovata iscritta all’albo con ancora un gran punto interrogativo: cosa fa un segretario comunale? Come accade per  ogni professione l’ho capito solo dopo la nomina, quando mi sono trovata in prima linea!

3)      Rispetto a molti miei colleghi che sono stati assegnati alle regioni del nord Italia  non ho avuto alcuna difficoltà a trovare un Comune presso cui lavorare. Per questo, devo anche ringraziare i colleghi calabresi, che già lavoravano in questa regione , e che mi hanno saputo dare utili indicazioni ed ottimi consigli. Siamo stati iscritti all’albo a luglio ed a settembre lavoravo in Comune, sapendo già che sarebbe stata stipulata, in tempi rapidissimi,una convenzione di segreteria con un altro Comune limitrofo. I sindaci si sono dimostrati molto disponibili ed ho percepito subito il bisogno che avevano di avere un segretario comunale che prestasse regolarmente servizio presso i loro enti per l’ importanza che questa figura riveste.

4)      Non posso esprimere un giudizio in merito in quanto non mi sono rivolta all’ex Ages, avendo preso contatti diretti con i Sindaci ed essendo stata nominata quasi subito dopo l’iscrizione all’albo.

5)      Il lavoro del segretario è impegnativo ma molto stimolante. Ovviamente la prima sensazione è stata quella di inadeguatezza; le difficoltà maggiori le ho incontrate nella  gestione del personale.  Oggi, dopo un anno posso dire di aver  acquisito maggiore sicurezza …… ma ancora ho tantissimo da imparare!

 

Coa 3 ( Lombardia)

1)                   conoscevo la figura del Segretario comunale e mi sembrava svolgesse un ruolo interessante nell'ambito della PA, alla prima occasione ho partecipato al concorso ed è andata bene, fortunatamente.

 

2)                   Lavoro impegnativo e di responsabilità, ma anche in linea con i miei studi per gli aspetti che concernono la cosulenza guiridico-amministrativa, maggiori difficoltà per quel che riguarda la direzione dell'Ente, tema a me poco conosciuto ed al contempo poco approfondito al corso.

 

3)                   Ho preso servizio quasi subito, ho avuto la fortuna (a differenza della maggior parte dei miei colleghi) di incontrare due sindaci pronti a scommettere su un segretario giovane, anche nel tentativo di avere una figura maggiormente presente presso il Comune (entrambi i miei comuni venivano da 10 anni di segretario a scavalco)

 

4)                   Potrebbero fare di più e meglio, io sono stata fortunata, ma molti miei colleghi aspettano ancora. Personalmente ho contatto i Sindaci direttamente senza chiedere intermediazione di ex Ages o affini.

 

5)                   Un pò traumatica, il lavoro è molto impegnativo e mi ha da subito assorbito al 100%. La difficoltà credo sia dovuta anche al tentativo di apportare cambiamenti ed un nuovo modo di lavorare in Enti che non vedevano la figura del Segretario (ed il suo contributo sia in termini di direzione che giuridici) da tempi epici. Gli scavalchi selvaggi sono un danno non solo per la categoria,ma anche e soprattutto per i Comuni!!!!

 

Coa 3 (Lombardia)

 

1)    Ho fatto questa scelta lavorativa perchè, oltre ad aver partecipato e vinto il relativo concorso e non volendo dunque sprecare questa opportunità, ritengo che fare il segretario comunale sia molto interessante perchè ci si occupa di tantissimi aspetti diversi nell'ambito del diritto mentre al contempo è un lavoro prestigioso che ti permette di crescere professionalmente e di fare carriera.

 

2)    Il ruolo del segretario da me percepito in quel determinato momento è stato  quello di un dirigente/consulente giuridico che si occupa di tradurre in pratica gli indirizzi e le idee degli amministratori, dando agli uffici le istruzioni necessarie ad attuare gli obiettivi dell'amministrazione comunale ed aiutando i funzionari a risolvere i problemi che insorgono quotidianamente nell'ambito lavorativo.

 

3)    I sindaci erano spesso diffidenti e restii a spendere le risorse disponibili per pagare il segretario soprattutto perché di prima nomina;

 

4)    In Lombardia l'ex Ages si è data molto da fare per superare le diffidenze dei sindaci e cercare di aiutarci nell'inserimento lavorativo, anche se non sempre il risultato è stato raggiunto. Occorrerebbero maggiori poteri da attribuire all'ex Ages per l'inserimento dei nuovi segretari.

 

5)    Ottime impressioni ricavate dalle prime esperienze in comune, anche se gli enti dove ho lavorato abbisognavano di una forte spinta per adeguarsi alle nuove normative e procedure di legge, che spesso erano state trascurate negli anni passati a causa dell'assenza del segretario o della presenza solo marginale del segretario comunale a scavalco.

 

 

Tre domande ai Coa 4

 

 

1.    Come mai hai fatto questa scelta lavorativa?

2.    dopo il corso-concorso e lo stage, che percezione hai avuto del ruolo del segretario?

3.    Cosa ti aspetti dalle  istituzioni e dagli enti proposti a governare il tuo inserimento lavorativo?

 

COA 4

 

1. Come mai hai fatto questa scelta lavorativa?

Penso che il ruolo del segretario, se svolto con serietà e se tutelato con le dovute garanzie di indipendenza dal potere politico, sia un valore aggiunto per qualsiasi amministrazione comunale. Ho scelto di intraprendere questa strada perchè penso che dia l'occasione di avere notevoli soddisfazioni professionali e che consenta di avere una buona retribuzione. Sicuramente nella mia scelta ha influito aver fatto diretta esperienza del funzionamento di un comune, dapprima come dipendente a tempo determinato (partecipando ad una selezione quasi per caso), e in un secondo momento come dipendente di ruolo.

2. Dopo il corso ed il tirocinio, che percezione hai avuto del ruolo del segretario?

Da ciò che ho osservato in generale, il ruolo del segretario in un comune può essere interpretato in molteplici modi, essendo molte le variabili, sia personali, che ambientali, che influiscono sulla configurazione delle competenze di ciascun segretario. Ritengo che un segretario comunale, per svolgere seriamente il proprio lavoro, non possa gestire più di due, massimo tre, enti: durante il tirocinio ho avuto modo di apprezzare la serietà e la preparazione del mio "tutor", che interpreta in maniera molto rigorosa il proprio ruolo, cercando di avere un controllo effettivo di ciò che succede all'interno dell'ente. Mi è parso che questo tipo di atteggiamento, unito alla necessaria umiltà, gli abbia fatto guadagnare autorevolezza e rispetto presso gli amministratori e presso gli altri dipendenti.

3. Cosa ti aspetti dalle istituzioni e dagli enti preposti a governare il tuo inserimento lavorativo?

Sperando di non sembrare disfattista, non nutro grandi aspettative al riguardo. La SSPAL ha svolto un corso ben organizzato e con una buona qualità di contenuti, ma riguardo alla gestione della procedura di iscrizione e di inserimento lavorativo mi sembra che non ci sia un interlocutore sicuro, vista la totale schizofrenia dei governanti di turno. Mi sembra che a livello centrale sia i soggetti politici, sia le strutture amministrative, fatichino a comprendere le dinamiche e le esigenze - molto concrete, anche se apparentemente talvolta "terra-terra" - delle amministrazioni comunali. Per non parlare della diffusa ignoranza riguardo al ruolo del segretario comunale, alimentata anche da una voluta ambiguità a livello normativo.

 

COA 4

 

1. Come mai hai fatto questa scelta lavorativa?

E' un ruolo che conosco da sempre poiché mio padre lavorava in un comune. Lo considero un concorso di livello elevato e ritengo che rispetto ad altri ruoli "dirigenziali" della p.a. abbia una maggiore capacità di incidere sui problemi della comunità.

2. Dopo il corso ed il tirocinio, che percezione hai avuto del ruolo del segretario?

Un mediatore tra uno stato centrale impazzito che pretende salti mortali dai comuni e una burocrazia comunale vecchia ed inadeguata rispetto ai compiti che si pretende che svolga.

3. Cosa ti aspetti dalle istituzioni e dagli enti preposti a governare il tuo inserimento lavorativo?

Rispetto per dei giovani (e anche dei meno giovani) che hanno studiato molto più di loro, che hanno faticato molto più di loro, che hanno avuto molta meno fortuna di loro. Rispetto che si traduca in provvedimenti di ammissione al lavoro pressoché istantanei e nella coraggiosa lotta a favoritismi e posizioni di privilegio, quali scavalchi dei segretari già in servizio, limiti di popolazione per il primo incarico irragionevoli in ragione degli obblighi associativi e delle condizioni finanziarie dei comuni interessati, ecc.

 

COA 4

 

1. Come mai hai fatto questa scelta lavorativa?

La figura del segretario comunale sicuramente costituisce uno dei ruoli più rilevanti e di prestigio in seno alla Pubblica amministrazione, pertanto il concorso costituisce secondo me uno degli sbocchi principali per chi possiede una laurea in giurisprudenza, come il sottoscritto, ed ha l'ambizione di svolgere un'importante carriera nella P.A. piuttosto che dedicarsi alla libera professione.

2. Dopo il corso ed il tirocinio, che percezione hai avuto del ruolo del segretario?

Ho avuto la conferma che il ruolo del segretario è molto dinamico, in quanto si affrontano frequentemente questioni molto diverse fra loro, la cui risoluzione richiede una preparazione molto ampia e variegata, come d'altronde ci era stato anticipato al corso di preparazione. Ho inoltre potuto notare la necessità per il segretario di un costante aggiornamento in merito alle novità normative, soprattutto di settore, e la delicatezza del ruolo connessa alla posizione verticistica del segretario, trait d'union tra l'appartato burocratico e gli organi politici. 

3. Cosa ti aspetti dalle istituzioni e dagli enti preposti a governare il tuo inserimento lavorativo?

Ritengo che il sistema della prima nomina debba essere rivisto: al sindaco al quale chiedo il colloquio per il primo incarico che curriculum presento? Indico il voto finale del corso? Pertanto il sistema della nomina di carattere fiduciario rende particolarmente importante la rete di conoscenze e di sponsorizzazioni che un giovane segretario riesce a garantirsi. Sarebbe più equo che la nomina presso il primo comune fosse agevolata dalle istituzioni dalle quali oggi dipende la figura, ovvero dal Ministero dell'interno e dalle prefetture; nel sistema attuale, le stesse istituzioni oggi potrebbero intervenire per ridurre il numero degli scavalchi nelle sedi più piccole e favorire la presa di servizio di ex giovani (perché a trenta e passa anni non si è più giovani in ambito lavorativo: magari lo si era nel marzo 2008 quando è  stato pubblicato il bando del COA4)

 

COA 4

 

1. Come mai hai fatto questa scelta lavorativa?

La mia scelta è stata effettuata dopo aver visto ed esaminato il bando di concorso sulla gazzetta Ufficiale, anche se devo ammettere che all'inizio sapevo poco di questa figura professionale!

2. Dopo il corso ed il tirocinio, che percezione hai avuto del ruolo del segretario?

Più che dopo il corso, dopo i tre mesi di stage ho avuto la possibilità di toccare con mano ed apprezzare il ruolo e la versatilità che questo tipo di lavoro richiede.

3. Cosa ti aspetti dalle istituzioni e dagli enti preposti a governare il tuo inserimento lavorativo?

Visto il calvario a cui hanno sottoposto prima i COA III ed ora noi, la fiducia nelle "Istituzioni ed enti preposti" è ai minimi storici, ma spero comunque che venga sollecitata una nostra rapida iscrizione all'albo, magari spingendo al contempo verso un razionale adeguamento della normativa, e se, necessario, ci aiutino nello "sponsorizzarci" presso i comuni che cercano un nuovo segretario.

 

Il commento di Antonella Criaco

Ecco cosa dicono i nostri nuovi colleghi. E noi che lavoriamo da anni cosa diciamo? E’ ora che si dia ascolto a queste voci; è ora che giovani professionisti dopo un lungo e impervio percorso tra concorso, corso, stage e esame finale trovino la giusta collocazione.

Questo diciamo.

Ognuno di noi, spesso nel Comune dove lavora si sente un po’ solo per tanti e mille motivi: ma perché dobbiamo sentirci SOLI tra Segretari, tra coloro che hanno condiviso gli stessi sacrifici, le stesse rinunce e lotte quotidiane?

E’ venuto il tempo, forse oggi ve ne sono le condizioni, per concertare con il Ministero criteri certi e trasparenti sulla base, Regione per Regione, delle effettive esigenze dei singoli comuni, non fermandosi solo sullo stato degli atti, ma coinvolgendo le OO.SS. a livello regionale per conoscere l’effettivo dato.

E dobbiamo dire BASTA con gli iscritti all’Albo nelle sue articolazioni regionali che non prendono servizio da ventenni. La domanda è d’obbligo: qual è l’utilità della loro permanenza nell’albo??

Ai nostri nuovi colleghi non mi resta che dire: AD MAIORA!


 

Alcuni punti fermi delle varie pronunce giurisprudenziali

sui ricorsi contro il diniego opposto dl Ministero dell’Interno

all’assunzione in servizio in regioni diverse da quelle di prima assegnazione

A cura di Tomasina Manconi

Premessa.

L'art. 5, comma 6, del bando di concorso COA III, prevede "La permanenza nella Sezione regionale di prima assegnazione per un biennio a decorrere dalla prima nomina quale titolare". La disposizione contenuta in detto bando prevede che l'obbligo di permanenza nella sezione regionale di prima applicazione decorra "dalla prima nomina quale titolare". Il Ministero si è opposto ma il Giudice ha sempre sostenuto che, fino a quando il COA non viene nominato, tale impedimento non sussiste.

Vediamo i punti più interessanti delle pronunce.

 

1.      L'obbligo di permanenza in ambito regionale non può che sussistere per il segretario già in carica, avendo esso lo scopo di tutelare l'interesse pubblico alla stabilità e continuità del servizio. Tale obbligo non sussiste, invece, per i segretari in attesa di prima nomina. Si tenga conto che l'art. 11, comma 1, del D.P.R. n. 465/97 prevede che il segretario comunale che non presta servizio sia di regola iscritto alla sezione di residenza; vi sono ovviamente esigenze di servizio, tant'è che i commi 1 e 3 di tale disposizione prevedono che già prima della prima assegnazione gli iscritti siano assegnati ad una sezione regionale, della quale si determina il contingente in base alle necessità delle amministrazioni interessate, effettuando una graduatoria nel caso di eccedenze. Inoltre, lo stesso art. 11, comma 4, del D.P.R. n. 465/97  prevede che il Sindaco sia tenuto solo prioritariamente ad attingere alla sezione regionale dell'Albo di propria afferenza e che qualora non individui un segretario della predetta sezione regionale possa nominare un segretario iscritto ad altra sezione.

2.      Non è possibile interpretare detta disposizione (art. 11, comma 4, del DPR n.   465/97) come prevista per i soli segretari comunali già in servizio e non anche per i nuovi iscritti in attesa di nomina Quelli che l'Amministrazione chiama "meri iscritti" sono soggetti che sono stati iscritti all'albo nazionale dei segretari comunali, e quindi sono segretari comunali a tutti gli effetti, benché provvisoriamente inattivi in quanto in attesa di nomina.

3.      La pretesa dell'Amministrazione (del Ministero dell’Interno ndr) di rifiutare assegnazioni fuori regione a costo di impedire ai sindaci che mostrano interesse di assolvere all'obbligo legale di dotarsi di un segretario comunale appare illegittima (oltre che in contrasto con il principio di buon andamento e di efficienza delle amministrazioni interessate).

4.      Sussiste infine anche il requisito del periculum, poiché, a tacer d'altro, l'illegittimo rifiuto dell'incarico lavorativo in favore del ricorrente priva quest'ultimo, non solo e non tanto, del diritto alla retribuzione, ma soprattutto di quello ad un'esistenza libera e dignitosa, bene quest'ultimo di rilievo costituzionale e non risarcibile per equivalente.

5.      La pretesa del Ministero ex Ages di rifiutare assegnazioni fuori regione a costo di impedire ai sindaci che ne mostrano interesse di assolvere all’obbligo legale di munirsi di un segretario comunale deve apparire, oltre che illegittima, francamente assurda, siccome priva di ogni plausibile ragionevolezza, prima che di coerenza con gli stessi interessi ed il buon andamento e l’efficienza delle amministrazioni interessate.

6.      La normativa nazionale non contiene alcuna formalistica (e artificiosa) distinzione tra “segretari comunali” e “iscritti all’Albo”

7.      Il rifiuto opposto all’assegnazione del reclamato ad un comune fuori dalla sezione regionale di appartenenza non trova alcuna giustificazione normativa, apparendo, altresì in contrasto con i criteri di efficienza e buona amministrazione, oltre che con il diritto al lavoro, qui azionato.

8.      Condanna del ministero dell’interno alla refusione delle spese di lite, che oscillano tra i € 1.200,00 e 1.500,00.

 

Particolarmente importante un aspetto evidenziato dal Tribunale di Cagliari – Sezione Lavoro con ordinanza del 14 Novembre 2012:

“l'art. 5, comma 6, del bando, è dettato a tutela dell’amministrazione, cioè impedisce al segretario comunale in servizio presso un comune di iscriversi all’albo di un’altra regione, trasferendosi così presso un altro ente locale; in questo senso come dedotto dal ministero, la disposizione in esame viene incontro al problema della carenza cronica nell’Italia Settentrionale (ammesso che tale problema sussista, del che è dato dubitare, considerando che la ricorrente, pur iscritta alla sezione regionale del Piemonte fin dal 12/07/2011, a distanza di oltre un anno non ha ricevuta alcuna proposta di nomina)”…OMISSIS….Sussiste anche il  pericolo nel ritardo dal momento che nel tempo occorrente per la trattazione della controversia con il rito ordinario, il Comune di XXXX potrebbe risolversi  a nominare un altro segretario, com’è suo diritto-dovere, determinando così la perdita definitiva di tale occasione lavorativa per la ricorrente,a fronte dell’incertezza di una futura nomina da parte di un sindaco del Piemonte”. 

 

 (CFR: Tribunale di Roma, ordinanza collegiale del 4 aprile 2012; Tribunale di Ancona, ordinanza del 25 maggio 2012; Tribunale di Roma, ordinanza del 27 giugno 2012; Tribunale di Ancona, ordinanza collegiale del 25 luglio 2012; Tribunale di Roma, ordinanza del 21 agosto 2012; Tribunale di Roma, ordinanza del 9 agosto 2012; Tribunale di Catanzaro, ordinanza del 11 settembre 2012; Tribunale di Firenze, ordinanza del 12 ottobre 2012; Tribunale dell’Aquila , ordinanza del 7 ottobre 2012).

 


Estratto sul tema “COA” del comunicato ufficiale dell’Unione nazionale Segretari (UNSCP) a seguito dell’incontro al Ministero dell’Interno il 15 febbraio 2013

“Le iniziative idonee a completare il processo di assorbimento e pieno utilizzo dei Segretari vincitori del COA3 tuttora iscritti all’Albo ma privi di sede di titolarità, e a garantire l’iscrizione all’Albo di tutti i Segretari vincitori del COA4. Il Ministero ha fornito dati che quantificano in un numero relativamente ridotto i COA3 non ancora titolari di sede, sul presupposto che un certo numero degli iscritti abbiano manifestato “esplicitamente” la volontà di non essere nominati titolari di sede. L’Unione ha richiesto che questi dati vengano formalizzati. Sulla cancellazione dall’Albo di coloro che non intendono essere nominati il Ministero ha fatto presente che non vi è ad oggi una disposizione di legge che sorregga tale provvedimento. In merito ai COA4, L’Unione ha preso atto con estremo favore dell’intendimento del Ministero, seppure espresso con riserva e in via non ancora definitiva, di procedere all’iscrizione all’Albo di tutti i vincitori. Appare quindi condivisa la valutazione espressa dall’Unione con la nota citata che il limite dell’80% dei cessati non fosse ostativo di tale decisione”.

Il testo intero del comunicato è reperibile sul sitoweb www.segretarientilocali.it (clicca qui)


 

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