Notiziario dell'Unione Nazionale Segretari Comunali e Provinciali - 17 maggio 2013 - numero 8

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SPES…. ULTIMA DEA (NO, NON SE…FA PIU')

di Antonio Le Donne

No, proprio non ci siamo.

Il comportamento del Ministero dell’Interno sulla questione importantissima della formazione e della progressione in carriera per SPES e SEFA (da qui il piccolo gioco di parole del titolo) non è accettabile.

All’incontro del 15 maggio erano presenti, per l’Unione, il segretario nazionale Alfredo Ricciardi, il vice segretario nazionale Maurizio Moscara e il componente dell’esecutivo nazionale Andrea Ciccone.

L’esito dell’incontro è ben precisato nel comunicato dell’Unione, pubblicato qui accanto, dal quale,  in sintonia con gli altri Sindacati, emerge l’inaccettabilità del fatto che la nuova governance della categoria (Ministero Interno, Consiglio direttivo) possa essere così irridente dei livelli minimi di buone relazioni sindacali e di appropriata valutazione delle condizioni di ammissibilità ai corsi.

Centinaia di colleghi attendono di poter affrontare i corsi: si veda la circostanziata lettera pubblicata su questo numero inviata al Ministero da 125 colleghi COA3 per lo SPES (una analoga inviata ai Sindacati di categoria compresa l’Unione di contenuto sostanzialmente identico con la quale si chiede di intervenire presso il Ministero medesimo) a cui si aggiungono le forti e giuste sollecitazioni dei circa cinquecento colleghi aventi diritto al SEFA anch’essi già sollecitatori in vario modo l’Interno.

 Perché il Ministero, nonostante la cospicua quantità di denaro disponibile nell’occasione, limita al minimo la effettuazione dei corsi?

Certo, oggi l’attenzione al rapporto tra quantità delle risorse e qualità dei percorsi formativi e di carriera è giustamente elevata. Ma a tal proposito è inevitabile impostare la risposta al tema con la logica della qualità, purché nella fase giusta: sì dunque al rigore nella selezione finale del corso, ma guai a impedire l’ammissione a chi ormai ha acquisito il diritto!

Su questo tema lascio alle chiarissime prese di posizione sindacali il compito di entrare nel merito della questione.

Qui mi limito a sollecitare l’attenzione di tutti noi su una questione cruciale.

Oggi il tema della qualità professionale è più che mai essenziale, dirimente tra un’epoca e l’altra.

L’epoca nostra è caratterizzata da peculiari rivolgimenti nelle politiche pubbliche di fronte al rivoluzionamento della collocazione dei paesi nella scala gerarchica della economia mondiale dopo la più grande crisi successiva al 1929 quale è quella in cui stiamo vivendo. La crisi è strutturale, non congiunturale. Inoltre è sistemica, non regionale. L’Italia è stata, forse, fino a qualche anno fa, tra i primi otto paesi del mondo. Oggi non lo è più e alla “fine” della crisi sarà un miracolo se potrà ancora annoverarsi tra i primi venti.  Dunque, nulla più come prima.

Ebbene, alla luce di tali possibili esiti, quali risorse si pensa di poter allocare nelle politiche pubbliche? E tra queste risorse allocate, quante si pensa di poter destinare al mantenimento degli apparati?

Insomma, i rivolgimenti delle politiche pubbliche portano con sé inevitabilmente il ripensamento del ruolo della burocrazia pubblica che viene ristrutturata a seconda dell’apporto che essa può dare per garantire la nuova allocazione dei servizi in adesione al modello di welfare e di dislocazione dei processi decisionali istituzionali su cui si troverà condivisione. Infine, l’apporto della burocrazia sarà proporzionale al grado di abilità che essa potrà acquisire a lungo termine nella gestione dei nuovi equilibri.

Dunque, fuori dal presidio della professionalità non abbiamo futuro di valore; men che meno a livello retributivo, giacché sempre più soltanto l’elevato valore aggiunto che potremo garantire alle politiche pubbliche ci consentirà di mantenere livelli adeguati di riconoscimento economico.

Pertanto, ne conseguono continui scatti di qualità per ancorare permanentemente la categoria a livelli davvero apicali in tutti i sensi (qualitativi, funzionali e remunerativi) pena il rischio di uno scarto strutturale tra standard operativo oggettivo richiesto dal sistema e adeguatezza soggettiva della categoria (e conseguenze remunerative collettive).

Ebbene, in questa logica, i corsi SPES e SEFA, oltre che come strumento di progressione in carriera devono essere visti come occasione strategica per una essenziale implementazione professionale dopo la stagione 2012-2013 di rafforzamento del ruolo segretariale con il conferimento dell’esercizio dei poteri sostitutivi (legge 35/2012) la responsabilità dell’anticorruzione (legge 190/2012) la direzione dei controlli interni (legge 213/2012) la responsabilità della trasparenza (d.lgs. 33/2013). Tale approccio deve essere compreso e fatto proprio dal sistema delle autonomie; o almeno noi dobbiamo essere i veicolatori di questa visione; in tal modo coniugheremmo oculata gestione delle risorse, investimento nella qualità professionale di una categoria, scommessa sulle chance di riuscita del sistema di vincere la posta della innovazione, della adeguatezza, della sostenibilità.

Nel nostro immediato futuro ogni azione dovrà perseguire e tenere insieme tutte le predette dimensioni. Ogni volta che dovremo prendere una decisione che riguarda la categoria, o vorremo influenzare chi dovesse prenderla, i beni che dovremo preservare e perseguire saranno innanzitutto due: la garanzia della qualità professionale e la protezione del ruolo apicale.

Influenzare chi deve prendere decisioni, dunque.

E’ quindi naturale una considerazione finale a proposito dei nuovi Ministri Alfano (Interno) D'Alia (Pubblica Amministrazione) e Delrio (Affari regionale e degli enti locali) che a vario titolo dovranno occuparsi dei Segretari e del mondo in cui lavorano (pubblica amministrazione locale).

I nostri Ministri devono essere messi in condizione di sapere che fallendo sulla formazione e sulla carriera dei Segretari rischiano in tre modi diversi, ma ugualmente perniciosi, tenendo conto del ruolo ad essi affidato nell’Esecutivo: Alfano rischia di non governare la categoria se non a colpi di decreto ispirati dal Consiglio direttivo dell’Albo e non credo che gli convenga proseguire in tale modo; D'Alia rischia di non consentire la formazione di un pezzo di dirigenza pubblica verso l'innovazione della Pubblica amministrazione nella quale ha detto di volersi fortemente impegnare; Delrio rischia di non rafforzare il supporto fondamentale, quale è il segretario comunale e provinciale, alle politiche degli enti locali oggi più che mai bisognose/i di presìdi competenti e dedicati.

Sono certo che i nostri rappresentanti sindacali sapranno far loro presente che tutti e tre perdono qualcosa da questa vicenda, non solo i segretari.

Mi auguro che i neo Ministri sapranno dare le giuste direttive e mutare il corso di questa assurda storia.


 

 

 

COMUNICATO SULL'INCONTRO AL MINISTERO

 

Nella riunione in materia di formazione svoltasi ieri presso il Ministero, l’Unione assieme alle altre OO.SS ha appreso con sorpresa che la definizione dei corsi SPES e SEFA ,come ipotizzata dal Consiglio Direttivo (ovvero 80 posti per lo SPESS e 200 per il SEFA, entrambi da svolgersi nel prossimo Settembre) non sarebbe stata suscettibile di alcuna proposta di modifica da parte delle organizzazioni sindacali!

 

Anche la quantificazione delle risorse complessive destinate alla formazione , che ci è stata comunicata essere pari a circa € 6.200.000, e la sua ripartizione in 1.200.000 di euro per i corsi di specializzazione e due master da svolgersi in sede centrale,  e   5.000.000  di euro per la formazione territoriale da svolgersi a cura di ANCI e UPI previa convenzione col Ministero, ci è stata presentata come non modificabile o discutibile!

 

L’Unione e tutte le organizzazioni sindacali presenti (ovvero CGIL CISL UIL DICCAP) hanno ritenuto non accettabile tale stato di fatto, hanno fortemente contestato tali posizioni come lesive delle corrette relazioni sindacali, e hanno ricordato che la ripartizione delle risorse è materia di contrattazione decentrata. Pertanto hanno perciò annunciato unitariamente di voler chiedere un incontro ai più alti livelli affinché possano essere ripristinate corrette relazioni sindacali, e garantite le risorse necessarie ad una programmazione delle attività formative, in primis corsi SPES e SEFA, che siano coerenti con le necessità e le idoneità maturate, e che non limitino, come viceversa sarebbe secondo la programmazione illustrata dal Ministero, arbitrariamente il numero dei Segretari che possono partecipare ai corsi.

 

Ciò che appare infatti particolarmente grave è che, sia per quest’anno, sia verosimilmente anche per i prossimi,  le risorse per come stanziate e ripartite non consentono a tutti i Segretari di frequentare i corsi di specializzazione, e questo non solo lede i diritti quesiti, ma è anche paradossale, perché oggi più che mai è necessario offrire al sistema delle autonomie una nuova leva di Dirigenti Apicali in grado di assolvere al meglio le nuove rilevanti e delicate funzioni assegnate al Segretario dalle recenti riforme.

 

Per contrastare tale scelta occorre più che mai la compattezza della categoria, per evitare che si consolidi una gestione del nuovo sistema, subentrato a quello fondato sull’Agenzia e sulla SSPAL, che finisce per essere penalizzante e che non consente fino in fondo alla categoria di incidere sulle scelte che la riguardano direttamente.

 

L’Unione è consapevole che il ruolo del datore di lavoro è diverso da quello di un sindacato, e che spetta alle Istituzioni preposte assumere le decisioni definitive, ma questo nel rispetto dei percorsi di confronto e contrattazione che tali decisioni debbono avere. Né l’Unione né la categoria intendono accettare di essere spettatori passivi di scelte compiute da altri. E tanto meno senza il minimo previo confronto.

 

Nell’ambito dell’incontro l’Unione ha anche ribadito le proprie posizioni, già precedentemente annunciate, in materia di redistribuzione dei COA3 e di immediata assegnazione agli Albi Regionali dei COA4 secondo eguali nuovi criteri (e allo stato appare verosimile che l’Anci possa condividere tali posizioni), e ha ribadito con estrema forza la necessità di ripristinare con urgenza le corrette regole nella gestione degli scavalchi a fronte di una prassi distorta e illegittima che si sta registrando in taluni ambiti territoriali. Anche su tali posizioni vi è stata una sostanziale convergenza fra tutte le OO.SS.

 


 

Di seguito il documento consegnato dall'Unione al Prefetto Cimmino

 


 

 

DOCUMENTO SUI TEMI DELLA GESTIONE DELL’ALBO E DELLA FORMAZIONE DEI SEGRETARI COMUNALI E PROVINCIALI

La scrivente Organizzazione Sindacale, raccogliendo la diffuse preoccupazioni dei Segretari Comunali e Provinciali, in occasione dell’incontro convocato a Roma sul tema della formazione evidenzia con il presente documento le proprie sollecitazioni agli Organi di Direzione dell’Albo, su tutti i temi maggiormente sentiti.

Sulla programmazione dei corsi Spes e Sefa

L’Unione ritiene strettamente necessaria una programmazione dei corsi che preveda per TUTTI gli aventi diritto la possibilità di progredire in carriera in tempi congrui rispetto al momento in cui si acquista l’idoneità. E’ necessario quindi che la programmazione dello Spes consenta anche ai Coa3 di partecipare, allargando il numero degli ammessi al Corso e posticipandone adeguatamente l’avvio, o meglio ancora programmando e fissando fin d’ora una seconda e ravvicinata edizione dello Spes a loro dedicata. Egualmente si richiede che il corso Sefa possa, o modificando le previste modalità di svolgimento, o programmando due edizioni ravvicinate, a distanza cioè di pochissimi mesi l’una dall’altra, esaurire e soddisfare tutte le idoneità maturate.

 

Si sottolinea che l’investimento professionale rappresentato da Spes e Sefa è oggi quanto mai ineludibile e necessario, in quanto rappresentano una occasione per offrire agli Enti Segretari pienamente formati anche con riferimento ai nuovi recenti e rilevanti compiti in materia di direzione dei controlli e di anticorruzione che hanno reso ancora più completa e fondamentale la funzione apicale dei Segretari.

 

Contrattazione decentrata

A mente del combinato disposto del vigente CCNL dei Segretari e del D.P.R. n. 465/1997, la quantificazione e ripartizione delle risorse destinate alla formazione costituisce materia di contrattazione. Ad oggi nessuna seduta è stata a tal fine convocata, e pur cogliendo in modo estremamente favorevole lo spirito di confronto rappresentato dall’odierno tavolo, non può certamente prescindersi dal sistema di relazioni sindacali né derubricarsi la contrattazione o la concertazione a mera consultazione. L’Unione chiede quindi che sia attivato il percorso di contrattazione decentrata, sia sulle risorse che sui contenuti e criteri per la formazione e la specializzazione dei Segretari.

 

Redistribuzione dei COA3 sul territorio e iscrizione all’Albo dei COA4 

Quanto alla ipotizzata re-distribuzione dei Coa3 ancora senza sede, e alla ventilata opportunità di posticipare alla loro piena occupazione la presa di servizio dei Coa4, per l’Unione ogni soluzione del problema non può tradursi in un regime opposto a quello che è valso finora per i tanti Coa3 che hanno accettato le sedi anche più disagiate sulla base dell’attuale assegnazione, e tanto meno in un differimento della presa di servizio dei Coa4. L’Unione non solo condivide ma nel recente passato ha essa stessa richiesto l’adozione di correttivi, ma essi vanno applicati direttamente e congiuntamente sia ai Coa3 ancora senza sede sia ai Coa4, e questi ultimi devono da subito essere iscritti all’Albo e assegnati, così che con la nuova assegnazione si assorbano sia gli uni che gli altri. A suo tempo l’Unione aveva formulato una proposta, che sottoponiamo nuovamente in quanto idonea a garantire la più facile collocazione dei Coa senza però snaturare i criteri, che restano saldamente ancorati al fabbisogno del territorio

 

Convenzioni per la gestione del sistema formativo

Resta fermissima la richiesta dell’Unione di non assumere alcuna iniziativa in generale di convenzionamento delle attività formative, come in precedenza ipotizzato in sede di Conferenza Stato Città, senza un previo confronto con le rappresentanze dei Segretari, ed evidenzia che ogni ipotesi di organizzazione dell’attività deve rispondere a requisiti di chiarezza sull’identificazione dei centri di responsabilità istituzionali deputati a garantire la formazione, con i quali andrà poi svolto il confronto di merito, di trasparenza e funzionalità nella quantificazione e ripartizione delle risorse, e di serietà e trasparenza nell’individuazione del corpo docente, oltre che di adeguata diffusione a livello territoriale.

 

Trasparenza degli atti di governo dell’Albo

L’Unione richiede formalmente che tutti gli atti di governo dell’Albo, ed in particolare quelli afferenti alle sedute del Consiglio Direttivo, siano resi pubblici, accessibili a tutti i Segretari e alle Organizzazioni Sindacali, in conformità a evidenti principi di trasparenza.

 

Disciplina delle reggenze

L’Unione chiede formalmente che cessi immediatamente ogni illegittima prassi di assegnare Segretari in reggenza su sedi vacanti per singole giornate, e non come invece previsto dalla legge per periodi continuativi di servizio. Tale evenienza risulta totalmente, lo si ripete, totalmente contraria alla legge. Gli atti assunti in tal senso sono illegittimi e forieri di danni e responsabilità per chi li assume, e i Segretari ben potrebbero rifiutarsi di prestare servizio. Si rammenta che l’ordinamento italiano prevede l’obbligatorietà della copertura di una sede di servizio senza alcuna soluzione di continuità, o con titolare, com’è fisiologico e auspicabile, o con reggenze. Viceversa è inammissibile che una sede possa essere coperta un giorno alla settimana e scoperta gli altri sei giorni.

 


 

Lettera di colleghi COA3

 

 

Ministero dell’Interno Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali Prefetto Alessandro Pansa Piazza del Viminale n. 1 -00184 Roma

 

Ministero dell’Interno ex Ages Prefetto Umberto Cimmino Piazza Cavour 25, 00193 Roma

 

 

 

11 maggio 2013  

 

 

Oggetto: richiesta di chiarimenti in merito al corso per la progressione in carriera Spes.

 

Con la presente, i sottoscritti Segretari Comunali, vincitori del concorso COAIII, illustrano quanto segue.

 

Con nota del 5 maggio 2013, sottoscritta da n. 158 Segretari Comunali di fascia C, veniva inoltrata al Ministero dell’Interno – Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali, nella persona del Prefetto Alessandro Pansa, ed al Ministero dell’Interno – ex Ages, nella persona del Prefetto Umberto Cimmino, richiesta di informazioni in merito alla eventuale intervenuta programmazione del corso di specializzazione di cui all’art. 31 del CCNL del 16.05.2001, necessario per il passaggio dei Segretari Comunali dalla fascia professionale C alla fascia B.

 

Successivamente a tale data, perveniva nella nostra disponibilità copia del verbale della riunione del Consiglio Direttivo dell’Albo Nazionale dei Segretari Comunali e Provinciali tenutasi in Roma il 14.03.2013, all’interno del quale, al punto 4, si legge che “il programma formativo prevede la realizzazione dei corsi per la progressione in carriera Sefa, per un numero di 200 partecipanti, e Spes, per un massimo di 80 partecipanti”.

 

Orbene – e rinviando ad altra sede le perplessità in merito alla mancanza di informazione e di trasparenza nella gestione dell’Albo da parte del Consiglio Direttivo – il citato corso Spes risulta evidentemente sottodimensionato per le ragioni di seguito esposte.

 

I Segretari Comunali titolari di fascia C attualmente in servizio risultano essere ben 304 e, nei prossimi mesi, matureranno i requisiti di anzianità previsti per il passaggio dalla attuale fascia professionale C alla fascia B.

 

Inoltre, è imminente l’iscrizione all’Albo Nazionale dei Segretari Comunali e Provinciali dei vincitori del corso-concorso COA IV, stimati in ulteriori 200 unità, con conseguente incremento del numero complessivo dei Segretari Comunali di fascia C a circa 500 unità.

 

Risulta evidente, dunque, la situazione che potrebbe emergere di qui a pochi mesi: i Segretari Comunali COA IV potrebbero trovarsi di fronte a notevoli difficoltà se non, addirittura, di fronte all’impossibilità a prendere servizio, in considerazione del fatto che è trascurabile il numero di sedi di Comuni di classe IV attualmente vacanti.

 

D’altra parte, le sedi di Comuni con popolazione superiore a 3.000 abitanti attualmente vacanti risultano essere numerosissime a causa della carenza di Segretari Comunali di fascia B, e ciò è dimostrato dalla continua assegnazione di reggenze di Comuni di classe III a Segretari Comunali di fascia C.

 

Oltre a tali considerazioni, altre ci spingono a ritenere incomprensibile l’organizzazione di un corso Spes per appena 80 partecipanti.

 

Innanzitutto, negli anni passati, i corsi Spes sono stati sempre organizzati in base al fabbisogno e tale circostanza è dimostrata dal fatto che, a fronte di 103 Segretari Comunali COAI iscritti e di 89 Segretari Comunali COAII iscritti, sono stati organizzati corsi Spes per 80-100 partecipanti.

 

In secondo luogo, considerato che l’attuale elevato numero di Segretari Comunali di fascia C imporrebbe comunque l’organizzazione di un ulteriore corso Spes nel breve periodo, appare di lapalissiana evidenza che organizzare due corsi uguali a distanza di 6-8 mesi risulterebbe contrario a quegli elementari principi di economicità, efficienza ed efficacia che dovrebbero sempre orientare l’agire amministrativo.

 

Infine, risulta inspiegabile il motivo per il quale, a fronte di un corso Sefa organizzato per 200 partecipanti, il corso Spes sia stato previsto per “un massimo” di 80 partecipanti, senza la previa individuazione di fabbisogni e di criteri oggettivi d’accesso.

 

Alla luce delle su esposte considerazioni riteniamo di poter ragionevolmente confidare nella estensione del corso Spes in corso di programmazione ad un numero di Segretari Comunali tale da evitare, da un lato, quei rischi di congestionamento della fascia C su richiamati e, dall’altro, quello spreco di risorse pubbliche che, soprattutto nell’attuale periodo di spending review, risulta francamente incomprensibile.

 

In conclusione, si chiede alle SS.VV. di voler fornire chiarimenti alle perplessità su esposte, oltre che delucidazioni in merito alla programmazione, alla tempistica ed al numero di corsi Spes che si intendono attivare.

 

Per contatti Eduardo Fusco, edufus@tiscali.it

 

…seguono 125 firme…

 


 

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