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Giurisprudenza - Consiglio di Stato 


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Consiglio di Stato, sentenza n. 1842 del 24 aprile 2007 - La determinazione di non procedere ad un’ aggiudicazione, per dar luogo ad una nuova selezione sulla base di un maggior numero di offerte, non viola le regole di correttezza, imparzialità, buon andamento cui deve conformarsi l’esercizio dell’ azione amministrativa, e ciò esclude che possa avere ingresso la domanda di risarcimento per la mancata aggiudicazione della fornitura alla seconda in graduatoria una volta accertata l’inadeguatezza sotto il profilo tecnico dell’offerta del concorrente collocato al primo posto.


Consiglio di Stato, sentenza n. 1800  del 19 aprile 2007  - Ai fini del decorso del termine per l’impugnazione, in tema di contratti della pubblica amministrazione, la presenza di rappresentanti delle imprese concorrenti alle sedute di gara integra gli estremi della piena conoscenza in capo alle imprese medesime degli atti che vengono adottati durante le sedute.    


Consiglio di Stato, sentenza n. 1797 del 19 aprile 2007 -  sui limiti alla competenza dell’Agenzia autonoma per la gestione dell’albo dei segretari comunali e provinciali nel procedimento di nomina dei segretari.


Consiglio di Stato, sentenza n. 1786 del 19 aprile 2007  - La previsione nel bando di un termine di efficacia dell'offerta presentata di durata certa, stabilita preventivamente, e non più manovrabile per effetto di eventuali accordi tra partecipanti, come tali ormai individuati, ovvero ad opera della stessa commissione aggiudicatrice, risponde ad un'evidente esigenza di trasparenza delle pubbliche gare, idonea, a seconda dei casi, a non alterare il calcolo delle medie ovvero, come nella specie, la soglia di anomalia.  


Consiglio di Stato,  sentenza n. 1727 del 12  aprile 2007 - Appalto di servizio di pulizia: per verificare la conformità di un’offerta considerata anomala da parte dell’Amministrazione, il Consiglio di Stato incarica il  Direttore dell’Ispettorato Provinciale del Lavoro di Roma, o un funzionario dal medesimo all’uopo delegato ad accertare il costo della manodopera dichiarato.  


Consiglio di Stato, sentenza n. 1725 del 12  aprile 2007 - Legittima ammissione di un’impresa il cui prodotto risulta essere “equivalente” a quello richiesto dal bando: nell’ambiguità delle previsioni, deve a pena di illegittimità (non già degli atti di gara ma della loro applicazione) preferirsi l’opzione che consente la maggiore partecipazione; nonché  la conservazione degli stessi atti inditivi là dove una opzione interpretativa diversa li collochi nell’alveo della illegittimità.


Consiglio di Stato, sentenza n. 1723 del 12  aprile 2007 - Nessun errore né negligenza è imputabile ad un’ Amministrazione che resasi conto di aver aggiudicato l’appalto ad un’impresa incapace di contrarre con la P.A. e prima della stipulazione del contratto, ha legittimamente disposto l’annullamento dell’aggiudicazione stessa, a seguito della mancata dichiarazione dell’ Amministratore Unico  dell’impresa di avere cagionato per colpa (ancorchè in epoca molto remota rispetto alla gara), consistita in imprudenza, negligenza, imperizia e violazione delle norme antinfortunistiche, la morte di un operaio. 

Giurisprudenza richiamata e correlata:

Consiglio di Stato, sentenza n. 5517 del 18 ottobre 2001   -  Il concetto di moralità professionale, nella sua ampiezza ed elasticità, non si esaurisce nella semplice violazione delle regole di diligenza tecnica, ma presuppone la realizzazione di un reato pienamente idoneo a manifestare una più radicale e sicura contraddizione con i principi deontologici della professione: si tratta di una valutazione che non si cristallizza in criteri astratti ed automatici, dovendosi adattare alle peculiarità del caso concreto, riferite tanto alle caratteristiche dell’appalto, quanto al tipo di condanna ed alle concrete modalità di commissione del reato. 

Consiglio di Stato, sentenza n. 5523 del 12 ottobre 2002 - Condanne per emissione di assegni a vuoto, violazione norme sulla prevenzione infortuni, truffa, violazione norme previdenziali: reati rilevanti ai fini della capacità a contrattare con la P.A. 

Consiglio di Stato, sentenza n. 349 del 31 gennaio 2006 - Poiché nell’ipotesi di cui all’art. 444 c.p.p., l’applicazione della pena su richiesta delle parti (c.d. patteggiamento) non comporta necessariamente l’affermazione della responsabilità del reo, deve essere motivata l’esclusione da un appalto pubblico per accertati per reati che incidono sull'affidabilità morale e professionale,  in quanto i margini di insindacabilità attribuiti all'esercizio del potere discrezionale dell'amministrazione appaltante di valutare una condanna penale, ai fini dell'esclusione di un concorrente da una gara d'appalto, non consentono, comunque, al pubblico committente di prescindere dal dare contezza di avere effettuato la suddetta disamina e dal rendere conoscibili gli elementi posti alla base dell'eventuale definitiva determinazione espulsiva. 

Consiglio di Stato, sentenza n.  2373 del 27 aprile 2006 - Esclusione da una procedura ad evidenza pubblica  ai soggetti nei cui confronti è stata pronunciata di applicazione della pena su richiesta, ai sensi dell'articolo 444 del codice di procedura penale, per reati che incidono sull'affidabilità morale e professionale: posto che la norma non stabilisce quali sono i reati che incidono sulla detta affidabilità, spetta all’Amministrazione stabilire, motivatamente, se il reato per il quale il soggetto è stato condannato provoca, secondo il comune e ragionevole convincimento,  una obiettiva incisione sulla affidabilità del condannato, sia sul piano morale che sul piano professionale.

Consiglio di Stato, Sez. V, 12/4/2007 n. 1723 - Sulla legittimità dell'esclusione di un'impresa da una gara per non aver dichiarato che il legale rappresentante della società aveva riportato una condanna penale. – 

Dal Sole 24 Ore del 23 aprile: L'omissione annulla l'esito della gara   


Consiglio di Stato, sentenza n. 1722 del 12 aprile 2007 - Non può essere riconosciuto carattere interpretativo, nè perciò efficacia retroattiva, alla retribuibilità di mansioni superiori introdotta dal D.Lgs. 387/98.


Consiglio di Stato, sentenza n. 1706 del 12  aprile 2007 - Secondo quanto previsto dall’art. 107, co. 3 lett. a) del D. Lgs, n. 267/00, qualora non sia obbligatoria la costituzione di un’apposita commissione, non esiste incompatibilità tra il responsabile del procedimento ed il Presidente della gara di appalto.


Consiglio di Stato, sentenza n. 1677 dell’11 aprile 2007 -  in materia di motivazione della aliquota Ici determinata dal comune


Consiglio di Stato,  sentenza n. 1551 del 5 aprile 2007 - in materia di poteri di revoca di una ordinanza contingibile e urgente emessa dal Sindaco quale ufficiale di governo


Consiglio di Stato, sentenza n. 1523 del 4 aprile 2007 - Un principio risalente alla legge sull’amministrazione del patrimonio e sulla di contabilità di Stato (art. 3 legge n. 2440/1923),  a garanzia del maggior vantaggio per l’Amministrazione e degli stessi diritti di accesso dei privati alla commesse ed ai beni pubblici, assoggetta indistintamente alle regole di selezione del contraente sia i contratti che determinino spesa a carico dell’erario, sia quelli dai quali derivino entrate : la presenza di connotazioni concessorie nel conferimento del potere di sfruttamento di una cava di proprietà pubblica non sottrae alle regole di concorsualità la scelta del privato, ove a ciò si pervenga attraverso uno strumento contrattuale che regoli le reciprochi posizioni di diritto e di obbligo..  


Consiglio di Stato, Sez. VI, 3/4/2007 n. 1725 - Non costituisce una causa di inammissibilità dell'offerta il mancato versamento del contributo all'Autorità di vigilanza per il 2006.


Consiglio di Stato, Sez. VI, 3/4/2007 n. 1514 - Sull'illegittimità di un affidamento in house dei servizi di progettazione, conservazione, manutenzione, documentazione e catalogazione dei beni culturali - 

Dal Sole 24 Ore del 11 aprile: Per gli appalti "in house" enti locali nella bufera, Roma bocciata sui restauri - Comuni, lavori solo con bando  

Consiglio di Stato, sentenza n. 1514 del 3 aprile 2007 - L’assenza della partecipazione pubblica totalitaria esclude, in radice, la possibilità di configurare il requisito del controllo analogo, richiesto dalla giurisprudenza comunitaria per gli affidamenti in house: l’espressione in house providing identifica il fenomeno di “autoproduzione” da parte della pubblica amministrazione, che acquisisce un bene o un servizio attingendoli all’interno della propria compagine organizzativa senza ricorrere a “terzi” tramite gara (c.d. esternalizzazione) e dunque al mercato ma la su applicazione  non costituisce un principio generale, prevalente sulla normativa interna, ma è un principio derogatorio di carattere eccezionale che consente, e non obbliga, i legislatori nazionali a prevedere tale forma di affidamento.


Consiglio di Stato, sentenza n. 1509 del 3 aprile 2007 - sui criteri di assegnazione del seggio per il candidato sindaco non eletto.


Consiglio di Stato, Sez. V, 28/3/2007 n. 1441 - Sull'interpretazione da parte di una commissione giudicatrice di offerte lacunose rispetto alle prescrizioni del bando.


Consiglio di Stato, Sez. V, 28/3/2007 n. 1440 - In tema di appalti pubblici di servizi è consentita la partecipazione sia di associazioni in raggruppamento orizzontale che verticale.


Consiglio di Stato, sentenza n. 1423 del 23 marzo 2007 - Nessuna forma di “collegamento” può ravvisarsi in relazione alla distinta ed autonoma partecipazione alla gara di alcune, delle imprese partecipanti ad un consorzio, in assenza di contemporanea partecipazione alla gara del Consorzio medesimo: manca, infatti, pacificamente, (non risultando neppure dedotto e comprovato) l’insieme delle condizioni previste dall’art.2359 c.c.-intreccio azionario o “particolari vincoli contrattuali”-, e quindi, in linea di principio e in mancanza di ulteriori comprovate deduzioni, sia il controllo “formale” che quello “sostanziale”, non desumibili di per sé dalla comune appartenenza alla compagine consortile.  


Consiglio di Stato, sentenza n. 1377 del 22 marzo 2007 - Con il D.P.R. 30 marzo 2004 n. 115 vengono adottati i criteri per il rilascio dell’autorizzazione ministeriale alla prestazione, da parte degli intermediari finanziari, di fideiussioni in relazione all’affidamento di lavori pubblici, ai sensi dell’art. 30 della L. n. 109 del 1994 (ora art. 75 del decreto legislativo 163/2006 smi) : si tratta  di una condizione ulteriore voluta dal legislatore per consentire a quei soli intermediari che, iscritti nell’elenco speciale di cui all’art. 107 cit. e perciò già abilitati a rilasciare garanzie in favore dei privati di operare anche in un settore al momento ancora precluso per una ritenuta persistente minore affidabilità della categoria rispetto alle banche ed alle assicurazioni; affidabilità, tuttavia, che nella valutazione del legislatore medesimo poteva essere pienamente recuperata ove vi fosse stato uno specifico assenso ministeriale poi correlato al riscontro di un dato requisito.  


Consiglio di Stato, sentenza n. 1364 del 22 marzo 2007 - Con riguardo al riparto della giurisdizione in tema di contratti della P.A. costituisce “ius receptum”, alla stregua della giurisprudenza unanime del Consiglio di Stato, ma anche delle Sezioni Unite della Cassazione, che il procedimento di volontà contrattuale dell’Amministrazione non si svolge integralmente ed esclusivamente sul piano del diritto privato, articolandosi invece attraverso due serie di atti: la c.d. serie negoziale, che consta di atti privatistici, e la cd. serie procedimentale, quali la deliberazione a contrarre, l’approvazione o il diniego o la revoca dell’approvazione, la registrazione e il visto, ovvero il diniego degli stessi; e che gli atti della serie procedimentale, avendo natura provvedimentale e costituendo esercizio di poteri pubblicistici, a fronte dei quali sono configurabili solo posizioni d’interesse legittimo, sono sindacabili dal giudice amministrativo.  


Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana - sez. giurisdizionale, 21/3/2007 n. 197 - Sulla partecipazione delle società miste comunali alle gare di appalto di servizi pubblici indette da altri enti.  


Consiglio di Stato, sentenza n. 1346 del 20 marzo 2007 - Idoneità ad attestare o ad escludere la colpevolezza dell'amministrazione dimostrando l'errore scusabile: esclusa la correttezza di ogni riferimento, pure in astratto invocabile, al livello culturale ed alle condizioni psicologiche soggettive del funzionario che ha adottato l'atto, risulta, accettabile il criterio della comprensibilità della portata precettiva della disposizione inosservata e della univocità e chiarezza della sua interpretazione, potendosi ammettere l'esenzione da colpa solo in presenza di un quadro normativo confuso e privo di chiarezza; restando, altrimenti, l'amministrazione soggetta all'inevitabile giudizio di colpevolezza nella violazione di un canone di condotta agevolmente percepibile nella sua portata vincolante.

Consiglio di Stato, sentenza n. 1309 del 20 marzo 2007 - Un dipendente di Ente Pubblico non Economico che omette di fermarsi ad uno stop e subisce gravi lesioni a seguito di un incidente stradale occorsogli mentre si reca al lavoro con la propria autovettura, non ha diritto al riconoscimento della dipendenza dell'infortunio da causa di servizio, in quanto in un tale comportamento possono ravvisarsi gli estremi della colpa grave, e quindi si è in presenza di un aggravamento del rischio che comporta la insussistenza di un nesso causale diretto tra le infermità subite dall'interessato e il servizio (non l'incidente)


Consiglio di Stato, sentenza n. 1343 del 20 marzo 2007 - E' da ammettere che il comma 2 dell'art. 86 del "Codice dei contratti pubblici", con riguardo al sistema di aggiudicazione con il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, rende obbligatorio un metodo di individuazione dell'anomalia,  corrispondente a quello previsto dall'art. 64 del d.P.R. n.554 del 1999, ma la circostanza suona indiretta conferma del fatto che tale criterio dovesse considerarsi facoltativo prima dell'entrata in vigore della nuova normativa che, in sostanza, accoglie la distinzione da operare tra l'obbligo di procedere alla verifica nei casi di anomalia  individuati dalla legge, e la facoltà riservata all'Amministrazione di ipotizzare autonomamente, "in base ad elementi specifici", casi di anomalia diversi da quelli prestabiliti


Consiglio di Stato, sentenza n. 1331 del 20 marzo 2007 - L'incidenza dei reati finanziari, sulla moralità professionale del soggetto che aspira ad essere parte di un contratto di appalto di servizi con l'Amministrazione pubblica,  non è   rimessa alla valutazione della stazione appaltante, ma è espressamente definita, a priori, dalla stesso legislatore, che ascrive alla particolare natura del reato, sotto l'aspetto sostanziale, una tale lesività degli interessi collettivi, da non consentire che il servizio sia affidato a coloro che li hanno commessi: è onere dei concorrenti rendere una dichiarazione veritiera, enunciando anche gli eventuali reati che non sono iscritti nel casellario giudiziale.


Consiglio di Stato, sentenza n. 1328  del 20 marzo 2007 - Al di fuori di determinate ipotesi (per le quali opera una presunzione assoluta di collegamento), l'ente aggiudicatore deve essere vigile nell'accertare che fra i concorrenti non vi siano situazioni di intreccio, tali da consentire la reciproca conoscibilità delle offerte e dunque, di interferire sull'andamento della gara: nel caso di imprese individuali occorre fare applicazione dell'istituto della presunzione semplice (art. 2729 c.c.), che si fonda su indizi gravi, precisi e concordanti, che non possono essere ignorati, allorché la loro compresenza evidenzi (sebbene manchi l'acclarata situazione di controllo), coincidenze oggettivamente (quanto meno) sospette, sulla base di mere deduzioni logiche  


Consiglio di Stato, sentenza n. 1319 del 20 marzo 2007 - La dichiarazione di un' impresa relativa all'essere "in regola con gli adempimenti di legge nei riguardi degli enti interessati e dei terzi in genere." con la "conferma" dell'adozione delle prescritte condizioni normative e contributive nei confronti del personale, non può considerarsi equipollente alla dichiarazione ex dell'art.17 della legge 12 marzo 1999, n 68, posto che quest'ultima, in conseguenza del contenuto specifico e tipizzato imposto dalla norma che la prevede, non può ritenersi assorbita in una diversa dichiarazione, che non si richiami espressamente alla disciplina e agli obblighi menzionati dalla previsione speciale dello stesso art.17, a pena di vanificare la "ratio" protezionistica di peculiari interessi pubblici di tale disposizione


Consiglio di Stato, sentenza n. 1308  del 19 marzo 2007 - L'errore di fatto revocatorio consiste nel c.d. "abbaglio dei sensi" e, cioè  nel travisamento delle risultanze processuali dovuto a mera svista, che conduce a ritenere inesistenti circostanze pacificamente esistenti o viceversa: l'errore di fatto consiste in una divergenza tra la realtà processuale e ciò che risulta espressamente dalla sentenza


Consiglio di Stato, sentenza n. 1302  del 19 marzo 2007 - La parità di trattamento dei concorrenti è principio indefettibile di ordine generale, che ha come punto di partenza l'estraneità dei concorrenti alla strategie programmatiche dei soggetti che indicono la gara: alla generalità del principio non osta la sua enunciazione in ipotesi tipiche, giacché esso è immanente al sistema generale della scelta dei contraenti da svolgersi con le garanzie dell'evidenza pubblica.


Consiglio di Stato, sentenza n. 1257 del 15 marzo 2007 -  sul diritto dei Comuni di accedere alle planimetrie delle unità immobiliari urbane detenute dalla competente Agenzia del Territorio al fine di effettuare le verifiche in materia di TARSU e di ICI


Consiglio di Stato, sentenza n. 1253 del 15 marzo 2007 - sulla natura giuridica del rapporto di lavoro socialmente utile, le cui caratteristiche non ne consentano la qualificazione come rapporto di impiego


Consiglio di Stato, Sez. V, 13/3/2007 n. 1231 - Sull'illegittimità della previsione in un bando per l'appalto di servizi di progettazione, della prestazione in sede di gara di una cauzione provvisoria e di una cauzione definitiva, oltre alla polizza di responsabilità civile professionale.


Consiglio di Stato, Sez. VI, 13/3/2007 n. 1222 - Sullo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni della criminalità organizzata.


Consiglio di Stato, sentenza n. 1192 del 12 marzo 2007 - La discrezionalità dell'Amministrazione trova limite nel canone di correttezza e buona fede ex art. 1337 Cod.civ., alla cui puntuale osservanza anch'essa è tenuta: si che una responsabilità precontrattuale è configurabile in presenza di una ingiustificata e arbitraria interruzione delle trattative dirette alla conclusione del contratto ovvero di un ingiustificato rifiuto a stipulare il contratto stesso, in modo tale da ledere l'incolpevole affidamento che il privato abbia riposto nell'osservanza del detto canone.  


Consiglio di Stato, sentenza n. 1186  del 12 marzo 2007  - Ben può il bando di gara introdurre ulteriori cause di esclusione oltre quelle richieste dalla legge, purchè tali ulteriori prescrizioni siano chiare ed inequivoche e tali da non indurre in errore i concorrenti


Consiglio di Stato, Sentenza n. 1059 del 7 marzo 2007 - in materia di rimborso delle spese elettorali sostenute dal comune in occasione di elezioni nazionali


Consiglio di Stato, sentenza n. 1056  dell’ 8  marzo 2007 - La misura interdittiva di cui all’art. 4 D.Lgs. n. 490/1994 con la quale si esclude dal mercato dei pubblici appalti l’imprenditore che sia sospettato di legami o condizionamenti mafiosi, mira all’obbiettivo di mantenere un atteggiamento intransigente contro rischi di infiltrazione mafiosa per contrastare un eventuale utilizzo distorto delle risorse pubbliche. 

Giurisprudenza richiamata e correlata:

Consiglio di Stato, sentenza n.  4135 del 27 giugno  2006  - La  revoca o il recesso previsti dell'art. 11 del D.P.R. n. 282/98,  quando gli elementi relativi a tentativi di infiltrazione mafiosa siano accertati successivamente alla stipula del contratto, va letta in armonia con il divieto di stipulare autorizzare o approvare i contratti e i subcontratti, previsto dall'art. 10, comma 2, del medesimo testo, e dall’art. 4 del d.lgs. n. 490 del 1994, allorché, a seguito delle verifiche disposte dal Prefetto, emergano elementi relativi a tentativi di infiltrazione mafiosa nelle società o imprese interessate: per evitare però il travolgimento dei pilastri fondanti dell’ordinamento, quali i principi di legalità e di certezza del diritto, non possono ritenersi sufficienti fattispecie fondate sul semplice sospetto o su mere congetture prive di riscontro fattuale, mentre occorre che siano individuati idonei e specifici elementi di fatto, obiettivamente sintomatici e rivelatori di concrete connessioni o collegamenti operativi con le predette associazioni.  


Consiglio di Stato, sentenza n. 1049  dell’ 8  marzo 2007 - Anche con riferimento alla giurisprudenza comunitaria (Corte giustizia C.E. 5 marzo 1996, cause riunite nn. 46 e 48 del 1993; 23 maggio 1996, causa C5 del 1994) è bene evidenziare che in sede di accertamento della responsabilità della Pubblica amministrazione per danno a privati il giudice (amministrativo) può affermare la responsabilità quando la violazione risulti grave e commessa in un contesto di circostanze di fatto e in un quadro di riferimenti normativi e giuridici tali da palesare la negligenza e l'imperizia dell'organo nell'assunzione del provvedimento viziato e negandola quando l'indagine presupposta conduce al riconoscimento dell'errore scusabile.

Giurisprudenza richiamata e correlata:

Consiglio di Stato, sentenza n.  4440 del 13 luglio  2006  - Secondo l’insegnamento consolidato della Corte costituzionale (sentenze n. 113 del 1985 e 389 del 1989; ordinanze n. 274 del 1986 e 132 del 1990) le pronunce della Corte di giustizia delle comunità europee hanno efficacia diretta nell’ordinamento interno degli stati membri, al pari dei regolamenti e delle direttive e delle decisioni della Commissione, vincolando il giudice nazionale alla disapplicazione delle norme interne con esse configgenti . 

Consiglio di Stato, sentenza n. 5500 del 10 agosto 2004 - L’omessa esclusione di un’impresa, a fronte dell’omessa dichiarazione iniziale della disponibilità di tutte le attrezzature necessarie ad assicurare una corretta esecuzione dell’appalto, della verifica istruttoria dell’indisponibilità diretta da parte della società poi selezionata di alcuni indispensabili strumenti operativi e della tardiva comunicazione e documentazione dell’utilizzo di macchinari locati da terzi, si rivela senz’altro lesiva delle regole di condotta più sicure ed evidenti che deve osservare l’amministrazione nella gestione di una procedura competitiva: l’ammissione alla contrattazione delle sole imprese dotate della capacità tecnica necessaria ad eseguire correttamente la prestazione dovuta (vulnerata dalla mancata esclusione di un’impresa priva della necessaria capacità produttiva) e la parità di trattamento dei concorrenti (pregiudicata dal favore riservato ad una concorrente per mezzo della sua rimessione in termini nella documentazione dell’idoneità tecnica della sua organizzazione).    


Consiglio di Stato, sentenza n. 1037 dell’ 8  marzo 2007 - Non può  gravare sull’amministrazione la responsabilità dell’errore commesso dal professionista scelto dal richiedente un provvedimento pubblico: quest’ultima necessariamente ricade sul committente, il quale peraltro potrà far valere la responsabilità tecnica dell’incaricato nei propri confronti.    


Consiglio di Stato, sentenza n. 1030 dell’  8 marzo 2007 - Gli interventi di edilizia pubblica c.d. agevolata o convenzionata, eseguiti da soggetti privati si traducono nella realizzazione di beni di proprietà privata, superficiaria o piena  e pertanto non possono essere qualificate pubbliche in senso proprio, per difetto del requisito soggettivo.    


Consiglio di Stato, sentenza n. 1017 del 3 marzo 2007 - sulla legittimità che il regolamento comunale preveda  per le stazioni radio base per telefonia mobile una distanza minima di 50 mt. dal perimetro di asili nido e scuole materne, considerando all’interno di tale perimetro anche le aree esterne dove si svolgono le attività ricreative


Consiglio di Stato, sentenza n. 1011 del 3 marzo 2007 - La incompatibilità di un soggetto chiamato a far parte di una Commissione giudicatrice di un appalto, con la conseguente caducazione degli atti posti in essere dalla stessa Commissione, non può essere basata su una mera supposizione, sfornita di un adeguato riscontro probatorio.


Consiglio di Stato, sentenza n. 1001 dell’ 1 marzo 2007 - La legge impone alle a.t.i., costituite o costituende, di dichiarare le quote di partecipazione sempre e comunque prima dell’aggiudicazione: l’intento legislativo è  di ammettere alla gara i soli raggruppamenti e consorzi, ancorché costituendi, che siano e che dimostrino di essere gia in possesso dei requisiti di capacità economico finanziaria e tecnico-organizzativa secondo le relative percentuali e prima dell’aggiudicazione.


Consiglio di Stato, sentenza n. 995 del 27 febbraio  2007 - L’accertamento dei presupposti risarcitori dei danni derivanti da lesione di interessi legittimi presuppone conclusivamente: a) la ricostruzione del nesso causale tra atto annullato e danno; b) la ragionevole quantificabilità del danno; c) l'enucleazione di un e-lemento di colpa che emerge in quanto l'errore commesso dall'apparato amministrativo non sia scusabile, tenuto anche conto del contesto in cui si è sviluppata l'azione amministrativa.

Giurisprudenza richiamata e correlata:

Consiglio di Stato, sentenza n. 6608 del 9 novembre  2006 - In tema di responsabilità civile extracontrattuale della pa è compito dell ’amministrazione dimostrare che si è trattato di un errore scusabile, configurabile in caso di contrasti giurisprudenziali sull’interpretazione di una norma, di formulazione incerta di norme da poco entrate in vigore, di rilevante complessità del fatto, di influenza determinante di comportamenti di altri soggetti, di illegittimità derivante da una successiva dichiarazione di incostituzionalità della norma applicata: si deve, peraltro, tenere presente che molte delle questioni rilevanti ai fini della scusabilità dell'errore sono questioni di interpretazione ed applicazione delle norme giuridiche, inerenti la difficoltà interpretativa che ha causato la violazione; in simili casi il profilo probatorio resta in larga parte assorbito dalla questio iuris, che il giudice risolve autonomamente con i propri strumenti di cognizione in base al principio iura novit curia.

Consiglio di Stato, sentenza n. 6393 del 18 novembre  2002 - Il criterio forfetario di cui al’art.345 della legge n.2248 del 1865,all.F e all’art.122 del dpr n.544 del 21.12.1999, non è utilizzabile per il solo fatto che l’aggiudicazione è stata annullata: soccorre in quanto non si riesca a determinare in modo attendibile un danno per la cui quantificazione deve comunque essere offerto qualche principio  di prova in ordine alle opportunità alternative alle quali l’impresa i questione ha dovuto rinunciare.   


Consiglio di Stato, sentenza n. 969 del 22 febbraio 2007 - Nel sistema della tutela risarcitoria di diritto civile, il nesso causale del danno con l'attività svolta dal lavoratore consente di ipotizzare, per un fatto che, violi contemporaneamente sia diritti che spettano alla persona in base al precetto generale del neminem laedere, sia diritti che scaturiscono dal vincolo giuridico contrattuale, il concorso dell'azione extracontrattuale di responsabilità ex art.2043c.c., (spettante alla cognizione del giudice ordinario nel caso di infortunio occorso a pubblico dipendente), e di quella contrattuale basata sulla violazione degli obblighi di sicurezza posti a carico del datore di lavoro, anche pubblico, dall'art 2087 c.c.


Consiglio di Stato, sentenza n. 967 del 22 febbraio 2007 - Se il bando di gara non può imporre agli operatori economici di possedere già i mezzi che utilizzerebbe solo in caso di aggiudicazione dell’appalto , non può neppure imporre loro di assumere impegni giuridicamente vincolanti ad acquisirli. 


Consiglio di Stato, sentenza n. 966 del 22 febbraio 2007 - Una Stazione Appaltante non può, fuori da un procedimento di autotuela, ossia di motivato annullamento e ordinato rifacimento dei precedenti atti, rimettere in gara i concorrenti esclusi, prorogare più volte i termini di presentazione della documentazione stabiliti dal bando, rielaborare i criteri di valutazione e sottoporre  a nuova valutazione i progetti dopo averli già preso conoscenza. 


Consiglio di Stato, sentenza n. 941 del 22 febbraio 2007 - Nel contesto di cui all’art.75, comma 1, lett.c) del D.P.R. 21 dicembre 1999 n.554 ove è stato sostanzialmente rimesso al singolo concorrente il giudizio circa l’incidenza sull’affidabilità morale e professionale di eventuali reati dal medesimo commessi, è da escludere che possa qualificarsi falsa la dichiarazione una valutazione soggettiva del concorrente stesso (la quale potrà tutt’al più non essere  condivisa,ma giammai potrà essere ritenuta falsa, e cioè non corrispondente ad un dato oggettivamente riscontrabile). 

Giurisprudenza correlata: 

Consiglio di Stato, sentenza n. 4415  del 13 luglio 2006 - Non sussistendo previsioni specifiche idonee ad impedire ad una impresa versante nella situazione individuata dall’art. 15 del d. lgs. 231/2001 (non così per la sanzione interdittiva di cui all’articolo 9, comma 2, lettera c)  già compresa, quale causa di esclusione e di annullamento di aggiudicazione nell’articolo 38 del codice dei contratti pubblici) di partecipare a gare pubbliche, il mancato invito dell’amministrazione  alla trattativa privata per l’affidamento del servizio già espletato dalla stessa società con il contratto precedente, si rivela illegittimo, in quanto privo di elementi di logicità e lesivo della concorrenza, anche in considerazione della già provata idoneità della stessa impresa alla gestione del servizio. 

Consiglio di Stato, sentenza n. 1387 del 15 marzo 2006 - Per l’affidamento di un appalto di servizi, l’Amministrazione appaltante ben puo’ pretendere, in capo alle imprese partecipanti, requisiti superiori e diversi (certificato riguardante i carichi pendenti) rispetto a quelli fissati direttamente dalla legge: la scelta di fissare specifici e più stringenti requisiti di ammissione e/o di partecipazione ad una gara pubblica (rispetto a quelli minimi stabiliti dalla legge e/o a quelli presuntivamente risultanti dalla certificazione di iscrizione in un elenco ufficiale di prestatore di servizi) ai fini della dimostrazione del possesso dell’adeguata moralità professionale, o capacità economico – finanziaria è ampiamente discrezionale, impinge nel merito dell’azione amministrativa e si sottrae, pertanto, al sindacato del giudice amministrativo. 

Consiglio di Stato, sentenza n. 3185 del 18 maggio 2004  -  Se  tutti i precedenti penali a carico dell’ amministratore delegato delle società partecipanti, si riferiscono  a reati depenalizzati dopo le sentenze irrevocabili di condanna, ma da data anteriore all’emanazione del bando di gara, non possono costituire causa di esclusione dalla procedura di un appalto di servizi.


Consiglio di Stato, sentenza n. 929 del 22 febbraio 2007  – in materia di accesso agli atti del Comune da parte del consigliere comunale

Dal Sole 24 Ore del 5 marzo: Ai consiglieri diritto d'accesso senza vincoli regolamentari


Consiglio di Stato, Sez. VI, 20/2/2007 n. 919 - Nella scelta del socio privato la p.a. può riservarsi ampie valutazioni discrezionali.


Consiglio di Stato, sentenza n 850 del 19 febbraio 2007 – in materia di regolamentazione comunale del servizio di notificazione da parte dei messi comunali


Consiglio di Stato, sentenza  n. 842 del 19 febbraio 2007 - Allorché il bando prevede il possesso di un certo capitale sociale, l’effettivo versamento di tale capitale deve avvenire prima della presentazione dell’offerta, atteso che, diversamente, tale patrimonio sociale non potrebbe costituire quella garanzia delle obbligazioni assunte dalla società, che può essere svolta soltanto in quanto il capitale sia già stato interamente versato alla scadenza del termine della domanda di partecipazione alla gara.  


Consiglio di Stato, sentenza n.  828 del 19 febbraio 2007 - Appare corretta l’esclusione di un’Impresa che abbia sottaciuto circostanze sicuramente rilevanti ai fini di un giudizio “sulla rilevanza o meno sull’affidabilità morale e professionale dell’imprenditore”, in quanto il silenzio serbato sulla annotazione (Casellario dell’Autorità ) pur pienamente conoscibile alla data di presentazione dell’offerta, il silenzio in merito alle condanne subite con i detti decreti penali (in materie, tra l’altro, strettamente connesse all’ambito dell’esecuzione dei lavori), l’affermazione di inesistenza sia di precedenti condanne penali passate in giudicato, sia della commissione di “gravi infrazioni debitamente accertate alle norme in materia di sicurezza e a ogni altro obbligo derivante dai rapporti di lavoro, risultanti dai dati in possesso dell'Osservatorio dei lavori pubblici”, legittimano il giudizio di carente affidabilità morale e professionale della Società partecipante acquisirli.   


Consiglio di Stato, Sez. VI, 16/2/2007 n. 665 - Sulla valenza del potere di scioglimento dei consigli comunali per infiltrazioni mafiose e sul sindacato del g.a. sul corretto esercizio di tale potere.


Consiglio di Stato, sentenza n.  647 del 15 febbraio 2007 - Rientra  nella discrezionalità dell’Amministrazione la fissazione di requisiti di partecipazione ad una gara d'appalto diversi, ulteriori e più restrittivi di quelli legali, salvo il limite della logicità e ragionevolezza di quanto richiesto e della pertinenza e congruità a fronte dello scopo perseguito, in modo da non restringere, oltre lo stretto indispensabile, la platea dei potenziali concorrenti e da non precostituire situazioni di assoluto privilegio. 

Giurisprudenza correlata e segnalata:

Consiglio di Stato, sentenza  n.  5942  del 29 ottobre 2002 - Nel servizio assicurativo di copertura della responsabilità civile verso terzi appare importante il  rapporto fra capitale sociale ed esposizione finanziaria della Compagnia di Assicurazioni;  negli appalti di servizi, le stazioni appaltanti devono precisare nei bandi i parametri di misurazione della capacità economica e finanziaria: il capitale sociale  non rappresenta soltanto l’entità numerica che esprime in termini monetari il valore complessivo dei conferimenti dei soci, ma anche quella parte del patrimonio sociale che costituisce la garanzia delle obbligazioni assunte dalla società nei confronti dei terzi. 

Consiglio di Stato, sentenza  n. 6972  del 22 ottobre 2004 - Il potere discrezionale della Stazione appaltante di fissare requisiti di partecipazione ad una singola gara, anche molto rigorosi e superiori a quelli previsti dalla legge, lungi dall’essere espressione di mero arbitrio dell’amministrazione aggiudicatrice, costituisce in realtà precipua attuazione dei principi costituzionali di imparzialità e buon andamento dell’azione amministrativa, predicati dall’articolo 97 della Costituzione, e si sostanzia quindi nel potere – dovere assegnato all’amministrazione di apprestare (proprio attraverso la specifica individuazione degli specifici requisiti di ammissione e di partecipazione ad una gara) gli strumenti e le misure più adeguati, opportuni, congrui, efficienti ed efficaci ai fini del corretto ed effettivo perseguimento dell’interesse pubblico concreto, oggetto dell’appalto da affidare.   


Consiglio di Stato, sentenza n. 637 del 15 febbraio 2007 

Farmacie comunali, Cds, sì a gestione con società private 


Consiglio di Stato, sentenza  n. 593 del 12 febbraio 2007 - Il raggruppamento d’imprese non è un soggetto giuridico, e nemmeno un centro di imputazione di atti e rapporti giuridici distinto ed autonomo rispetto alle imprese raggruppate:  ciascuna impresa, già associata o ancora da associare, è titolare di un autonomo interesse legittimo a conseguire l’aggiudicazione.   


Consiglio di Stato, sentenza  n. 587 del 12 febbraio 2007 - L’interesse all’impugnazione non sussiste se l’accoglimento del ricorso non conduce all’utilità cercata dal ricorrente, occorrendo a tal fine l’intermediazione di altri eventi o procedimenti di ipotetica realizzazione e rispetto ai quali l’annullamento dell’atto impugnato si pone non come causa ma quale mero antecedente.  


Consiglio di Stato, sentenza n. 560 del 12 febbraio 2007- in materia di monetizzazione delle ferie


Consiglio di Stato, sentenza n. 558 del 12 febbraio 2007 - Se in un capitolato speciale di un appalto di servizi viene richiesto che la manodopera predisposta all’esecuzione del contratto debba essere alle strette dipendenze dell’impresa partecipante, una Commissione di gara non può ammettere il subappalto dopo l’apertura delle buste contenenti le offerte tecniche.


Consiglio di Stato, sentenza  n. 557 del 12 febbraio 2007 - Nell’applicare la normativa vigente occorre riferirsi non al momento dell’approvazione del progetto relativo all’opera, ma quello di indizione dell’appalto, che è l’atto con efficacia esterna, ed è quindi a questa indizione che bisogna fare riferimento


Consiglio di Stato, sentenza  n. 554 del 12 febbraio 2007 - L’esclusione di due o più imprese per collegamento sostanziale è oggetto di interesse ai fini dell’inserimento di tali dati nel Casellario informatico, ai sensi dell’articolo 27, comma 2 lettera t del Dpr n. 34/00, perché ciò consente alle stazioni appaltanti di escludere, in via di autotutela, dalle proprie gare, le imprese oggetto di annotazione, qualora ricorrano oggettivi dubbi sulla serietà e indipendenza delle offerte, valutazione che, ovviamente, non può che essere effettuata a posteriori.   


Consiglio di Stato, sentenza n. 552 del 12 febbraio 2007 – in materia di rimborso delle spese legali e di scelta del difensore - 

Dal Sole 24 Ore del 26 febbraio: Rimborsi se l'avvocato è «concordato»


Consiglio di Stato, sezione VI, 12 febbraio 2007, n. 537 - Pubblico impiego, il termine di novanta giorni per la conclusione del procedimento disciplinare è perentorio


Consiglio di Stato, sentenza n. 523 dell’8 febbraio 2007  - L’art. 75, co. 1, lett. c), d.P.R. n. 554/1999 (come ripreso dall’articolo 38 lettera c) del decreto legislativo 163/2006 s.m.i.) , nel prevedere come causa di esclusione dagli appalti di lavori pubblici le condanne per determinati reati incidenti sulla moralità professionale, dispone che per le s.r.l. sono rilevanti anche le condanne riportate dagli amministratori con poteri di rappresentanza o direttori tecnici, anche se cessati nel triennio anteriore alla data di pubblicazione del bando di gara, e salvo che l’impresa dimostri di aver adottato atti o misure di completa dissociazione dalla condotta penale del proprio amministratore o direttore tecnico.


Consiglio di Stato, sentenza n.  458 del 5 febbraio 2007 - La regola dell’anonimato dei progetti è chiaramente funzionale alla garanzia dell’effettiva imparzialità delle valutazioni della commissione giudicatrice, e costituisce applicazione settoriale del più generale principio che vuole sottratto l’esame discrezionale, anche di natura tecnica, delle offerte ad ogni possibile interferenza connessa alla conoscenza dell’identità dei concorrenti da cui esse provengono.


Consiglio di Stato, sentenza n.  450 del 5 febbraio 2007 - Vanno immediatamente sottoposte a ricorso al Tar solo quelle clausole che possono essere lesive alla partecipazione mentre nel caso di eventuale illogicità di una clausola relativa alla formulazione dell’offerta, l’istante deve attendere  la esclusione dalla gara per promuovere l’impugnativa congiunta del provvedimento di esclusione e della disciplina di gara. 

Giurisprudenza correlata

Consiglio di Stato, sentenza n. 5185 del 7 settembre 2006 - Le clausole di un bando di gara che effettivamente potrebbero impedire la partecipazione, nel cui ambito ordinariamente si collocano quella che stabiliscono il possesso di requisiti di ammissione,  devono essere immediatamente impugnate; mentre se il ricorso attiene ai criteri dell’aggiudicazione (sugli elementi dell’offerta economicamente più vantaggiosa) , l’impresa per fare valere i propri diritti, deve prima presentare domanda di partecipazione.


Consiglio di Stato, sentenza n. 447 del 5 febbraio 2007 - Prescrizione tecnica per la partecipazione alla gara: l’obbligo di disporre di una sede operativa nella Provincia in cui si intende esercitare l’attività costituisce ostacolo ingiustificato alla libera prestazione di servizi ed è incompatibile con l’art. 49 del Trattato CE.  


Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana - sez. giurisdizionale, 29/1/2007 n. 7 - L'individuazione del promotore nel project financing non è vincolata per legge alle rigide forme dell'evidenza pubblica.


Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana - sez. giurisdizionale, 29/1/2007 n. 6 - Sull'impugnazione delle clausole illegittime di un bando di gara.


Consiglio di Stato, sentenza n. 296 del 26 gennaio 2007 - Ai fini della dimostrazione del rapporto di dipendenza tra evento lesivo e rischio inerente l'attività lavorativa, nell' ipotesi dell' infortunio in itinere, si rivela essenziale verificare la sussistenza del comportamento ordinario tenuto dall' agente, con riferimento a quello inerente la normale attività lavorativa: non sussiste dipendenza allorchè l'incidente si sia verificato al di fuori del percorso più breve di collegamento tra la sede di servizio e l'abitazione in quanto  la deviazione operata nel percorso normale è infatti ricollegabile ad una scelta, per così dire, arbitraria, con l' esposizione del soggetto ad un evento dannoso derivante da fatto imputabile alla volontà del dipendente di allontanarsi dall' ordinario itinerario


Consiglio di Stato, sentenza  n. 292 del 26 gennaio 2007 - E’ legittimo che un’Amministrazione ammetta a partecipare ad un appalto di servizi solo quelle imprese il cui fatturato ottenuto nell’arco di un triennio, sia pari al valore dell’appalto da aggiudicare, peraltro biennale.  


Consiglio di Stato, sentenza n. 289 del 26 gennaio 2007  sulla non applicabilità del divieto di “reformatio in pejus” del trattamento economico previsto dall’art.202 TU n.3 del 1957, nel caso di passaggio dal ruolo del Comune al ruolo dei segretari comunali.


Consiglio di Stato, sentenza n. 265 del 24 gennaio 2007  - in tema di presupposti per l’esercizio del potere di scioglimento di un Consiglio comunale ex art. 143 T.U. ee.ll. per condizionamenti della criminalità


Consiglio di Stato, sentenza n. 256 del 24 gennaio 2007 - Principio  dell’ eterointegrazione precettiva :la norma di cui all’ Art. 17  della legge 12 marzo 1999, n. 68 in tema di tutela del lavoro dei disabili parola ha un chiaro contenuto di ordine pubblico (ed è considerata un superiore dettato positivo) e come tale deve essere comunque rispettata, anche nel silenzio della normativa di gara.

Giurisprudenza correlata e richiamata:

Consiglio di Stato, sentenza n. 3148 del 14 maggio 2004 - Le imprese concorrenti non tenute all'osservanza della normativa a tutela dei disabili, lungi dall'essere esonerate dal comunicare all'Amministrazione la propria posizione nei riguardi della disciplina di cui all’art. 17  della legge 12 marzo 1999, n. 68, sono comunque tenute a trasmettere, anch’esse al momento della presentazione della domanda, la dichiarazione che attesti l'inapplicabilità alla loro impresa della normativa citata.

Consiglio di Stato, sentenza n. 3733 del 6 luglio 2002 - L’osservanza della normativa sui disabili deve essere considerata come requisito di partecipazione e non condizione di aggiudicazione e deve essere osservata sia negli appalti che nei rapporti convenzionali o di concessione con pubbliche amministrazioni: l’univoco testo dell’ art. 17 L. 12 marzo 1999 n. 68, infatti, là dove prescrive alle imprese che “partecipino a bandi” di “presentare preventivamente” la dichiarazione e la certificazione ivi descritte, individua chiaramente nella presentazione della domanda di partecipazione la fase procedimentale nella quale va adempiuta tale  prescrizione.  


Consiglio di Stato, sentenza n. 209 del 23 gennaio 2007  - sulla nozione di atto politico, in materia di revoca dell’incarico di assessore


Consiglio di Stato, sentenza  n. 196 del 23 gennaio 2007 - Non è corretto inserire in un’unica busta sia l’offerta per l’aggiudicazione, sia i documenti richiesti dal bando: l’offerta non inserita nella busta sigillata è priva dei requisiti minimi per essere qualificata come valutabile offerta di partecipazione alla gara e va senz’altro esclusa, non potendosi ammettere che la partecipante, omettendo le indefettibili e prescritte misure volte a garantire la segretezza dell’offerta, crei presupposti tali da condurre all’incertezza dell’esito della gara.  


Consiglio di Stato, sentenza n. 195 del 23 gennaio 2007 - Qualora in un bando di gara un’amministrazione richieda che alla richiesta di partecipazione dovono essere allegate, a pena di esclusione, almeno due idonee referenze bancarie attestanti la solidità finanziaria ed economica del richiedente, va esclusa l’impresa che presenta invece un’unica referenza bancaria, peraltro rafforzata da altra rilasciata in favore del Presidente del Consiglio di amministrazione.  


Consiglio di Stato, sentenza n. 187 del 23 gennaio 2007 - sul carattere oggettivamente pubblico dell’attività del tesoriere ai fini della sottoposizione agli oneri di accesso previsti dalla legge n. 241/1990


Consiglio di Stato, sentenza n. 185 del 23 gennaio 2007 - La verifica dei requisiti può avvenire non solo in sede di partecipazione all’appalto ma anche , sull’aggiudicataria, relativamente ad uno degli elementi posti a base dell’offerta tecnica, quindi in sede di aggiudicazione. L’automatica sostituzione dell’aggiudicataria con la concorrente seconda classificata avviene  qualora l’annullamento giudiziale concerna l’inesistenza di un requisito soggettivo o oggettivo che non consenta la partecipazione alla gara sin dall’inizio. Mentre qualora la verifica sia stata fatta su uno degli elementi dell’offerta, l’amministrazione deve provvedere alla ripetizione della gara a partire dalla valutazione delle offerte tecniche.

Giurisprudenza correlata:

Consiglio di Stato, sentenza n. 1885 del 6 aprile  2005 - Annullamento di un’aggiudicazione provvisoria di una gara di appalto del servizio di brokeraggio assicurativo: anche gli elementi posti alla base dell’offerta economicamente più vantaggiosa possono essere posti a verifica da parte dell’amministrazione alla stregua di quanto avviene per i requisiti di ordine generale o morale  


Consiglio di Stato, adunanza plenaria, sentenza n. 3 del 16 gennaio 2007 -  in materia di indennità di buonuscita dei dipendenti pubblici e di computabilità per i dirigenti della indennità di posizione.

Consiglio di Stato, Ad. Plen. n.3 del 2007. I dipendenti dell’Amministrazione tra freddo diritto ed etica dimenticata, commento a cura di Giulio Bacosi (Avvocato dello Stato)


Consiglio di Stato, sentenza n. 55 del 10 gennaio 2007 - L'interesse all'accesso ai documenti amministrativi deve essere valutato in astratto senza alcun apprezzamento in ordine alla fondatezza o all'ammissibilità della domanda giudiziale che l'interessato potrebbe eventualmente proporre sulla base dei documenti acquisiti mediante l'accesso.


Consiglio di Stato, sentenza n. 45 del 10 gennaio 2007 - Il procedimento per la scelta del privato contraente, da parte delle amministrazioni pubbliche e dei soggetti ad esse equiparati, deve mirare alla selezione dell’impresa che, in un giudizio condotto sulla scorta dei requisiti posseduti e di altri prefissati elementi di valutazione, appaia quella in grado di assicurare il miglior risultato per la parte appaltante:  ancorare, perciò, l’esito di una tale scelta ad un adempimento formale desunto da una non univoca disposizione della legge o del bando, significherebbe sacrificare quello scopo ad una infruttuosa applicazione di regole formali ed incoerenti con lo scopo prefissato.  


Consiglio di Stato, sentenza n. 37 del 10 gennaio 2007 -

Dal Sole 24 Ore del 29 gennaio: Contratti, non limitarsi alla lettera 


Consiglio di Stato, sentenza n. 30 del 10 gennaio 2007 - Per qualsiasi contratto che la pubblica amministrazione andrà a stipulare con un privato, comprese quindi le convenzioni, devono essere rispettati i principi europei di tutela della concorrenza valevoli al di là dei confini tracciati da direttive specifiche in quanto tesi ad evitare restrizioni ingiustificate e sproporzionate alla regola generale della libertà di competizione  


Consiglio di Stato, sentenza n. 17 dell’ 8 gennaio 2007  - Il soggetto legittimamente escluso o non ammesso ad una pubblica gara per l’assenza dei requisiti di partecipazione, non ha interesse all’impugnazione, in quanto non ha interesse a contestare l’aggiudicazione, non potendo trarre alcun vantaggio o beneficio dall’annullamento degli atti di gara e, pertanto, dedurre vizi attinenti la posizione dell’aggiudicatario.  


Consiglio di Stato, Sez. V, 8/1/2007 n. 12 - Sulla facoltà della stazione appaltante di richiedere una integrazione documentale ai partecipanti alla gara non in regola.

Consiglio di Stato,  sentenza n. 12 dell’ 8 gennaio 2007 - Nuovo orientamento del Consiglio di Stato: se un bando di gara non prevede esplicitamente una disposizione contenuta nella Legge (nella specie richiesta dell’autorizzazione ministeriale alle Società di intermediazione Finanziaria per l’emissione delle cauzioni provvisorie), non è colpa delle Imprese se non hanno ottemperato, ma dell’Amministrazione che ha redatto un bando illegittimo per violazione di una norma imperativa di legge.   


Consiglio di Stato,  sentenza n. 10 dell’ 8 gennaio 2007  - Il potere di autotutela, con il quale l’ordinamento attribuisce all’amministrazione di poter emendare autonomamente l’azione amministrativa dalle illegittimità commesse, spetta per definizione all’organo che ha adottato l’atto asseritamene contrario alle regole di diritto che ne disciplinano l’attività: anche gli atti viziati da incompetenza possono essere annullati.


Consiglio di Stato, sentenza  n. 7 dell’ 8 gennaio 2007 - Il marciapiede è una pertinenza d’esercizio della strada (articolo 24 del codice della strada emanato con decreto legislativo 30 aprile 1992 n. 285), che ne costituisce parte integrante, e perciò si presume di proprietà dell’ente proprietario della strada: aprire al traffico un vicolo chiuso a prezzo dell’eliminazione dei marciapiedi e con la carreggiata rasente alle case, è palesemente irrazionale. 


Consiglio di Stato,  sentenza n. 5 dell’ 8 gennaio 2007 - Qualora nello statuto di una Società per Azioni con partecipazione di capitale pubblico, venga sancito che i poteri appartengono agli organi sociali, e  nel contempo non venga però  previsto alcun raccordo tra gli enti pubblici territoriali e la costituzione degli anzidetti organi, non esistono le condizioni per il cd “controllo analogo” per legittimare l’affidamento in house del relativo servizio pubblico.