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Giurisprudenza - Consiglio di Stato 


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Consiglio di Stato, Sez. V, 31/8/2007 n. 4543 - Il punteggio numerico può essere considerato sufficiente a motivare gli elementi dell’offerta economicamente più vantaggiosa soltanto nell’ipotesi in cui il bando di gara abbia espressamente predefinito specifici, obiettivi e puntuali criteri di valutazione


Consiglio di Stato, sentenza n. 4528 del 31 agosto 2007 - Il  precetto di cui alla norma sul sorteggio deve essere applicato secondo i principi di buona fede e proporzionalità : va tenuto presente, infatti, che all'inosservanza dell'obbligo di conferma delle precedenti dichiarazioni sono collegate sanzioni gravemente incidenti sugli interessi imprenditoriali e finanziari del concorrente, sicché alla verifica dell'inadempimento, tenuto anche conto della esiguità del termine, deve procedersi dando la prevalenza ai profili sostanziali dell'accertamento che la legge impone, senza indulgere ad un fiscalismo formalistico estraneo all'interesse tutelato.


Consiglio di Stato, sentenza n. 4486 del 24 agosto 2007 - A norma degli artt. 95 del D.P.R. 24.7.1977, n. 616, e dell’art. 55 della legge 5.8.1978, n. 457, spetta al Comune  l'adozione dei provvedimenti di annullamento, decadenza o revoca dell'assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, e, quindi, spetta in via esclusiva a tale ente la legittimazione passiva in ordine al ricorso con cui l'assegnatario si opponga a tali provvedimenti:  agli Istituti autonomi per le case popolari (e, quindi, all’A.T.E.R.P.) che  conservano la mera gestione di detti immobili, deve riconoscersi la sola facoltà di spiegare intervento a sostegno delle ragioni del Comune, con la conseguenza che tali enti non possono qualificarsi controinteressati ai quali il ricorso deve necessariamente essere notificato .


Consiglio di Stato, sentenza n. 4448 del 13 agosto 2007 - In caso di impugnazione di un provvedimento contingibile e urgente, adottato dal Sindaco quale ufficiale di Governo, è escluso che il relativo ricorso, se proposto solo per l'annullamento di atti, debba essere notificato anche al Ministero dell'interno, mentre diversamente deve essere ritenuto nel caso di contemporanea o successiva azione risarcitoria, affinché lo Stato non venga chiamato a rispondere dei danni senza aver potuto tempestivamente difendersi: deve ritenersi ammissibile il ricorso avverso ordinanze contingibili e urgenti nel caso in cui l'instaurazione del processo sia avvenuta con notifica al comune, in quanto, nel caso di adempimento di funzioni di ufficiale di governo da parte del sindaco, l'ordinamento disciplina un fenomeno di imputazione giuridica allo Stato degli effetti di atti di un organo del comune, nel senso che il sindaco non diventa un organo di un'amministrazione dello Stato ma resta incardinato nel complesso organizzativo dell'ente locale.  


Consiglio di Stato, sentenza n. 4437 del 13 agosto 2007 – in materia di riconoscimento del lavoro straordinario, del compenso sostitutivo nel caso di ferie non godute e dell’indennità di coordinamento dei dirigenti degli enti locali


Consiglio di Stato, sentenza n. 4411 del 10 agosto 2007

Comuni, bilanci trasparenti


Consiglio di Stato, sentenza n.  4408 del 10 agosto 2007 - L’affidamento di tutte le attività e, quindi, anche dell’attività di riscossione delle entrate, è infatti indicato con più proprietà con il termine “gestione”, che comprende tutto il ciclo di trattazione dei tributi e delle altre entrate comunali


Consiglio di Stato, sentenza n. 4401 del 10 agosto 2007 - L’Amministrazione - quando diventa pienamente consapevole della illegittimità dei propri provvedimenti ed emana atti di autotutela volti al ripristino della legalità e alla reintegrazione della sfera giuridica di chi ha ritualmente e fondatamente proposto il ricorso giurisdizionale – pone in essere un comportamento da valutare positivamente, che rende meno grave il suo precedente illecito ed è valutabile dal giudice amministrativo nell’esercizio dei propri poteri di quantificazione del danno risarcibile : l’ordinamento – e per esso il giudice amministrativo – valuta positivamente tale sopravvenuto comportamento, che – anche se non rimuove il precedente illecito, né fa venir meno l’originaria colpevolezza – è senz’altro meritevole di favorevole considerazione nella sede giurisdizionale.


Consiglio di Stato, sentenza n.  4389 del 10 agosto 2007 - L’interesse protetto o comunque la situazione soggettiva di cui è titolare il partecipante alla gara è costituito non dalla astratta legittimità del comportamento dell’Amministrazione, bensì della possibilità di conseguire l’aggiudicazione, sicchè anche la possibilità del mero riconoscimento del diritto al risarcimento dei danni non può prescindere dalla impugnazione degli atti che all’aggiudicazione comunque si oppongono: l’esecuzione, in tutto o in parte, dell’appalto oggetto di una gara indetta dall’Amministrazione, non determina il venir meno, in capo al partecipante non aggiudicatario, dell’interesse a ricorrere avverso gli atti della procedura concorsuale  e ciò non solo per la persistenza di un diritto morale, ma anche in relazione ad un eventuale diritto risarcitorio volto a ristorare il ricorrente dal pregiudizio patito per effetto dell’illegittimità  


Consiglio di Stato, sentenza n. 4273 dell’ 1 agosto 2007 - Il legislatore è convinto dell’ estrema gravità del mancato rispetto obblighi contributivi , sia per quanto concerne i diritti dei lavoratori , sia per quel che riguarda la finanza pubblica ( costretta ad impegnare ingenti risorse  per porre rimedio ai notevoli deficit degli enti previdenziali), sia con riferimento alla corretta concorrenza tra le imprese del settore  ( potendo essere avvantaggiate le imprese che non rispettano in tutto o in parte ,anche sotto il profilo del non tempestivo adempimento, gli obblighi previdenziali ) : l’art. 86, comma 10 del D.Lgs. 10 settembre 2003 n. 276, con l’aggiungere la lett. b-bis all’art. 3, comma 8 del D.Lgs 14 agosto 1996 n.494 ha previsto, con specifico riferimento alla materia dei lavori (pubblici e privati ), un documento unico di regolarità contributiva comprensivo anche dei contributi dovuti alle casse edili: la verifica della regolarità contributiva non è più di competenza delle stazioni appaltanti ( le quali peraltro dovevano a tal fine far riferimento ai soli dati in possesso dell’Osservatorio dei lavori pubblici ) , ma è demandata agli enti previdenziali.  


Consiglio di Stato, Sez. V, 1/8/2007 n. 4270 - L'affidamento del servizio di gestione degli spazi pubblicitari ricavabili sulle pensiline di fermata della rete autofilotranviaria si configura come una concessione di servizio pubblico.  


Un giudice per la pretesa “condizionata” e uno per il relativo inadempimento? – commento ad Adunanza Plenaria, n. 10 del 30 luglio 2007, a cura di Giulio Bacosi – in materia di provvedimenti con tingibili e urgenti


Consiglio di Stato, sentenza n. 4136 del 24 luglio 2007 - In forza del più recente indirizzo espresso delle Sezioni Unite della Cassazione (ordinanza n. 13659 ddel 13 giugno 2006) , l’azione risarcitoria per il ristoro dei danni derivati da provvedimenti illegittimi può essere proposta anche indipendentemente dalla tempestiva impugnazione dei provvedimenti stessi, purché sia rispettato il termine di prescrizione del diritto al risarcimento del danno : né la mancata impugnazione degli atti potrebbe considerarsi come violazione del principio di autoresponsabilità, secondo cui il danneggiato deve fare tutto quanto è in proprio potere per limitare o impedire il danno lamentato.

Giurisprudenza segnalata e correlata:

Corte di Cassazione, Sezioni Unite Civili, Ordinanza n. 13659 del 13 giugno 2006 - Giurisdizione – Giudice ordinario e giudice amministrativo – Tutela risarcitoria 

Le Sezioni Unite fanno il punto sul riparto di giurisdizione tra giudice ordinario e giudice amministrativo in relazione alla tutela risarcitoria. Le Sezioni Unite affermano che quante volte si sia in presenza di atti riferibili oltre che ad una pubblica amministrazione a soggetti ad essa equiparati ai fini della tutela giudiziaria del destinatario del provvedimento e l’atto sia capace di esplicare i propri effetti perché il potere non incontra ostacolo in diritti incomprimibili della persona, la tutela giudiziaria deve essere chiesta al giudice amministrativo. Al giudice amministrativo potrà essere chiesta la tutela demolitoria e, insieme o successivamente, la tutela risarcitoria completiva. Ma la parte potrà chiedere al giudice amministrativo anche solo la tutela risarcitoria, senza dover osservare allora il termine di decadenza pertinente all’azione di annullamento.  


Consiglio di Stato, Sez. IV, 23/7/2007 n. 1401 - Il principio di immodificabilità soggettiva dei partecipanti alle procedure di affidamento degli appalti pubblici non si applica nel caso di recesso di un'impresa dall'a.t.i. aggiudicataria.

Consiglio di Stato, sentenza n. 4101 del 23 luglio 2007 - In conformità al  principio di immodificabilità soggettiva dei partecipanti alle procedure di affidamento degli appalti pubblici, lo stesso deve leggersi come inteso ad impedire l’aggiunta o la sostituzione di imprese partecipanti all’a.t.i. e non anche a precludere il recesso di una o più imprese dall’associazione (ovviamente nel caso in cui quella o quelle che restano a farne parte risultino titolari, da sole, dei requisiti di partecipazione e di qualificazione).  


Consiglio di Giustizia amministrativa per la Regione siciliana, sentenza n.699 del 23 luglio 2007 - È erroneo l'assunto secondo cui la responsabilità aquiliana dell'Amministrazione per i danni da illegittimo svolgimento dell'attività amministrativa richieda, quale criterio soggettivo di imputazione, la colpa grave: siffatta responsabilità si ascrive in quella extracontrattuale (sicché l'unico parametro normativo di riferimento è costituito dall'art. 2043 cod. civ: sicché risulta destituita di ogni fondamento la tesi, secondo cui la responsabilità civile dell'Amministrazione per attività illegittima richiederebbe la sussistenza di una colpa grave, la quale - salvi i casi in cui sia applicabile il cit. art. 2236 cod. civ., tra i quali di certo non rientra l'attività di mera interpretazione di norme giuridiche - non è richiesta per la responsabilità dell'Amministrazione, come apparato, nei confronti dei terzi, bastando a tal fine la sola colpa lieve (Viceversa la colpa grave rilieva, nella più parte dei casi, in materia di responsabilità amministrativo-contabile del dipendente verso l'Amministrazione, ma trattasi evidentemente di tematica diversa dalla  responsabilità aquiliana dell'Amministrazione verso i terzi)


Consiglio di Stato, sentenza n. 4098 del 20 luglio 2007 - E’ acquisita nella giurisprudenza la natura perentoria del termine di dieci giorni, previsto, in sede di verifiche a campione, dall’art. 10, 1º comma quater, l. 11 febbraio 1994 n. 109 (ora articolo 48 del decreto legislativo 163/2006 smi), per comprovare il possesso dei requisiti di capacità economico-finanziaria e tecnico-organizzativa eventualmente previsti dal bando.


Consiglio di Stato, sentenza n. 4072 del 19  luglio 2007 - Ai fini della verifica in sede giudiziale dell’osservanza del termine di legge per l’impugnazione di un provvedimento amministrativo, la piena conoscenza dell’atto – dalla quale, com’è noto, decorre, in difetto di formale comunicazione, il relativo termine – si ricollega alla avvenuta individuazione non solo della esistenza dell’atto, ma anche del suo contenuto in tutte le sue molteplici componenti.


Consiglio di Stato, sentenza n. 4043 del 19  luglio 2007 - E’ noto che nel  sistema di selezione del contraente denominato “appalto concorso” l’Amministrazione predispone un progetto di massima recante l’ indicazione dei tratti essenziali delle prestazioni di cui intende avvalersi: proprio alla qualificazione del progetto come recante specifiche di massima segue che lievi scostamenti in sede di offerta tecnica dalle indicazioni predisposte dalla stazione appaltante non possono risolversi in causa di inammissibilità dell’offerta medesima per contrasto con la “lex specialis” del concorso.


Consiglio di Stato, sentenza n. 4040 del 19  luglio 2007 - Sono devolute al giudice amministrativo le controversie relative ad un atto, ancorchè di indirizzo, a destinatario determinato  e diretto ad incidere, in via indiretta, sull’attività dell’INAIL di rilascio delle attestazioni di sua competenza e dell’INPS per l’eventuale applicazione dei benefici previdenziali in quanto la posizione azionata dall’impresa ha  la consistenza dell’interesse legittimo oppositivo al corretto esercizio di un potere  discrezionale fatto salvo dalla prescrizione di legge.


Consiglio di Stato, sentenza n. 4029 del 16  luglio 2007 - Per ritenere una sentenza l’effetto di un errore di fatto risultante dagli atti o documenti della causa , l’errore deve: a) consistere in una errata percezione del fatto, in una svista di carattere materiale, oggettivamente e immediatamente rilevabile e tale da aver indotto il Giudice a supporre la esistenza di un fatto la cui verità era esclusa in modo incontrovertibile, oppure a considerare inesistente un fatto accertato in modo par istanti indiscutibile; b) essere decisivo, nel senso che, se non vi fosse stato, la decisione sarebbe stata diversa; c) non cadere su di un punto controverso, sul quale il Giudice  si sia pronunciato; d) presentare i caratteri della evidenza e della obiettività, sì da non richiedere, per essere apprezzato, lo sviluppo di argomentazioni induttive e di indagini ermeneutiche;e) non deve consistere in una erronea valutazione e interpretazione del fatto.


Consiglio di Stato, sentenza n. 4027 del 16  luglio 2007 - Non può condividersi l’assunto secondo il quale la produzione di una parte del bilancio – e, precisamente, della relazione del consiglio di amministrazione di cui all’art. 2428 c.c. – contenente gli elementi da prendere in considerazione al fine di consentire la valutazione della situazione economica, può essere ritenuta equivalente al richiesto bilancio, in quanto la stessa dicitura utilizzata da un’Amministrazione nella lettera di invito (costituente, com’è noto, assieme al bando di gara, lex specialis della procedura ad evidenza pubblica), nella quale viene indicato quale unico documento da presentare proprio il bilancio, pena l’invalidità dell’offerta, esclude tale possibilità.  


Consiglio di Stato, sentenza n. 4025 del 16 luglio 2007 - Il mancato pagamento degli oneri importa l'immediata irrogazione delle sanzioni pecuniarie anche in presenza di garanzia fideiussoria.


Consiglio di Stato, sentenza n. 4012 del 16  luglio 2007 - Non è necessaria la procedura ad evidenza pubblica ( a norma del decreto legislativo 163/2006)  per l’ assegnazione in comodato d’uso gratuito di spazi, nell’edificio dove ha sede un soggetto privato (ancorché di proprietà pubblica), per la installazione di distributori automatici di cibi e bevande, qualora l’importo del contratto sia di euro 6500: la circostanza che la società abbia liberamente preferito – non in quanto obbligata – di disciplinare la fattispecie con una procedura simile a quella di evidenza pubblica, non comporta che le relative controversie siano devolute al giudice amministrativo, non rientrando tra quelle attratte nell'orbita della giurisdizione esclusiva di questo giudice, ai sensi dell'articolo 33, comma 2, lettera d) del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 80, così come sostituito dall'articolo 7 della legge 21 luglio 2000, n. 205. 

Giurisprudenza richiamata e correlata

Consiglio di Stato, sentenza n. 7554 del 18 novembre 2004 - Appalto sotto soglia e committente S..p.A. pubblica: no all’ evidenza pubblica quindi giudice ordinario; cambiamento anche dei bisogni assicurativi della Società e dei suoi dipendenti.


Consiglio di Stato, sentenza n. 3997 del 12 luglio 2007 - Nel processo amministrativo, l'appellante non è esonerato dall'obbligo di specificare le ragioni, per le quali ritenga non condivisibili le argomentazioni espresse nella sentenza impugnata, avendo l'appello carattere impugnatorio, onde è inammissibile la mera riproposizione, da parte dell’ Amministrazione risultata soccombente in primo grado, delle difese ivi svolte oppure della motivazione posta a base degli atti oggetto del giudizio prive, d'ogni specifico e concreto riferimento ai relativi capi della sentenza appellata


Consiglio di Stato, sentenza n. 3958 del 12  luglio 2007 - Anche se la partecipante è una ditta individuale, il cui titolare risulta essere rappresentante legale, nonché direttore tecnico, devono comunque essere fornite all’Amministrazione tutte le dichiarazioni di mancanza di una delle misure di cui all’art. 3 della legge 27 dicembre 1956, n. 1423 e l’assenza di condanne passate in giudicato o di applicazioni della pena ex art. 444 c.p.p. per reati che incidano sull’affidabilità morale e professionale nei confronti del titolare stesso, anche in forma negativa, precisando, appunto, che la funzione di direttore tecnico è svolta da lui personalmente, e che nessuno, oltre a lui, ha poteri di rappresentanza.  


Consiglio di Stato, sentenza n. 3886 del 10 luglio 2007 - Ben può una Commissione, in sede di verifica di un'offerta anomala (con apprezzamenti di opportunità e di convenienza), considerare il radicamento nel territorio di uomini e mezzi sufficiente a giustificare un abbattimento dei costi indicati nell'offerta per le trasferte da una sede all'altra.


Consiglio di Stato, sentenza n. 3850 del 6 luglio 2007  - Sono devolute alla cognizione del giudice ordinario le controversie sugli atti con i quali l'amministrazione, successivamente alla definizione della procedura di aggiudicazione ed alla stipula del contratto di appalto, provveda unilateralmente alla risoluzione del rapporto : si tratta, infatti, di atti privi di natura provvedimentale che investono posizioni di diritto soggettivo concernenti la fase paritetica di esecuzione del contratto, sicché, ai sensi dell'art. 6 della legge 21 luglio 2000, n. 205, il contenzioso sorto  nella fase di esecuzione del contratto è devoluto alla giurisdizione del giudice ordinario.
Giurisprudenza richiamata e correlata
Consiglio di Stato, sentenza n. 3228 del 29 maggio 2006 - Esiste la giurisdizione del giudice ordinario in caso di risoluzione del contratto per inadempimento dell'impresa appaltatrice ad una precisa obbligazione stabilita nel capitolato speciale (Consiglio di Stato con la decisione numero 515 del 30 gennaio 2002 file CDS 515 2002.doc) Viene confermata la giurisdizione del giudice amministrativo qualora oggetto del gravame sia la dichiarazione di decadenza dall'aggiudicazione dal servizio di raccolta e trasporto rifiuti solidi e non già il contratto conseguente a tale aggiudicazione.

Consiglio di Stato, sentenza n. 5617 del 25  settembre 2006 - Sono  devolute al Giudice ordinario le controversie sugli atti con i quali l'Amministrazione, dopo la definizione della procedura di affidamento del servizio o della fornitura, provvede unilateralmente alla risoluzione del rapporto avvalendosi dei propri poteri negoziali di diritto comune mentre tutte le controversie relative alle <<procedure di affidamento di lavori, servizi o forniture>> che si riferiscono alla sola fase pubblicistica dell'appalto (compresi i provvedimenti di non ammissione o di esclusione dalla gara), sono di competenza del giudice amministrativo.

Consiglio di Stato, sentenza n. 4295 del 6 luglio 2006 - Anche nei casi in cui non si applica una dettagliata disciplina di derivazione comunitaria (quale quella in tema di appalti pubblici soprasoglia di lavori, di forniture o di servizi), il provvedimento di aggiudicazione, ancorché sia collocato all'interno del procedimento (civilistico) preordinato alla conclusione del contratto, ha natura amministrativa per quanto concerne l'individuazione del contraente: infatti, nel caso in cui si sia svolta una gara officiosa, si ravvisano tutte le condizioni del momento procedimentale pubblicistico che può essere controllato in giurisdizione generale di legittimità dal giudice amministrativo. 

Consiglio di Stato, sentenza n. 1764  del 5 aprile 2006 - Mancata stipulazione di un contratto di appalto: la giurisdizione del giudice amministrativo non si esaurisce con il provvedimento di definitiva aggiudicazione, residuando in capo all'Amministrazione appaltante anche nella fase successiva al predetto provvedimento una serie di poteri autoritativi dei quali la revoca dell'aggiudicazione stessa è l'esempio paradigmatico: per effetto dell'intervenuta innovazione normativa il giudice amministrativo è competente a conoscere in sede di (giurisdizione esclusiva) di tutte le controversie che insorgano nella fase precedente alla stipulazione del contratto di appalto, investano esse la tutela di interessi legittimi come di diritti soggettivi. Sarà dopo la Corte dei Conti a decidere delle responsabilità personali dei singoli  dipendenti coinvolti.


Consiglio di Stato, sentenza n. 3844 del 6 luglio 2007 - Il Consiglio di Stato, relativamente alla questione se , quando più imprenditori abbiano presentato un'unica offerta per una gara d'appalto per opere o servizi pubblici con impegno di costituirsi in associazione temporanea di imprese in caso di aggiudicazione e l'offerta sia stata esclusa, l'esclusione debba essere impugnata da tutti gl'imprenditori del gruppo o possa essere impugnata dal singolo imprenditore, non si pronuncia e resta in attesa di quanto deciderà la Corte di giustizia per le questioni pregiudiziali d'interpretazione del diritto comunitario.


Consiglio di Stato, sentenza n. 3842 del 6 luglio 2007 - Va esclusa una ditta, senza alcuna possibilità di integrazione documentale, il cui certificato della Camera di Commercio risulta privo di alcun riferimento al quinquennio precedente per la posizione fallimentare, così come richiesto dal  disciplinare di gara.


Consiglio di Stato, sentenza n. 3840 del 6 luglio 2007 - Per accertare un  requisito tecnico di fatturato prescritto da  un bando, assume rilievo determinante la data di espletamento dei servizi, nel quinquennio precedente la pubblicazione del bando stesso, piuttosto che l'epoca di emissione delle fatture, eventualmente successiva.


Consiglio di Stato, sentenza n. 3820 del 5 luglio 2007 - La risoluzione del rapporto fra il comune e la società ricorrente, pur riguardando prestazioni contrattualmente assunte, si radica in provvedimenti emanati dal comune per disciplinare la gestione del ciclo integrato dei rifiuti nell’ambito del proprio territorio nei cui ambito assumono rilievo fondamentale le delibere n. 17 e 18, del 16.4.2003, di approvazione del P.O.S. gestione tariffe per l'anno 2003 ed relativo piano finanziario inerente, fra l’altro, la riscossio-ne della Tariffa a partire dall'anno 2002 : è perciò da disattendere che alla controversia di che trattasi possa applicarsi il limite delineato dalla sentenza della Corte costituziona-le n. 204 del 6/7/2004 di parziale illegittimità dell’art. 33, D.Lgs. n. 80/1998, nel testo modificato dalla l. 205/2000, ove estende alla cognizione esclusiva del G.A. le controversie in materia di pubblici servizi involgenti posizioni di diritto soggettivo.  


Consiglio di Stato, sentenza n. 3819 del 5 luglio 2007 - Illegittima aggiudicazione dei lavori, alla ricorrente vanno riconosciuti: il  mancato utile va liquidato nella misura  del 5% dell’offerta indicata (in applicazione del criterio corrente in giurisprudenza che applica in via analogica l'art. 345 della legge 20 marzo 1865, n. 2248, allegato F, sulle opere pubbliche, sostanzialmente riprodotto dall'art. 122 del regolamento emanato con D.P.R. n. 554/99, circa la quantificazione del danno risarcibile a favore dell'appaltatore in caso di recesso della P.A) ; il danno emergente può essere liquidato in via equitativa nella misura del 2% del prezzo offerto ( la voce comprende (a) le spese o costi sostenuti per la preparazione dell'offerta e per la partecipazione alla procedura di aggiudicazione  (b) il pregiudizio per la perdita di chance legata all'impossibilità di far valere, nelle future contrattazioni, il requisito economico legato all'esecuzione dei lavori.).  


Consiglio di Stato, sentenza n.  3801 del 28 giugno 2007 - La Corte costituzionale (sentenza n. 77 del 2007) e le Sezioni Unite (sentenza n. 4109/2007) hanno affermato il principio secondo cui il giusto processo è diretto non allo scopo di sfociare in una decisione purchessia, ma di rendere una pronuncia di merito, stabilendo chi ha ragione e chi ha torto, onde esso deve avere per oggetto la verifica della sussistenza dell'azione in senso sostanziale e, nei limiti del possibile, non esaurirsi nella discettazione sui presupposti processuali: all’annullamento della decisione del T.a.r. debba seguire il rinvio della causa al giudice ordinario, con salvezza degli effetti sostanziali e processuali della domanda proposta davanti al giudice privo di giurisdizione. 


Consiglio di Stato, sentenza n. 3782 del 28 giugno 2007 - Il nulla osta favorevole dell’ente proprietario  di una strada riguardante l’insegna di esercizio è subordinato alla condizione che la stessa non si configuri, in effetti, per le sue caratteristiche,  quale mezzo essenzialmente pubblicitario; in secondo luogo, che, pur trattandosi, effettivamente, di insegna di esercizio, essa può essere autorizzata purché non pregiudichi la sicurezza della circolazione. 


Consiglio di Stato, sentenza n.  3775 del 28 giugno 2007 - Per la costante giurisprudenza del Consiglio di Stato , il termine per chiedere l’annullamento di un provvedimento decorre dalla conoscenza dei suoi effetti lesivi e del suo contenuto essenziale, senza che sia necessaria la compiuta conoscenza della motivazione o dei vizi di legittimità del provvedimento medesimo, conoscenza che è rilevante solo ai fini della successiva proposizione dei motivi aggiunti.  


Consiglio di Stato, sentenza n.  3763 del 27 giugno 2007  - La tesi secondo cui il fatto che dalla verifica effettuata ex art. 10 della legge n. 109/1994 non sia stato confermato il possesso dei requisiti generali in capo all’aggiudicatario provvisorio avrebbe comunque dovuto portare alla aggiudicazione in suo favore (secondo classificato, risultato regolarmente in possesso, a séguito della verifica medesima, dei detti requisiti), se si rivela in astratto corretta (dal momento che dalla previsione legislativa che la documentazione comprovante tale possesso venga richiesta non solo al primo, ma anche al secondo classificato, si trae chiaramente la finalità della norma volta ad aggiudicare la gara, comunque, ad uno dei primi due classificati, se in possesso dei requisiti generali) , è comunque vanificata, dal pacifico principio, secondo cui, in qualunque fase della gara e addirittura anche successivamente alla sua conclusione  l’Amministrazione può procedere alla verifica della regolarità delle fasi precedenti, con particolare riguardo al possesso dei requisiti prescritti dalle régole di gara .

Giurisprudenza richiamata e correlata

Consiglio di Stato, sentenza n.  1286 del 13 marzo 2006 - Applicazione dell’articolo 10 comma 1 quater della Legge 109/94 s.m.i.:se la mancata produzione documentale si verifica soltanto da parte della prima classificata, mentre la seconda prova il possesso dei prescritti requisiti, la norma richiamata non lascia alcun dubbio sulla necessità dell’automatica aggiudicazione alla seconda classificata, senza che l’Amministrazione possa procedere ad un nuovo calcolo delle medie e ad una nuova aggiudicazione.

Consiglio di Stato, sentenza n.  4971 del 24 agosto 2006 - Se il primo classificato non è in grado di dimostrare il reale possesso dei requisiti richiesti dalla lex specialis di gara, l’aggiudicazione va al secondo classificato; soltanto nel caso anche questa impresa non confermi le proprie dichiarazioni, l’amministrazione dovrà procedere alla determinazione della nuova soglia di anomalia dell’offerta e alla conseguente nuova aggiudicazione (art. 10 comma 1 quater della Legge Merloni come ripreso dall’articolo 48 del decreto legislativo 163/2006).

Tar Lombardia , Brescia, sentenza n. 1349 del 26 ottobre 2006 - Nel caso in cui l’aggiudicatario non riesca a dimostrare il possesso dei requisiti speciali richiesti dal bando, l’aggiudicazione va al secondo in graduatoria che ben  può quindi proporre ricorso anche facendo valere censure riferite alle dichiarazioni o alla documentazione del  primo classificato senza incontrare il limite di inammissibilità collegato alla soglia di anomalia   


Consiglio di Stato, sentenza n. 3752 del 27 giugno 2007 -  in materia di illegittimo possesso di un terreno a seguito di occupazione di urgenza, sulla giurisdizione del giudice amministrativo, sull’acquisizione della proprietà, sul risarcimento del danno.


Consiglio di Stato, sentenza n. 3750 del 27 giugno 2007 - Il patteggiamento per reati di  turbata libertà degli incanti (in concorso) e di falso ideologico in atti pubblici (in concorso) del proprio presidente del Consiglio di Amministrazione, devono essere dichiarati da parte dell’impresa partecipante a pena di esclusione, di annullamento dell’aggiudicazione provvisoria  e di escussione della garanzia provvisoria: la omessa indicazione da parte di una impresa concorrente in una gara di appalto per l’affidamento di lavori pubblici, nell’ambito della autocertificazione della esistenza di sentenze di patteggiamento ex art. 444 c.p.p. a carico di determinati soggetti, per reati che incidono sulla loro moralità professionale, si manifesta già come dichiarazione non veritiera, cui consegue necessariamente la esclusione dalla gara, con carattere assorbente. 

La sentenza confermata è la seguente:

Consiglio di Stato, sentenza n.  2933 del 7 giugno 2005 - Il possesso della attestazione Soa in capo ad una impresa non impedisce né sostituisce l’accertamento e la valutazione dei requisiti morali, concernendo piuttosto il profilo di ordine tecnico, organizzativo ed economico della impresa: l’istituto del patteggiamento, ossia della decisione penale di condanna su richiesta della parte, non può certo costituire un espediente per sfuggire ai requisiti di moralità professionale, richiesti ai partecipanti alle gare di appalto, nel senso che la valutazione della incidenza di tali reati su detta moralità e, quindi, sulla possibilità di partecipare alla gara non può essere rimessa all’arbitrio del concorrente; pertanto, essendo mendace la dichiarazione che non dia piena contezza delle condanne patteggiate, è legittimamente escluso dalla gara il concorrente che ometta di dichiararle e sarebbe illegittimo l’operato della amministrazione appaltante che non tenesse conto della omissione di dichiarazione. 


Consiglio di Stato, sentenza n.  3749 del 27 giugno 2007 - Per quanto riguarda la trasformazione del rito ai sensi dell’art. 21, decimo comma, della legge n. 1034 del 1971, essa poteva avere luogo in primo grado solo ove fosse stata previamente comunicata tale possibilità al difensore della ricorrente : infatti, pur a seguito della riduzione del termine da dieci a cinque giorni del termine dilatorio dopo il quale va fissata la camera di consiglio per l’esame della domanda cautelare, la trasformazione del rito può avere luogo nella camera di consiglio, purché le parti costituite risultino avvertite di tale possibilità, affinché valutino se manifestare in contrario la loro volontà, ad esempio perché intendano rispettivamente formulare motivi aggiunti ovvero istanze istruttorie. 


Consiglio di Stato, sentenza n.  3707 del 27 giugno 2007 - Anche assumendo l’impossibilità di ripetizione della gara, l’aspirazione all’aggiudicazione del contratto del concorrente escluso può fondare una pretesa risarcitoria autonoma solo quando le chances di successo risultino apprezzabili.   


Consiglio di Stato, sentenza n.  3704 del 27 giugno 2007 - La norma di cui all’articolo 10 comma 1 quater della Merloni (ora art. 48 del decreto legislativo 163/2006 smi) è costantemente interpretata nel senso che esclusione dalla gara, escussione della cauzione e segnalazione all’Autorità sono conseguenze automatiche del verificarsi dei presupposti in essa previsti (la mancata documentazione nel termine di 10 giorni dalla richiesta del possesso dei requisiti di capacità economico-finanziaria e tecnico-organizzativa): le tre sanzioni sono peraltro autonome, suscettibili di separata impugnazione dinanzi al giudice amministrativo e pertanto nessuna preclusione, dunque, potrebbe discendere dal consolidamento dell’atto di esclusione.. 


Consiglio di Stato, sentenza n. 3477 del 22 giugno 2007  - Deve escludersi che l’esecuzione delle opere oggetto di gara possa, dal soggetto designato dall’aggiudicatario, essere affidata, puramente e semplicemente, a detto soggetto terzo, in quanto, a ben vedere, si verserebbe di fatto, in tal caso, in un’ipotesi di subappalto che non solo dovrebbe essere autorizzato dall’amministrazione, ma che, soprattutto, dovrebbe rispondere ai requisiti di legge e, in particolare, a quelli di cui all’art. 18 della legge 19 marzo 1990, n. 55 (ora, art. 118 del d.lgs. 12 aprile 2006, n. 163).  


Consiglio di Stato, sentenza n. 3601 del 25 giugno 2007 – 

Senza tutele chi denuncia l’illecito


Consiglio di Stato, sentenza n.  3384 del 21 giugno 2007 - Se è vero che esigenze di tutela dell'interesse pubblico impongono che l'Amministrazione debba essere garante della correttezza dello svolgimento del procedimento al quale presiede, è anche vero che sussistono altri valori ed esigenze giuridicamente rilevanti, quali la buona fede e l'affidamento, il cui rispetto compete parimenti al soggetto pubblico. - Dal Sole 24 Ore del 2 luglio: Negli appalti vince il criterio sostanziale
Giurisprudenza richiamata:
Consiglio di Stato, sentenza n. 6190 del 17 ottobre 2006 - L'applicazione dei principi di tutela dell'affidamento e di correttezza dell'azione amministrativa, in una con la generale clausola di buona fede che informa l'azione amministrativa nel suo complesso, impedisce che le conseguenze  di una condotta colposa della stazione appaltante possano essere traslate a carico del soggetto partecipante con la comminatoria dell'esclusione dalla procedura. 
Consiglio di Stato, sentenza n. 1224 dell' 8 marzo 2006 - Nelle ipotesi di clausole ambigue del bando di gara  si deve accogliere l'interpretazione che tutela gli interessati di buona fede, salvaguardando così l'ammissibilità delle offerte e consentendo la maggiore partecipazione di offerenti, sì da tutelare l'interesse pubblico al più ampio confronto tra le offerte.


Consiglio di Stato, sentenza n. 3331 del 21 giugno 2007 - L'ordinanza cautelare, come la sentenza, allorquando il vizio di legittimità rinvenuto dal giudice amministrativo si riferisca alla violazione di legge o vi sia comunque al riguardo un adeguato fumus boni iuris, impone all'Autorità amministrativa interessata di non riprodurre l'atto medesimo disponendo sostanzialmente negli stessi termini, quanto meno sino a quando l'ordinanza  di sospensione non sia venuta meno nei suoi effetti.


Consiglio di Stato, Sez. V, 21/6/2007 n. 3321 - L'azione risarcitoria non deve reputarsi più subordinata alla pregiudiziale impugnazione dell'atto amministrativo ritenuto lesivo.


Consiglio di Stato, sentenza n. 3303 del 21 giugno 2007 - La piena conoscenza di un provvedimento amministrativo, ai fini del decorso del termine per impugnare, non postula che questo sia conosciuto in tutti i suoi elementi ma solo che il destinatario sia stato reso edotto di quelli essenziali, quali l'autorità emanante, la data, il contenuto dispositivo ed il suo effetto lesivo: la conoscenza di siffatti elementi essenziali costituisce, infatti, in capo al destinatario dell'atto un onere di immediata impugnazione, fatta salva la possibilità di proporre motivi aggiunti ove dalla conoscenza integrale del provvedimento (o degli atti presupposti) emergano ulteriori profili di illegittimità.


Consiglio di Stato, sentenza n. 3288 del 19 giugno 2007 – in materia di esproprio e di giurisdizione – rimesso l’esame all’Adunanza Plenaria


Consiglio di Stato, sentenza n. 3156 del 13 giugno 2007 – sul potere dei Comuni di vietare l’installazione di impianti di telefonia mobili su specifici edifici, quali ospedali, case di riposo, scuole, ma non di stabilire “criteri distanziali generici ed eterogenei”


Consiglio di Stato, sentenza n. 3137 del 12 giugno 2007 -  sulla disciplina delle dimissioni collettive da Consigliere comunale  


Consiglio di Stato, sentenza n. 3103 del 12  giugno 2007 - Costituisce ius receptum l’affermazione secondo cui i bandi di gare d’appalto di servizi possono prevedere requisiti di partecipazione più rigorosi di quelli indicati nel d.lgs. 197 del 1995 purché non discriminanti ed abnormi rispetto alle regole proprie del settore , sulla base della lettura sistematica del secondo e del terzo comma dell’articolo 17 del decreto legislativo 17 marzo 1995 e, per quanto attiene alle imprese di pulizia, dal delineato sistema di qualificazione di cui al D.M. 7 luglio 1997, n. 274, non può dubitarsi che  l’amministrazione aggiudicatrice abbia il potere discrezionale di fissare requisiti di partecipazione ad una singola gara, anche molto rigorosi e superiori a quelli previsti dalla legge, e che possa pertanto pretendere l’attestazione di requisiti di capacità diversi ed ulteriori dalla semplice iscrizione nell’elenco, le previsioni indicate nelle accennate disposizioni normative limitandosi a stabilire una semplice presunzione di possesso dei requisiti minimi per la partecipazione alla gara, che pertanto ben possono essere derogati (o meglio incrementati, sotto l’aspetto qualitativo e quantitativo) dall’amministrazione in relazione alle peculiari caratteristiche del servizio da appaltare.

Giurisprudenza richiamata:

Consiglio di Stato, sentenza n. 6682 del 14 novembre 2006 - La giurisprudenza del Consiglio di Stato è concorde nell’ammettere la possibilità di prevedere requisiti di partecipabilità più rigorosi di quelli indicati nell’art. 14 D.Lgs. 17 marzo 1995 n. 157 purché non discriminanti, illogici e sproporzionati rispetto alla specificità del servizio oggetto dell'appalto e congrui rispetto alle regole proprie del settore.


Consiglio di Stato, sentenza n. 3097 del 12  giugno 2007 - Costituisce principio consolidato, in materia di appalti pubblici, quello secondo cui l’interesse al ricorso contro l’aggiudicazione và negato in capo al soggetto che sia stato legittimamente escluso perché non conseguirebbe alcun vantaggio dall’annullamento dell’aggiudicazione.  


Consiglio di Stato, sentenza n. 3008 dell’ 8 giugno 2007 - E’ del tutto legittimo un bando di gara riguardante una licitazione privata, caratterizzata da una fase di prequalificazione, volta ad accertare l’affidabilità delle imprese, da non ammettere alla ulteriore fase del procedimento nel caso di mancata dimostrazione del possesso dei requisiti prescritti dal bando: le direttive sugli appalti pubblici si applicano anche nei confronti degli organi del potere legislativo, da qualificare come amministrazioni aggiudicatici.  


Consiglio di Stato, sentenza n. 2999 dell ‘8 giugno 2007 -  in materia di reiterazione dei vincoli a contenuto espropriativo


Consiglio di Stato, sentenza n. 2951 del 4  giugno 2007 - Essendo l’uso del fax espressamente previsto dalla lex specialis di gara ed avendo una partecipante  indicato all’Amministrazione il proprio numero di fax per la ricezione di comunicazioni inerenti la gara, non può esservi dubbio sul fatto che la conoscenza dell’aggiudicazione acquisita via fax fosse idonea a far decorrere il termine per impugnare: il fax deve presumersi giunto al destinatario quando il rapporto di trasmissione indica che questa è avvenuta regolarmente, senza che colui che ha inviato il messaggio debba fornire alcuna ulteriore prova, spettando semmai al destinarlo l’onere di provare la mancata ricezione del fax a causa di una difetto di funzionamento dell’apparecchio.  


Consiglio di Stato, sentenza n. 2950 del 4  giugno 2007 - Un’interpretazione utile della ratio posta a fondamento del divieto di partecipazione alla gara di imprese avvinte da un collegamento sostanziale impone l’applicazione del principio non solo al caso in cui partecipino alle gare società controllanti e controllate ma anche laddove la situazione di controllo delle società partecipanti alle gare (e non di mero collegamento) sia rilevante rispetto ad un terzo non partecipante ma in grado tuttavia, come detentore di pacchetti di maggioranza delle diverse partecipanti, di esercitare l’influenza dominante descritta dall’art. 2359 c.c..


Consiglio di Stato, sentenza n. 2946 del 4  giugno 2007 - Le formalità di chiusura e sigillatura delle buste contenenti le offerte dei concorrenti che partecipano ad una procedura ad evidenza pubblica per l’affidamento di un contratto con una pubblica amministrazione, o con ente comunque soggetto alla disciplina sull’evidenza pubblica, sono generalmente imposte dai bandi di gara a garanzia dell'autenticità della provenienza della busta e del suo contenuto al fine di assicurare la par condicio fra i concorrenti, in funzione dell’interesse al buon andamento della pubblica amministrazione.


Consiglio di Stato, sentenza n. 2943 del 4  giugno 2007 - Non risulta corretto affermare che il rapporto tra un’ impresa che concorre alla gara ed un geologo debba necessariamente essere o di lavoro subordinato o di associazione in a.t.i., configurandosi altrimenti una ipotesi di subappalto: il rapporto tra l’impresa e il professionista iscritto all’albo, indicato, come consulente esterno contrattualmente impegnato, non può essere inquadrato di per sè nell’ambito del contratto di appalto (e perciò di subappalto), in assenza di specifici elementi idonei a dimostrare gli elementi tipici di tale istituto (l’organizzazione dei mezzi, l’assunzione del rischio, lo scopo del compimento di un’opera o di un servizio), essendo invece configurabile un contratto d’opera intellettuale, anche in forma di collaborazione coordinata e continuativa..


Consiglio di Stato, Sez. VI, 1/6/2007 n. 2932 - sui presupposti per l’esistenza di "controllo analogo" che consenta l’affidamento "in house" di servizi pubblici ad una società mista - Dal Sole 24 ore del 11 giugno: Più spazio all'ente per l’affidamento in house


Consiglio di Stato, sentenza n. 2876 del 31 maggio 2007 - In base all'articolo 21-quater della Legge n. 241 del 1990 (aggiunto dall'articolo 14 della legge 11 febbraio 2005, n. 15) è espressamente prevista la facoltà di sospensione della esecuzione del provvedimento amministrativo, per gravi ragioni e per il tempo strettamente necessario, restando quindi demandata alle responsabili valutazioni discrezionali della competente Autorità la individuazione del termine per la conclusione del procedimento.


Consiglio di Stato, sentenza n. 2838 del 31 maggio 2007 - In materia di contratti della pubblica amministrazione (anche in un appalto concorso), il potere di non aggiudicare ben può trovare fondamento, in via generale, in specifiche ragioni di pubblico interesse: l'eccessiva onerosità del prezzo indicato nell'offerta dell'impresa costituisce grave motivo di pubblico interesse e giustifica, pertanto, il diniego di approvazione dell'aggiudicazione.  


Consiglio di Stato, sentenza n. 2836 del 31 maggio 2007 - Se è vero che l'art. 27 del d.p.r. n. 34 del 2000 prevede la comunicazione all'Osservatorio dei Lavori Pubblici, ed il conseguente inserimento nel casellario informatico, delle falsità accertate a séguito del procedimento di verifica di cui all’art. 10, comma 1-quater, cit., si deve altresì tener conto, anche del disposto di cui alla successiva lettera t), che, nel prevedere l’inserimento nel casellario stesso di “tutte le altre notizie riguardanti le imprese che, anche indipendentemente dall'esecuzione dei lavori, sono dall'Osservatorio ritenute utili ai fini della tenuta del casellario” non può non ricomprendere, tra tali “altre notizie”, anche ogni altra falsità, che, messa a disposizione dell’Osservatorio da parte delle stazioni appaltanti, valga a realizzare in concreto la medesima situazione di fatto, dal punto di vista della tutela del bene giuridico messo in pericolo da siffatti comportamenti dei soggetti partecipanti alle pubbliche gare, che l’anzidetto procedimento di verifica mira ad accertare.


Consiglio di Stato, sentenza n. 2828 del 31 maggio 2007 - Se  importanti valori costituzionali, (presunzione di innocenza e libertà di impresa) non escludono la predisposizione di mezzi di prevenzione, impongono che la “interpretazione della normativa in esame debba essere improntata a necessaria cautela” e fanno sì che quando determinati fatti risultino esaminati nella sede penale non è possibile pervenire ad una opposta valutazione nella sede amministrativa: ed in tali casi ben può il g.a. (questa essendo la sua funzione istituzionale), se domandato da una parte, rilevarne l’illegittimità.


Consiglio di Stato, sentenza n. 2825 del 31 maggio 2007 - La circostanza che le direttive comunitarie in materia di appalti siano attuative dell’art. 81 del Trattato porta in sostanza a ritenere che queste norme siano puramente applicative, con riferimento a determinati appalti di principi generali che essendo sanciti in modo universale dal Trattato, sono ovviamente valevoli anche per contratti e fattispecie diverse da quelle concretamente contemplate.  


Consiglio di Stato, sentenza n. 2822 del 31 maggio 2007 - In tema di interesse connesso alla eventuale prospettiva risarcitoria, deve, ad avviso del Consiglio di Stato, farsi applicazione del recentissimo arresto delle Sezione Unite della Corte di Cassazione (nn. 13659 e  13660/06), secondo cui l’azione risarcitoria da lesione di interesse legittimo è proponibile: a) innanzi al GA (e non innanzi al Giudice Ordinario, come pure si era in passato ritenuto da parte delle medesime SSUU); b) e anche a prescindere dall’utile previo esperimento della domanda di annullamento: l’intento è quello  di allineare, quanto alle modalità e agli strumenti di tutela, le posizioni giuridiche soggettive qualificabili come interessi legittimi, alle posizioni giuridiche di diritto soggettivo.  


Consiglio di Stato, sentenza n. 2809 del 31 maggio 2007 - E’ assodato in linea generale che, ove i documenti recuperati fatti valere a mente del combinato disposto degli artt. 81, n. 3, r.d. n. 602 del 1907 e 395, n. 3, c.p.c. siano privi dell’attributo della <<decisività>> il ricorso in revocazione debba essere dichiarato inammissibile: perché il documento sia <<decisivo>> occorre che introduca <<fatti decisivi>> nel senso che i noviter reperta siano tali in relazione al loro oggetto e che non interferiscano sull’onere allegatorio e probatorio delle parti.


Consiglio di Stato, sentenza n. 2765 del 30 maggio 2007 - Sia pure proseguendo nell’applicare il criterio aritmetico alla prevalenza del rilievo economico dei lavori nelle attività oggetto della gara, il Codice dei contratti (nell’art. 14 commi 3 e 4 , D.Lgs. n. 163/2006 smi)  ha tuttavia recepito il criterio “sostanzialistico” della prestazione, proprio del diritto comunitario, che ha poi integrato nel successivo comma 4 dell’art. 14, con i principi - di rilievo comunitario - della tutela della concorrenza e della non discriminazione sull’affidamento dei contratti misti : il Consiglio di Stato è concorde con il primo giudice  nell’affermare che la Legge n. 62/2005 deve essere applicata anche agli appalti anteriori alla sua entrata in vigore (o successivi alla procedura d’infrazione infrazione n. 2001/2182 avviata il 15 ottobre 2003 e alla circolare ministeriale 18 dicembre 2003), perché solo formalmente innovativa pertanto le precedenti norme nazionali sarebbero dovute comunque essere disapplicate per contrasto con il diritto comunitario reso evidente dalla procedura d’infrazione e dalla suddetta circolare del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.    


Consiglio di Stato, adunanza plenaria,  sentenza 24.05.2007 n° 7  - Reiterazione vincoli espropriativi, pagamento dell’indennizzo e procedimento


Consiglio di Stato, sentenza n. 2596 del 22 maggio 2007 - La violazione della regola procedimentale (di cui all’articolo 10 della L. 241/90 smi)  non vizia l’atto solo sotto il profilo formale, ma incide anche sul contenuto sostanziale dello stesso: l’ omissione di detta fase procedimentale - che valorizza il momento del contraddittorio fra privato e P.A. ed incide anche sul contenuto dell’atto finale indicando un contenuto necessario della motivazione - non può essere sanata in via postuma in sede processuale con integrazione negli atti difensivi della motivazione di rigetto della domanda di finanziamento.   


Consiglio di Stato, sentenza n. 2590 del 22 maggio 2007 - Appare logico che la richiesta risarcitoria sia esaminabile al di fuori di una pronuncia di annullamento, formulata, secondo i casi che possono presentarsi in concreto, in termini ipotetici e virtuali, e quindi processualmente incidentali, laddove si ritenga non suscettibile di ulteriore vigenza il provvedimento in origine impugnato, ovvero formulata in via di statuizione principale, laddove l'effetto demolitorio sia in concreto ancora utilmente incisivo sull'assetto sostanziale.  


Consiglio di Stato, Sez. IV, 21/5/2007 n. 2583 - Non è sufficiente per lo scioglimento di un consiglio comunale la circostanza che nel territorio operino organizzazioni criminali.


Consiglio di Stato, sentenza n. 2582 del 21 maggio 2007  nel caso di illegittimo possesso di un terreno a seguito di occupazione di urgenza,  sulla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo, sull’impossibilità di acquisire la proprietà mediante la trasformazione del bene, sull’inapplicabilità del termine quinquennale per il risarcimento del danno


Consiglio di Stato, sentenza n. 2355 dell'11 maggio 2007 - Il codice dei contratti pubblici demanda al futuro regolamento di attuazione la disciplina delle modalità di funzionamento della commissione di valutazione dell'offerta economicamente più vantaggiosa: la segretezza di alcune fasi è però  imposta dalla stessa necessità di permettere la maggiore serenità di giudizio della commissione di gara ma non è nemmeno trascurabile il rilievo che, in ogni caso, anche il valore della trasparenza amministrativa deve essere opportunamente coordinato con l'esigenza di evitare inopportuni aggravamenti del procedimento, ora vietati dall'articolo 1 della legge n. 241/1990. 
Giurisprudenza richiamata:
Consiglio di Stato, sentenza n.1427 del 18 marzo 2004 - In quali circostanze l'operato delle Commissioni può comportare violazione del principio di pubblicità delle sedute di gara ad evidenza pubblica????
Consiglio di Stato, sentenza n.2370 del 27 aprile 2006 - Ferma restando la obbligatoria pubblicità della seduta in cui si procede alla verifica della integrità dei diversi plichi di cui si compone l'offerta  la giurisprudenza ha ribadito che nelle gare che necessitano di una valutazione comparativa di fattori, come nell'appalto concorso, o nel metodo dell'offerta economicamente più vantaggiosa, la valutazione dell'offerta economica possa avvenire in seduta non pubblica.


Consiglio di Stato, sentenza n. 2304 del 11 maggio 2007 - Contenuto bando - Requisiti di partecipazione e di qualificazione più rigorosi e restrittivi di quelli minimi stabiliti dalla legge - Legittimità - Condizioni.


Consiglio di Stato, sentenza n. 2245 del 10 maggio 2007 - sulla esclusione dalla gara di concorrenti che abbiano commesso un errore grave accertato in rapporti contrattuali con altre Amministrazioni appaltanti  


Consiglio di Stato, sentenza n. 2119 dell’8 maggio 2007 - Annullamento della Soa intervenuto dopo l’aggiudicazione definitiva (il rapporto è da ritenersi pienamente consolidato con la consegna dei lavori)  ma prima della stipula del contratto nei confronti di un partecipante non risultata aggiudicataria: poiché le operazioni di gara sono già concluse, una tale circostanza non può legittimare il rifacimento di tutta la procedura.

Documentazione correlata

Determinazione Autorità 30.07.2002 n. 19 - Mantenimento dei requisiti e capacità legale a contrarre con la pa: tra presentazione offerte, aggiudicazione e sottoscrizione del contratto, il rischio è della provvisoria : con la determinazione numero 19 del 30 luglio 2002 l’Autorità dei lavori pubblici si preoccupa di segnalare alcune problematiche relative ai criteri che le stazioni appaltanti debbono seguire nei casi di annullamento dell’attestazione di qualificazione o di ridimensionamento delle categorie e/o classifiche di qualificazione nonché nel caso di applicazione dell’art. 75, comma 1, lettera h), del d.P.R. 21 dicembre 1999, n. 554.  


Consiglio di Stato, sentenza n. 2111 dell’8 maggio 2007 - Il testo unico 18 agosto 2000 n. 267 ha regolato l’intera materia delle forme giuridiche di prestazione dei servizi pubblici locali, determinando l’abrogazione delle leggi anteriori che regolavano le forme di prestazione di singoli servizi: un comune può costituire una Società per Azioni per la gestione del servizio farmaceutico alienando poi a terzi (anche soggetti non farmacisti), mediante procedura di evidenza pubblica, una quota minoritaria del capitale sociale.    


Consiglio di Stato, Sez. V, 8/5/2007 n. 2110 - Sulla legittimità per un comune di costituire per lo svolgimento del servizio farmaceutico società con soggetti non farmacisti.


Consiglio di Stato, sentenza n. 2108 dell’8 maggio 2007 - L'interesse di mero fatto, volto ad impedire puramente e semplicemente l'accrescimento dell'altrui sfera giuridica, sfugge dall'ambito di operatività della garanzia costituzionale di tutela giurisdizionale posta dagli artt. 24 e 113 Cost.: il diniego nei confronti di un’impresa di un’autorizzazione per l’apertura di un centro commerciale fa venir meno la possibilità di ricorso della stessa  contro il favorevole provvedimento di autorizzazione ottenuto da  una ditta concorrente.


Consiglio di Stato, sentenza n. 2107 dell’8 maggio 2007 - La Corte Costituzionale ed il Consiglio di Stato hanno ritenuto che la conferenza di servizi (istruttoria e decisoria) non costituisca un organo collegiale ma solo un modulo procedimentale (organizzativo) suscettibile di produrre un’accelerazione dei tempi procedurali e, nel contempo, un esame congiunto degli interessi pubblici coinvolti.


Consiglio di Stato, sentenza n. 1951 del 3  maggio 2007 - Il carattere atipico dell’informativa prefettizia antimafia fa sì che non siano valutabili esclusivamente fatti aventi rilevanza penale o misure di prevenzione a carico del soggetto interessato : al contrario, le informative prefettizie in materia di lotta antimafia, possono essere fondate su fatti e vicende aventi valore sintomatico e indiziario e mirano alla prevenzione di infiltrazioni mafiose e criminali nel tessuto economico imprenditoriale, anche a prescindere dal concreto accertamento in sede penale di reati.


Consiglio di Stato, sentenza  n. 1949 del 3  maggio 2007 - Qualora si dovessero presentare differenze, nella richiesta dei requisiti per partecipare ad una gara, tra il bando cartaceo e quello pubblicato in Internet, poiché  una tale discrasia presenta un effetto potenzialmente dissuasivo e, ancor più, delinea un quadro di opacità sulle regole procedurali, bisogna interpretare la lex specialis di gara  nel senso della necessità del possesso del requisito dell’idoneità tecnica ai fini della stipula piuttosto che della partecipazione.  


Consiglio di Stato,  sentenza n. 1913 del 2 maggio 2007 -  Affinché possa dirsi che il neo sindaco intenda sostituire il segretario è sufficiente che sia stato attivato il procedimento di nomina nei termini previsti


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